Ormai la vacanza in Sardegna è un ricordo lontano, una di quelle immagini sfocate che riaffiorano nei momenti di tranquillità, portando con sé un sorriso nostalgico. Oggi mi trovo in ufficio, immersa nel caos delle scadenze e delle nuove collezioni da pubblicare per l'inverno. La scrivania è un campo di battaglia tra schizzi, tessuti e campioni di colori, e io mi sento come un generale che cerca di tenere tutto sotto controllo.
La mia vita con Niccolò procede a gonfie vele. È incredibile pensare a come tutto sia cambiato così in fretta: dalle lunghe separazioni, siamo passati a condividere quasi ogni momento insieme. Ormai passo più tempo a casa sua che nella mia, e la sua presenza è diventata una costante rassicurante nelle mie giornate.
Prendo in mano il telefono per una breve pausa e noto che la chat Miserabili è esplosa di messaggi. Adriano si sta lamentando della Roma, l'ennesima sconfitta che sembra avergli distrutto il morale. Gianmarco, da bravo compagno di tifo, non fa altro che alimentare il suo sconforto, mentre Cocco sembra essere già ubriaco, nonostante siano solo le quattro del pomeriggio. Tiziano, come sempre, cerca di capire cosa fare stasera, sperando in qualche piano che lo tolga dalla noia.
Sorrido leggendo i loro messaggi, così tipici e prevedibili, e decido di rispondere che potremmo organizzare qualcosa a casa mia. Subito, Niccolò interviene con il suo solito umorismo sarcastico, dicendo che è talmente stanco che se viene da me, crolla sul divano e si mette a dormire.
Ahò, stasera se vengo da te, sappiate che me metto a dormì. Sto a pezzi, scrive Niccolò.
Te pareva, rispondo ridendo, sempre la solita scusa per evitasse la compagnia nostra. Sei proprio un veggente.
Continuo a lavorare, cercando di tenere a bada la frenesia che mi circonda, ma la mia mente vaga inevitabilmente verso la sera, immaginando una serata tra risate e scherzi con gli amici. È in quel momento che il telefono squilla, interrompendo i miei pensieri. È una chiamata dal direttore.
Buongiorno, Eliana. Ho una notizia importante per te, inizia con il suo tono formale e distaccato.
Buongiorno, signor Rossi. Mi dica pure.
Abbiamo bisogno che tu torni a New York per un paio di settimane, forse di più. Ci sono delle questioni urgenti da risolvere per la nuova collezione, e sei la persona giusta per farlo.
Il mio cuore fa un salto. New York. Lultima volta che ci sono stata, avevo promesso a Niccolò che non sarei più partita per lunghi periodi. E ora, proprio ora che tutto sembra perfetto, devo dargli questa notizia.
Capisco, signor Rossi. Quando dovrei partire?
Il prima possibile. Il volo è prenotato per dopodomani. Ti invierò tutti i dettagli via email.
Chiudo la chiamata e rimango a fissare il telefono, cercando di processare la notizia. Come glielo dico a Niccolò? So quanto ha sofferto in passato per le mie partenze improvvise, e avevo giurato che non sarebbe successo più.
Appoggio il telefono sulla scrivania e mi passo una mano tra i capelli, sentendo il peso della situazione che si fa sempre più opprimente. Gli amici continuano a scrivere nella chat, ignari del turbinio di emozioni che mi attraversa in questo momento.
Devo dirglielo, penso. Devo trovare il modo di farglielo capire senza fargli troppo male. Ma come?
Mi alzo dalla sedia e mi avvicino alla finestra, guardando fuori. Il cielo è azzurro e limpido, come se nulla potesse turbare la serenità di questo giorno. Ma dentro di me, la tempesta è già iniziata.
