Capitolo 33

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Eliana

Mi rigiro nel letto, le coperte aggrovigliate attorno alle gambe, il respiro che si fa pesante tra sogno e veglia. La sveglia sul comodino segna appena le 6 di mattina. Ancora stordita, mi domando chi possa mai disturbarmi a quest'ora. Il campanello continua a suonare insistentemente, il suono penetrante che rimbomba nella mia testa come un martello.

Mi alzo a malincuore, cercando di capire chi possa essere così disperato da svegliarmi a questora. Mi trascino fino alla porta, non curante di chiedere chi ci fosse dall'altra parte. Chi cazzo è, a questora? penso tra me e me, ancora mezza addormentata. Apro la porta e per poco non mi viene un infarto.

Di fronte a me, con un mazzo di rose in mano e un sorriso che non vedevo da troppo tempo, c'è Niccolò. Dietro di lui, a completare la scena surreale, tutti i miserabili: Adriano, Gianmarco, Tiziano e Cocco. Non riesco a credere ai miei occhi. Mi si riempiono le lacrime e, per un momento, il mondo sembra fermarsi.

"Surpresa!" dice Niccolò, con quel tono che mi ha sempre fatto sciogliere. Mi mette in mano il mazzo di rose, rosse come il sangue che sembra tornare a circolare nelle mie vene dopo un mese di apatia.

Non riesco a parlare. Le parole mi restano bloccate in gola mentre cerco di capire se sto sognando o se è tutto reale. Le lacrime mi scendono silenziose, un misto di felicità e incredulità. Corro ad abbracciarli uno ad uno, sentendo il calore dei loro corpi che mi fa capire che sì, è tutto vero. Sono qui, tutti qui per me.

Niccolò mi prende per la vita, mi stringe forte e poi mi bacia. Quel bacio che mi mancava così tanto, che pensavo di non poter più assaporare. Sento le sue labbra sulle mie e tutto il dolore, la solitudine, la paura svaniscono in un attimo.

"Che cazzo ce fai qui?" riesco a dire finalmente, la voce rotta dallemozione.

"Te pensavi che te lasciavamo qua a marcì? Se fa pe ride?" risponde Adriano, dandomi uno schiaffetto affettuoso dietro la testa. "Mo ce stamo tutti qua. Tutto sto tempo senza de te era n castigo, ecco."

Mi abbracciano tutti insieme, mi sento al centro di un vortice di calore e affetto. Niccolò mi guarda negli occhi, e vedo riflessa in quei suoi occhi la stessa felicità che provo io.

" Te volevo fa na sorpresa, piccoletta," dice Niccolò con un sorriso dolce. "Non potevo proprio stare senza de te, manco pe un altro giorno."

Mi lascio andare tra le sue braccia, sentendo finalmente il peso della solitudine sciogliersi in quel momento di pura felicità. Non capisco ancora come abbiano fatto, cosa li abbia portati qui, ma in quel momento non importa. Sono tornata a casa, nel vero senso della parola. Casa non è un luogo, casa è dove c'è Niccolò e i miei amici.

"Ma come cazzo avete fatto a trovamme?" chiedo, ancora incredula.

"Ce semo fatti na fatica che manco te immagini," risponde Tiziano ridendo. "Ma ne valeva la pena, vero? Mo ce ne annamo a magnà qualcosa tutti insieme."

Sento il cuore scoppiare di felicità mentre tutti insieme ci dirigiamo verso la cucina, ridendo e scherzando come ai vecchi tempi. L'amore e l'amicizia che provo in quel momento sono così intensi da farmi dimenticare tutto il dolore dei giorni passati. Niccolò mi stringe forte la mano e capisco che, qualunque cosa accada, non sarò mai più sola.

Neve al sole noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora