Capitolo 59

261 4 1
                                        

Niccolò

Il 24 ottobre è finalmente arrivato. È una giornata che rimarrà impressa per sempre nei nostri cuori e in quelli dei nostri fan. L'Olimpico, con la sua imponente maestosità, è pieno fino all'ultimo posto. Sono circa ottantamila le persone che sono venute a vedermi, a vivere con me questo momento unico. Mi sono esibito su questo palco numerose volte, ma ogni volta è come se fosse la prima. L'emozione è la stessa, il cuore batte forte, il respiro si fa più veloce, e l'adrenalina mi avvolge.

Roma, la mia città, con la sua innaturale bellezza e il calore del suo popolo, è semplicemente insostituibile. Non c'è altra città al mondo che possa paragonarsi a questa. E oggi, mentre sento le urla del pubblico che riecheggiano nelle mie orecchie, mi sento più vivo che mai. «Ultimo, Ultimo, Ultimo» gridano a squarciagola, il mio nome ripetuto come un mantra, come una preghiera collettiva. Sono tutti qui per me, e non potrei essere più fiero della mia famiglia, del mio pubblico.

Prima di salire sul palco, lancio uno sguardo al mio entourage. Adriano ride, come sempre, con quel sorriso contagioso che illumina ogni ambiente. Felix è impegnato a riprendere ogni attimo con la sua telecamera, cercando di catturare ogni emozione per renderla eterna. Alessandro è in una conversazione appassionata con mia madre, e non posso fare a meno di sorridere. Gianmarco fa le sue solite battute, probabilmente prendendo in giro qualcuno con il suo solito umorismo tagliente. Gabriele, come al solito, tira schiaffetti sulla nuca di Leo, che reagisce con la sua tipica espressione di falsa indignazione.

E poi c’è Eliana. L'unica che, tra tutta quella confusione, guarda dritto nella mia direzione. Mi rivolge uno di quei sorrisi che riesce a riscaldare il cuore anche nelle giornate più buie. È semplicemente stupenda. Indossa un vestito lungo azzurro e bianco del suo brand, che risalta il suo pancino in crescita. I capelli sono raccolti in uno chignon elegante, e ai piedi porta dei sandali bassi. È radiosa, e la vista di lei mi riempie di un calore indescrivibile. Le sorrido, cercando di trasmetterle tutta la mia gratitudine e il mio amore.

Mi distraggo dai miei pensieri per concentrarmi sul pubblico e inizio con la mia canzone "Il Capolavoro". Il calore del pubblico mi avvolge come un abbraccio familiare. Il concerto prosegue e non posso fare a meno di notare le lacrime negli occhi di chi canta con me, di chi tiene i propri figli stretti, di chi mi offre un bicchiere di vino che accetto con un sorriso. È un momento di connessione pura, di emozioni condivise.

Passo alla canzone "Paura Mai", e mentre canto le parole «Ho paura di volere un figlio troppo presto. Oppure che arrivi ma quando sono vecchio. E che io sia diventato un altro nel frattempo. Magari quel vecchio cantante di successo. Ho paura di un futuro vuoto. Di cucinare per me solo. Della TV di notte accesa per non sentirmi solo in casa», non posso fare a meno di sorridere. La mia vita sta per cambiare in modo meraviglioso, e non avrò più queste paure. Un futuro vuoto non esiste più per me. C'è solo amore, speranza e una famiglia che cresce.

Quando parte "Quel Filo che Ci Unisce", sento che è il momento giusto. Mi fermo a metà della canzone e guardo verso Eliana. Con un sorriso, le faccio cenno di salire sul palco. Lei mi raggiunge, e io mi inginocchio davanti a lei, baciando il suo pancino. Lo stadio esplode in un boato di gioia, e non potrei essere più felice. Ottantamila persone condividono con noi questo momento indimenticabile, e l’amore che sentiamo è travolgente. Non ci diciamo nulla, le parole non servono. È un momento che parla da sé, un istante di pura felicità.

