capitolo 14

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Niccolò

Torno a casa la mattina dopo una lunga notte insonne. Appena entro, noto subito che qualcosa non va. Il silenzio è assordante, quasi palpabile. Vado in camera e vedo che le cose di Jacqueline non ci sono più. Un vuoto si apre nel mio stomaco. Tutte le sue cose... sono sparite.

Inizio a sentire il panico salire. Rompo tutto ciò che trovo davanti a me, il cuore che batte forte nel petto. Mi metto le mani nei capelli, disperato, e mi lascio cadere sul divano. È allora che noto una lettera, appoggiata delicatamente sul tavolino. La apro con le mani tremanti e inizio a leggere.

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Niccolò,

Ti scrivo queste parole con il cuore spezzato. Ti amo, l'ho sempre fatto e sempre lo farò. Ma è chiaro che il nostro amore è cambiato, che qualcosa si è spezzato e non so se potrà mai essere aggiustato. La tua canzone per Eliana è stata la conferma di ciò che temevo: una parte di te appartiene ancora a lei.

Non posso competere con i tuoi ricordi, con il passato che condividete. Ho cercato di essere forte, di sostenerti, di amarti con tutto il mio cuore, ma non posso più fare finta che tutto vada bene. Meriti di essere felice, Niccolò, ma anche io merito lo stesso.

So che questa è una delle decisioni più difficili della mia vita, ma è per il bene di entrambi. Devo lasciarti andare, per permetterti di trovare te stesso, di capire cosa vuoi veramente.

Non dimenticherò mai quello che abbiamo condiviso, le risate, i sogni, le notti passate insieme. Sei stato una parte importante della mia vita e lo sarai sempre. Ti auguro tutto il meglio, con tutto il mio cuore.

Addio, Niccolò.

Con amore,

Jacqueline

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Le lacrime mi scendono sul viso mentre leggo. Il dolore è insopportabile. Prendo il telefono e chiamo Adriano. La sua voce risponde subito.

"Adriano, è andata via. Jacqueline se n'è andata," dico con un filo di voce.

"Arrivo subito, fratè. Non fare niente di stupido. Sto arrivando," risponde lui, preoccupato.

Dopo un po', Adriano arriva. Mi abbraccia forte e mi fa sedere. "Senti, Niccolò, lo so che fa male. Ma devi essere forte. Questa è la tua occasione per riflettere su quello che vuoi davvero. Sei un grande artista, un grande amico, e non meriti di stare così. Jacqueline ti ha lasciato per il tuo bene, anche se ora non sembra. Usa questo tempo per capire te stesso."

Annuisco, asciugandomi le lacrime. "Hai ragione, Adriano. Devo smettere di piagnermi addosso. Devo andare avanti."

Adriano mi sorride. Ora, che ne dici di vedere cosa stanno facendo gli altri stasera? Magari ti distrai un po'."

Prendiamo i telefoni e leggiamo i messaggi sul gruppo dei Miserabili. Adriano ride. "Sembra che stasera andremo tutti da Eliana. Dice che siamo invitati."

Sospiro, un po' nervoso. "Va bene, andiamo. Forse è proprio quello che mi serve. Un po' di normalità."

Adriano mi dà una pacca sulla spalla. "Ecco, bravo. Ora rimettiti in sesto e preparati per stasera. Vedrai che andrà tutto bene."

Mi alzo, deciso a mettere un piede davanti all'altro. Stasera sarò con i miei amici, e forse, solo forse, troverò un po' di pace.

Neve al sole noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora