Neve al sole noi

Capitolo 47

Mi stacco dall'abbraccio e mi volto verso il panorama, accendendo una sigaretta. Sento lo sguardo di Eliana bruciarmi addosso, come se volesse dirmi qualcosa ma si sente frenata. La tensione è palpabile, quasi soffocante.

"Che vuoi?" le dico in modo brusco.Lei mi volge uno sguardo di fuoco, poi inizia ad urlarmi contro "Non mi parli da un cazzo di mese e abitiamo sotto lo stesso tetto" «Ma te rendi conto? Non mi parli, non mi guardi manco in faccia, e intanto ti baci Jacqueline senza dirmi niente!» Le parole le escono come una furia. «Pensi solo al tuo lavoro, alla tua cazzo di musica, ma io? Io dove cazzo sto in tutto questo?»

Rimango in silenzio, non saprei che dirle. Non ho risposte per lei, solo un vuoto che mi divora dentro. Eliana si incazza ancora di più "Come se non bastasse, scrivi che quando mi abbracci non senti più nulla". «Ma come ti permetti a rovistare nei miei brani? Chi ti credi di essere?» le rispondo con rabbia. «Non mi riconosco più in te, non so chi sei diventato" mi guarda con le lacrime "Forse è meglio che finiamo qua, perché io non so più come fare con te."

Eliana esce sbattendo la porta, lasciandomi solo nei miei silenzi. La sua rabbia mi rimbomba nella testa, mi rendo conto che non so più cosa stiamo facendo. Mi appoggio sul letto e prendo il telefono, cercando di distrarmi. Scorro le storie su Instagram, vedo con piacere che c'è gente che dorme fuori dallo stadio pur di essere in prima fila al concerto. Ripubblico le loro storie, cercando di concentrarmi su qualcosa di positivo.

Cerco di addormentarmi, ma non ci riesco. Bussano insistentemente alla porta. È Adriano. Gli apro e lui si siede sul divanetto in stanza. "Che vuoi Adrià non sono in vena" Adriano sbuffa una risata " Ma tu hai capito che hai distrutto Eliana, ma sei uno stronzo di merda"«Ma che cazzo vuoi da me?» esplodo. «Prima mi dici di fare la cosa giusta per me, e poi a spada tratta difendi lei! Deciditi, cazzo!»

"Nun sai vivere a Niccò, non capisci le persone". «Ma ti rendi conto? Stai a pensare a lei, invece di pensare a cosa provo io, cazzo ci pensi a come sto di merda a doverla trattare così perché non so sostenere la fama.»

Adriano ci pensa su un attimo, poi in silenzio si alza e chiude la porta. Resto da solo, la stanza sembra più vuota e fredda. Che giornata di merda, penso tra me e me. Mi sdraio sul letto, guardando il soffitto. Non so più dove andare, non so più cosa fare. Le parole di Eliana e Adriano mi rimbombano nella testa, facendomi sentire ancora più perso.

Mi giro su un fianco, cercando di chiudere gli occhi. Forse domani sarà un giorno migliore, ma non riesco a crederci veramente. La mente corre a quel bacio con Jacqueline, a tutto quello che non ho detto a Eliana, ai silenzi carichi di parole non dette. Mi sento un estraneo nella mia stessa vita, e non so come uscirne.

Mi lascio andare, cercando di scappare in un sonno che non arriva. Le parole di Adriano e Eliana mi perseguitano, e il peso di tutto mi schiaccia il petto. Respiro a fatica, come se ogni respiro fosse un peso. Chiudo gli occhi, sperando che il buio mi dia un po' di pace, anche solo per una notte.