Dopo il concerto, siamo nello spogliatoio della Roma, stanchi ma incredibilmente felici. Il mio amico Gabriele mi guarda con un sorriso furbo. «Nic, sei stato grande! E quella sorpresa... che bomba!» esclama, battendomi una mano sulla spalla.

Adriano, con la sua solita saggezza, annuisce. «Edoardo sarebbe stato fiero di te, fratello. Stai costruendo qualcosa di magnifico.»

Alessandro ride e aggiunge: «Già, e ora dobbiamo festeggiare alla grande! Nic, hai promesso una delle tue amatriciane, no?»

Mi metto ai fornelli, preparando la mia famosa amatriciana, mentre gli altri chiacchierano e ridono. Eliana si siede accanto a me, guardandomi con occhi pieni d'amore. «Non posso credere che siamo così felici, Nic. Mi sembra un sogno.»

La guardo, commosso, e le accarezzo il viso. «È tutto reale, Eli. E il meglio deve ancora venire.»

La cucina si riempie dell'odore invitante della pasta e delle risate degli amici. Adriano si avvicina, con un bicchiere di vino in mano. «Allora, signor papà, come ti senti?»

Sorrido, girando la pasta nella pentola. «Non potrei essere più felice, Adri. E tu? Sei pronto a fare da zio al piccolo Edoardo?»

Adriano ride. «Certo! Sarò lo zio più fico del mondo!»

Felix, che non ha mai perso occasione per documentare ogni momento, ci riprende con la sua telecamera. «Questa serata finirà nel nostro film. Non possiamo perdere nemmeno un attimo di questa felicità.»

Leo si avvicina con una bottiglia di vino. «Nic, devo ammettere che sei davvero un uomo fortunato. Una bella famiglia, amici straordinari e un futuro che sembra promettere solo cose meravigliose.»

Sorrido, alzando il bicchiere. «Alla nostra famiglia. Alla nostra amicizia. E al futuro che ci aspetta.»

La serata prosegue tra risate e chiacchiere. Mangiamo, beviamo e ricordiamo momenti passati, immaginando il futuro con il piccolo Edoardo. Leo, che è sempre stato il più sentimentale del gruppo, si avvicina e mi abbraccia. «Nic, sei un esempio per tutti noi. Hai trasformato ogni difficoltà in un'opportunità, e ora stai per diventare padre. Sono fiero di te.»

Le sue parole mi toccano profondamente, e gli rispondo con sincerità. «Grazie, Leo. Questo momento non sarebbe così speciale senza tutti voi. Siete la mia famiglia, e non potrei chiedere di meglio.»

Mentre la serata volge al termine, ci sediamo tutti insieme, sorseggiando gli ultimi bicchieri di vino e parlando del futuro. Eliana è accanto a me, il suo viso radioso, e il mio cuore è pieno di gratitudine per la vita che stiamo costruendo insieme.

Prima di andare a dormire, mi siedo un attimo da solo, guardando fuori dalla finestra. La città è calma, la notte avvolge tutto in un abbraccio silenzioso. Penso a tutto quello che abbiamo vissuto, alle difficoltà superate e alle gioie condivise. Penso a Edoardo, e mi commuovo al pensiero che, da qualche parte, il nostro amico ci sta guardando, sorridendo per noi.

Eliana si avvicina e mi abbraccia da dietro, posando il viso sulla mia spalla. «A cosa pensi, amore?»

Le sorrido, prendendole la mano. «Penso a quanto siamo fortunati. E a quanto ancora ci aspetta.»

Ci abbracciamo stretti, godendoci questo momento di pace e di felicità. Sappiamo che il futuro ci riserva molte sorprese, ma siamo pronti ad affrontarle insieme, mano nella mano, cuore contro cuore.

E con questo pensiero, ci avviamo verso il nostro futuro, pieni di speranza e di amore, pronti a vivere ogni attimo con la consapevolezza che la vera felicità si trova nei momenti condivisi con le persone che amiamo.

Neve al sole noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora