Capitolo 61

372 5 0
                                        

Siamo finalmente tornati a casa dopo il parto. L'odore familiare delle stanze mi avvolge, riportandomi la pace che solo il nostro rifugio sa donarmi. Niccolò mi guida con passo lento verso la stanza di Edoardo, un sorriso enigmatico dipinto sul volto.

«Ho una piccola sorpresa per te» dice con un tono di voce morbido, lasciandomi intuire che ha fatto qualcosa di speciale.

Quando apre la porta della cameretta, rimango senza parole. La stanza è stata trasformata in un piccolo angolo di paradiso. Le pareti sono dipinte con un delicato azzurro cielo, decorato con nuvole soffici e stelle dorate. Al centro, il lettino bianco è avvolto in una luce calda e accogliente, mentre morbidi giocattoli riempiono ogni angolo.

«Nic, è meraviglioso... Non so come ringraziarti» mormoro, mentre le lacrime mi velano gli occhi.

«Volevo solo rendere tutto perfetto per Edoardo e per te» risponde lui, stringendomi a sé con dolcezza.

Appena usciamo dalla cameretta, veniamo accolti da una festosa confusione. I nostri amici sono tutti lì, pronti a celebrare l'arrivo di Edoardo. Risate e voci riempiono la stanza, mentre decorazioni colorate e cibo delizioso contribuiscono a creare un'atmosfera di gioia.

Adriano è il primo a venire verso di noi, con un sorriso enorme. «Eccoli i nostri eroi! Come vi sentite?»

«Siamo un po' esausti, ma felicissimi» risponde Niccolò, mentre io annuisco, cercando di trattenere un sorriso.

Gabriele si avvicina, tenendo un bicchiere di spumante. «Allora, Nic, come ci si sente a essere papà?»

Niccolò ride, passando una mano tra i capelli. «È incredibile, Gab. Non riesco ancora a crederci, ma è la sensazione più meravigliosa del mondo.»

Alessandro, con un bicchiere di vino rosso, alza il suo calice. «Un brindisi per Edoardo e per voi due. Che la vostra famiglia sia sempre felice e piena d'amore!»

Tutti alzano i bicchieri e brindano, riempiendo la stanza di calore e affetto. «Alla salute di Edo!» risuona in coro.

Felix, con la sua inseparabile telecamera, si avvicina per catturare ogni momento. «Questi sono i ricordi che Edoardo vedrà quando sarà grande. Deve sapere quanto è stato amato fin dal primo giorno.»

Dopo i brindisi, Gabriele annuncia con entusiasmo: «E adesso, ragazzi, è il momento del karaoke!»

Adriano, con un sorriso malizioso, si mette al centro della stanza e inizia a cantare "Fateme Canta" di Niccolò, coinvolgendo tutti. La sua voce risuona tra le risate e gli applausi degli amici.

«Dai, Nic, vieni a cantare anche tu!» urla Alessandro, facendo cenno a Niccolò di unirsi.

Niccolò ride e si unisce al gruppo, prendendo il microfono con un'aria giocosa. «Solo perché è una delle mie canzoni preferite!» dice, iniziando a cantare con passione.

La stanza si riempie di musica e risate, mentre tutti si divertono a cantare insieme. Gabriele e Leo si uniscono a Niccolò, creando un trio improvvisato che fa scoppiare tutti in una risata contagiosa.

Quando finalmente tutti se ne vanno, la casa torna a essere silenziosa. Mi butto sfinita sul divano, chiudendo per un momento gli occhi. Ma subito Edoardo inizia a piangere. Con le poche forze che mi rimangono, lo prendo tra le braccia e lo cullò, cercando di calmarlo. Provo con le ninne nanne, ma nulla sembra funzionare.

Niccolò si avvicina, preoccupato. «Vuoi che provi io?» mi chiede, con uno sguardo dolce.

Faccio partire una canzone di ninna nanna dal telefono, ma Edoardo continua a piangere. Solo quando parte "Neve al Sole" di Niccolò, il piccolo si calma e si addormenta tra le mie braccia. Niccolò mi guarda con le lacrime agli occhi e un sorriso pieno di tenerezza.

«Le canzoni del papà lo riescono a tranquillizzare» dico, emozionata. «Soprattutto questa, che è stata la nostra rinascita.»

Niccolò annuisce, avvicinandosi per baciarmi dolcemente sulla fronte. «Questa canzone è speciale. È il simbolo della nostra storia infinita, dell'amore che ci ha riportati insieme dopo tutti questi anni.»

Stringendo Edoardo tra le braccia, ripenso a tutto quello che abbiamo vissuto. La canzone "Neve al Sole" rappresenta tanto per noi. È il pezzo che Niccolò ha scritto di getto, appena ci siamo ritrovati dopo sette anni di separazione. Ricordo il momento in cui l’ho visto e ho fatto finta di non riconoscerlo, le passeggiate nelle strade di Roma, i giorni in cui ci chiedevamo perché vincessero sempre i rimpianti.

Questi siamo io e Nic, neve al sole, penso. Una poesia di fragilità e di forza, un momento di pura bellezza destinato a trasformarsi, ma mai a scomparire del tutto. Anche se il tempo e le circostanze ci hanno cambiato, io e te rimaniamo neve al sole, capaci di illuminare il mondo con la nostra presenza, anche solo per un istante. Siamo la testimonianza che l'amore può resistere al tempo e alla distanza, che può trovare nuovi modi per esprimersi, per fiorire, per rinascere. Siamo destinati a cambiarci, a fonderci, ma sempre a risplendere con una luce che nessuno potrà mai spegnere. Siamo neve al sole, e in questo istante, più che mai, voglio assaporare ogni secondo di questa fragile, meravigliosa avventura che è la nostra vita insieme.

Osservo Niccolò che si siede accanto a me sul divano, accarezzando dolcemente la testa di Edoardo addormentato. In questo momento di pura serenità, sento un senso di gratitudine e amore infinito per la mia famiglia.

Le voci dei nostri amici sono ancora fresche nella mia mente, la gioia che hanno portato in questa casa è un riflesso dell'amore che ci circonda. Anche se la stanchezza si fa sentire, il cuore è pieno di felicità e speranza per il futuro.

Questa è la nostra storia, una storia di amore che ha resistito al tempo e alle difficoltà. Una storia che, come "Neve al Sole", continua a splendere e a riscaldare i nostri cuori, nonostante tutto. E mentre chiudo gli occhi, stringendo tra le braccia il nostro piccolo miracolo, so che ogni istante vissuto insieme è un tesoro prezioso che porteremo sempre con noi.

 
_______
Eccoci con il capitolo finale di questa storia❤️

Neve al sole noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora