Neve al sole noi

Capitolo 17

Eliana

Mi sveglio la mattina e vedo che tutti stanno ancora dormendo sui miei divani. Mi alzo piano piano cercando di non far rumore, non voglio svegliarli. Vado in cucina e inizio a preparare la colazione. C'è qualcosa di rilassante nel fare questo gesto semplice, una sorta di normalità che mi mancava da tanto.

Mentre sto mescolando le uova, sento due mani cingermi i fianchi da dietro. Subito riconosco il tocco, è Niccolò.

"Buongiorno," sussurra dolcemente all'orecchio.

Un brivido mi percorre la schiena mentre lui mi lascia dei baci sul collo. La sensazione è così intensa che quasi mi manca il respiro. "Buongiorno," rispondo, cercando di mantenere la calma.

"Te sei svegliata presto, eh?" dice con un sorriso che posso sentire anche senza vederlo.

"Qualcuno deve preparà 'sta colazione," rispondo ridendo leggermente.

Ma il momento viene interrotto dalle risate che provengono dal soggiorno. Riconosco subito le voci di Cocco, Tiziano e Adriano che ridono come matti.

"Aoh, guardate Gianmarco!" urla Cocco ridendo, "c'ha 'na tenda montata lì sotto!"

Tiziano aggiunge: "E mica è solo lui, eh! Pure Niccolò non è da meno!"

Io e Niccolò ci guardiamo, lui rosso in faccia e io che non posso trattenere una risata. Ci dirigiamo verso il soggiorno, dove troviamo Gianmarco che cerca di coprirsi, visibilmente imbarazzato.

"Cazzo, regà! Ma che state a dì?" protesta Gianmarco.

Niccolò non riesce a trattenersi e scoppia a ridere, poi guarda me e poi Gianmarco. "Ahò, sembra che stamattina c'avemo tutti lo stesso problema, eh?"

Gianmarco lo guarda, ancora più imbarazzato. "Fate i seri, va'..."

Cocco, ancora ridendo, aggiunge: "Aoh, Niccolò, pure te però! Che te sei messo a fa', eh?"

Senza pensarci due volte, Niccolò e Gianmarco si scagliano sugli altri, picchiandoli in modo scherzoso. Le risate riempiono la stanza e non posso fare a meno di ridere anch'io. È bello vedere che, nonostante tutto, riusciamo ancora a divertirci insieme.

La cucina diventa subito un campo di battaglia, con chi cerca di sfuggire agli altri e chi cerca di afferrarli. Adriano, cercando di proteggersi, urla: "Basta, basta, ve prego! M'ho svegliato solo mo'!"

Mi fermo un attimo a osservare la scena, sentendomi incredibilmente fortunata. Nonostante tutto quello che è successo, avere questi momenti con i miei amici è qualcosa di prezioso.

"Okay, okay, fermi tutti," dico ridendo. "La colazione è quasi pronta, andate a sistemarvi."

Niccolò si avvicina a me, ancora con quel sorriso che mi fa sentire le farfalle nello stomaco. "Sei fantastica, lo sai?" mi sussurra.

Sorrido e lo spingo leggermente. "Vai, vai a sistemarti pure te. E cerca de non fare altri danni."

Lui ride e si allontana, lasciandomi con un senso di speranza che non provavo da tempo. Forse, solo forse, le cose stanno iniziando a migliorare.