Capitolo 35

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Eliana

Siamo usciti e fuori fa un freddo cane. La neve copre le strade di New York come una coperta bianca, e ogni passo che facciamo scricchiola sotto i nostri piedi. L'aria gelida ci pizzica la pelle, ma nonostante il freddo, c'è un'energia speciale nell'aria. È la prima volta che vedo la neve con Niccolò e i nostri amici, e anche se il gelo è pungente, il calore della loro presenza mi riscalda il cuore.

Niccolò, sempre pronto a immortalare ogni momento, si mette in posa per una foto. "Dai, Eliana, famme na foto che mo faccio n post per ste ragazzine mie" , dice ridendo, tirando fuori il telefono.

"Ma dai, Niccò, ancora co ste foto" , gli dico, ridendo mentre cerco di trattenere il telefono con le mani congelate. "Poi ti prendi pure il raffreddore, aho!"

"Eh sì, fanne fa na grattata, su, mo me fai salí a pressione" risponde, facendomi locchiolino."M ce famo pure na foto insieme, che so che le tue bimbe de Eliana vojo vedè pure a te."

Mi avvicino a lui e ci scattiamo una foto insieme, con il nostro respiro che si condensa nell'aria fredda e i nostri sorrisi che brillano nella luce tenue del mattino. "Oh, questa viene na bomba", dice Niccolò, postando subito le foto su Instagram. "Taggo pure na volta ste bimbe de Ultimo, se no mo me rompono le palle."

@ultimopeterpan

New York con la mia piccola stella, neve al sole noi😍❤️❄️☀️Piace a 884

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@bimbediultimo: Siete bellissimiiiiiii!

Leggiamo i commenti e ridiamo. Ogni volta che postiamo qualcosa insieme, i fan si scatenano e i commenti sono sempre un mix di complimenti e un po' di follia. Mentre camminiamo verso il diner, il nostro piccolo gruppo continua a fare battute e a dire stupidaggini, come al solito.

"Adriano, ma sta neve nun te ricorda quanno te sei rotto er culo sulla pista da sci?" dice Gianmarco, ridendo di gusto.

"Ahò, nun me lo ricorda che ancora me fa male la schiena, porca miseria!" risponde Adriano, stringendosi nel cappotto per proteggersi dal freddo." E tu, Gianma, che te sei messo a fa er surf sulla neve e sei finito in ospedale?"

"Ammazza, co sto freddo ce se potrebbe fa un bel pupazzo de neve" , dice Cocco, strofinandosi le mani per scaldarsi. "Poi magari ce mettemo na birra al posto der naso!"
"Cocco, ma che cazzo dici?" ride Niccolò. "Te la bevi tutta prima de finì de costruì er pupazzo, come al solito!"

Camminiamo per le strade innevate, con la neve che continua a cadere piano piano, rendendo tutto magico. Ogni fiocco che cade sembra portare con sé un po' di felicità. I ragazzi non smettono mai di fare battute e raccontare storie.

" Ma te ce la immagini, Adrià, che ce casca na stalattite de ghiaccio in testa mentre passeggiamo?" dice Tiziano, indicando un palazzo con i cornicioni pieni di ghiaccio.

"Te possino, Tiziano, ma che pensieri macabri che fai, risponde Adriano, scuotendo la testa. Ce manca solo che ce capita pure sta sfiga."

"Mo va a finì che ce fanno pure pagà sto pranzo, co tutta sta gente" , commenta Gianmarco, guardando il menu del diner. "Che se magna, Eliana?"

"Ragazzi, io voglio solo n panino col prosciutto e na cioccolata calda" rispondo, rabbrividendo leggermente al pensiero del caldo dentro il locale. Che qui fuori sto a morì de freddo.

"Niccò, ma te che te prendi? Er solito hamburger triplo con doppia porzione de patatine?" chiede Adriano, ridendo.

"Eh sì, mo me prendo proprio quello, e nun me rompete!" risponde Niccolò, dandogli una pacca sulla spalla." E poi ce famo pure n giro co la neve, che voglio vedè sta città coperta de bianco."

Mentre entriamo nel diner, il calore ci avvolge e ci fa rilassare. Ci sediamo tutti insieme intorno a un grande tavolo, e subito cominciamo a chiacchierare e ridere come se fossimo a casa. Anche se siamo lontani migliaia di chilometri, con loro mi sento sempre a casa. Questa è la famiglia che ho scelto, e non cè posto dove preferirei stare in questo momento.

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