La sera era finalmente arrivata e tutti i nostri amici erano riuniti a casa mia. Latmosfera era quella solita di chiacchiere e risate che rimbombavano per tutta la casa. Niccolò, che aveva insistito per non fare tardi, era disteso sul divano, gli occhi semichiusi e un sorriso rilassato sul viso. Avrei voluto fermare il tempo in quel momento, ma sapevo che dovevo affrontare l'argomento del mio viaggio. Era inevitabile.
Mi sono schiarita la gola e ho guardato gli amici che si stavano preparando a passare una serata tranquilla. "Ragazzi, devo dirvi una cosa."
Il chiasso si è fermato, gli sguardi si sono girati verso di me. Ho preso un respiro profondo, sapendo che non sarebbe stato facile.
"Ho ricevuto una chiamata dal mio capo oggi pomeriggio. Mi ha chiesto di tornare a New York per due settimane... forse di più. Cè una collezione da seguire, è urgente."
La stanza è rimasta in silenzio per un momento, poi Adriano ha rotto il ghiaccio con una risata. "E che sarà mai? New York è figa! Niccò, t'accompagniamo noi a trovarla!"
Ma il sorriso di Niccolò era scomparso. Si è sollevato lentamente dal divano, gli occhi che si riempivano di delusione e rabbia. "Ma te lo sei scordata che avevamo detto che questo mese ce lo passavamo insieme? Io ho rimandato un sacco di impegni per stare con te, Eliana!"
Ho sentito il cuore sprofondare. "Niccò, io non volevo... non posso farci niente. È lavoro, non posso dire di no."
"Ma che cazzo, Eliana!" ha urlato, alzando le mani in aria in un gesto di frustrazione. "Sempre la stessa storia! Ogni volta che dobbiamo stare insieme, te ne vai! Ma che timporta davvero di noi? Di me?"
Mi sono sentita come se mi avesse dato un pugno nello stomaco. "Non è vero, Niccolò. Non è così! Io ci tengo a noi, ma non posso rinunciare al mio lavoro ogni volta che..."
"Ogni volta che cosa, Eliana? Che io ho bisogno di te?!" ha gridato, la voce carica di dolore e rabbia. "Sei sempre pronta a partire, a lasciarmi qui da solo. E io dovrei stare qui a farmi andare bene tutto questo? Te ne vai sempre, cazzo!"
Adriano e Gianmarco cercavano di intervenire per calmarlo, ma Niccolò non voleva saperne. Si è girato di scatto e ha preso la sua giacca, sbattendo la porta mentre usciva.
Gianmarco si è avvicinato e mi ha abbracciato. "Eli, non è colpa tua. Niccolò ha solo bisogno di tempo per capire."
Ma le parole non riuscivano a consolarmi. Dentro di me sapevo che ogni volta che me ne andavo, lo ferivo profondamente. E questa volta, non ero sicura di come avremmo potuto risolvere le cose.
"Sì, ma quanto tempo ancora? Non possiamo continuare così..." ho sussurrato, sentendomi disperata. "Io lo amo, ma ho bisogno anche di lavorare. Non so più cosa fare."
Tiziano, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, ha fatto un passo avanti. "Forse è il momento di parlare seriamente con lui, di fargli capire che anche tu hai dei sogni e delle responsabilità. Ma dovete trovare un equilibrio, altrimenti continuerete solo a ferirvi."
Ho annuito, cercando di mantenere la calma, ma dentro sentivo il cuore spezzarsi un'altra volta. E mentre i miei amici cercavano di confortarmi, tutto ciò che riuscivo a pensare era che avevo deluso Niccolò ancora una volta, e non sapevo se questa volta avrebbe potuto perdonarmi.
![](https://img.wattpad.com/cover/370447945-288-k15057.jpg)
STAI LEGGENDO
Neve al sole noi
FanfictionNiccolò e Eliana erano cresciuti insieme, legati da un amore profondo e una relazione che sembrava perfetta. I pochi fan di Ultimo amavano la loro storia, ammirando la loro complicità e il loro legame indissolubile. Ma dopo nove anni di felicità, un...