Capitolo 49

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Finito il concerto, siamo tornati in hotel. L'aria era carica di soddisfazione e di emozioni. Mentre camminavo verso la mia stanza, sentivo ancora l'adrenalina del pubblico e l'intensità del bacio che Niccolò mi aveva dato. Avevo un sorriso stampato sul viso, ma sapevo che questa era solo una pausa prima della prossima tappa del tour.
Dopo essermi fatta una doccia veloce, ho indossato un vestito rosso corto, scollato davanti e con la schiena scoperta. Ho scelto delle décolleté nere e un trucco leggero, giusto per esaltare i miei lineamenti senza esagerare. Quando mi sono guardata allo specchio, ho visto riflessa una versione di me stessa che non vedevo da tempo: una donna sicura, pronta a divertirsi.
Mentre scendevo nella hall, ho visto Adriano seduto in disparte, con uno sguardo pensieroso. Mi sono avvicinata a lui, preoccupata. «Adrià, che succede? Perché stai così?»
Adriano si è scrollato di dosso il pensiero con un gesto della mano. «Niente, lascia stare. Solo pensieri miei.»
«Sicuro? Non mi sembri te stesso. Vuoi parlarne?» ho insistito.
«No, davvero, non preoccuparti. Sono solo un po' stanco,» ha risposto, cercando di sorridere, ma era evidente che c'era qualcos'altro che lo turbava.
Non convinta, ho deciso di lasciar perdere per il momento. Ci siamo incamminati insieme verso il resto del gruppo, che ci stava aspettando nella hall dell’hotel. L’atmosfera era elettrica, tutti erano pronti a divertirsi dopo la tensione del concerto.
Quando Niccolò mi ha visto, i suoi occhi si sono illuminati. Si è avvicinato a me, il suo sguardo pieno di ammirazione. «Sei bellissima, Eliana. Quel vestito... ti sta da Dio.»
Mi sono sentita arrossire leggermente. «Grazie, Nicco. Anche tu non sei niente male,» ho detto, notando quanto fosse affascinante con quei pantaloni neri e la camicia bianca sbottonata sul petto. C’era un’aria di nonchalance e sensualità in lui che mi colpiva sempre.
Abbiamo deciso di andare alla discoteca con due macchine. Io e Niccolò ci siamo trovati a viaggiare insieme, e ho pensato che fosse l’occasione giusta per parlargli. Appena ci siamo seduti in macchina, il silenzio era palpabile, quasi imbarazzante. Sentivo il bisogno di rompere quel muro che si era creato tra noi.
«Nicco, possiamo parlare un attimo? Vorrei capire cosa è successo in questi mesi,» ho iniziato, cercando di mantenere la voce ferma.
Lui ha sospirato e ha annuito. «Certo, Eliana. Scusa per tutto il casino. Il tour mi ha stressato molto, sai? Ho avuto tanta pressione, le aspettative della gente, i concerti da preparare. Poi c'era Jacqueline che mi perseguitava, continuava a chiamarmi, a cercare di vedermi...»
«Jacqueline? Ma... perché non me l'hai detto?» ho chiesto, sorpresa.
«Non volevo metterti in mezzo, non volevo che ti preoccupassi ancora di più. E poi c’erano le canzoni che non riuscivo a scrivere. Mi sentivo bloccato, come se tutto il mio talento fosse sparito,» ha continuato, la voce piena di frustrazione.
«E non hai pensato che parlandone con me avresti potuto sentirti meglio?» ho replicato, cercando di non sembrare troppo accusatoria.
«Lo so, hai ragione. Ho fatto uno sbaglio enorme. Ho cercato di affrontare tutto da solo e sono andato dallo psicologo. Mi sono reso conto che stavo crollando sotto il peso di tutto questo successo. Non era giusto nei tuoi confronti, Eliana. Ti chiedo scusa. Non meriti tutto questo,» ha detto, guardandomi negli occhi con sincerità.
«Nicco, capisco che sia stato difficile. Anche per me non è stato facile. Ti ho visto cambiare, allontanarti, e mi sono sentita impotente. Ma apprezzo che tu mi abbia parlato. Accetto le tue scuse, e spero che possiamo trovare un modo per superare tutto questo insieme,» ho risposto, sentendo una leggera speranza risalire nel mio cuore.
Niccolò ha annuito e ha sorriso leggermente, sembrava sollevato. «Grazie, Eliana. Davvero, grazie per aver capito.»
Il resto del viaggio è stato più leggero. Abbiamo parlato di cose più semplici, ricordando momenti belli passati insieme. Quando siamo arrivati alla discoteca, ero pronta a godermi la serata, sentendomi più vicina a Niccolò di quanto non mi fossi sentita da tempo.
La discoteca era piena di gente e la musica rimbombava attraverso le pareti. L'atmosfera era vibrante e tutti sembravano pronti a lasciarsi andare e a divertirsi. Mi sono lasciata coinvolgere dalla musica e dalla compagnia, ballando con Adriano, Gianmarco e gli altri del gruppo. Niccolò mi osservava da lontano, il suo sguardo intenso e pieno di desiderio.
A un certo punto della serata, mi sono ritrovata di nuovo vicino a Niccolò. La musica era troppo alta per parlare, così ci siamo scambiati solo sorrisi e sguardi significativi. Era come se stessimo ricostruendo un legame che pensavo fosse perso. Non sapevo cosa ci riservasse il futuro, ma in quel momento ero felice di sentirmi di nuovo così vicina a lui.

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