Capitolo 32

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Eliana

Sono stesa sul letto del mio appartamento, fissando il soffitto. Alla fine ho deciso di lasciare lhotel e affittare questo posto. Che poi, piccolo non è mica tanto. Ha due camere da letto, due bagni, un soggiorno enorme che si affaccia sui palazzoni di New York e una cucina. Ma questa grandezza, paradossalmente, mi fa sentire ancora più sola.

Mi giro e mi rigiro tra le lenzuola, indosso solo gli slip e una vecchia maglietta di Niccolò. Lho presa di nascosto prima di partire. Sento ancora il suo odore su di essa, è una piccola consolazione in questo mare di solitudine. Questo spazio, che dovrebbe essere un rifugio, mi sembra così vuoto, così lontano da tutto quello che conoscevo e che mi dava un senso di appartenenza.

Mi chiedo quanto possa durare questa sensazione di vuoto. Non è solo il fatto che sono lontana fisicamente da casa, ma è come se mi sentissi lontana anche da me stessa. Non riesco a scacciare dalla mente il pensiero di Niccolò, e nonostante tutto, lo sento ancora così vicino. Eppure, so che non è più accanto a me. Che probabilmente, mentre io sto qui a rimuginare, lui sta già andando avanti con la sua vita, magari con Jacqueline.

Guardo il telefono e sospiro. Gli ultimi messaggi con i ragazzi risalgono a giorni fa. Adriano e gli altri non si fanno sentire molto. Capisco che anche per loro la distanza è pesante. Ma mi sento un po abbandonata, come se fossi lunica a cui manca questo pezzo di vita che sembra ormai andato.

Sento una fitta al cuore. Ho sempre creduto che le amicizie e gli amori veri resistessero a tutto, anche alla distanza. Ma ora mi rendo conto che forse non è sempre così. Mi rigiro nel letto, cercando una posizione comoda, ma niente sembra alleviare questa sensazione di vuoto che mi attanaglia.

Forse è solo una fase, mi dico. Forse sto solo esagerando. Ma poi mi chiedo: e se non fosse così? E se questa fosse solo la punta delliceberg di un cambiamento più grande, di qualcosa che non posso controllare?

Mi alzo e vado verso la finestra. New York è così diversa da Roma. I palazzi sono altissimi, sembrano voler toccare il cielo. La città non dorme mai, eppure io mi sento così sola, così stanca. Guardando fuori, mi sento ancora più piccola, ancora più insignificante in questo mare di cemento e vetro.

Torno a letto e prendo il telefono. Scrollo tra i vecchi messaggi, cercando di trovare un po di conforto nelle parole di chi mi vuole bene. Ma non ci sono nuovi messaggi. Nessuna chiamata persa. Nessun segno di vita.

Mi rigiro e chiudo gli occhi, cercando di trovare un po di pace. Ma i pensieri continuano a girare vorticosamente nella mia testa. Mi manca Niccolò, mi manca la nostra routine, mi mancano i nostri momenti insieme. E questa maglietta, che una volta era solo un pezzo di stoffa, ora sembra essere lunico legame che mi tiene ancora legata a lui.

"Ma chi cazzo me l'ha fatto fare? Potevo restare a Roma, potevo evitare tutto questo casino. E invece sono qui, a New York, a cercare di costruire qualcosa che forse non voglio neanche."

Sospiro profondamente e mi raggomitolo sul letto. Mi vengono in mente i momenti passati con Niccolò, le risate, le serate a guardare film, le passeggiate mano nella mano. E ora? Ora sono qui, sola, in una città che non mi appartiene, indossando una maglietta che non mi porta altro che ricordi dolorosi.

Mi alzo lentamente e vado verso la cucina. Prendo una tazza di tè e mi siedo sul divano, guardando fuori dalla finestra. Le luci di New York scintillano nella notte, ma non riescono a illuminare il buio che sento dentro.

Forse è il momento di smettere di guardare indietro e iniziare a guardare avanti. Ma come si fa quando il passato sembra essere lunica cosa che dà un senso a tutto? Come si fa a lasciare andare chi ami, anche se sai che è la cosa giusta da fare?

Chiudo gli occhi e cerco di trovare un po di pace, un po di serenità in questo caos che mi circonda. Ma so che sarà un viaggio lungo e difficile. E per ora, tutto ciò che posso fare è cercare di affrontarlo un giorno alla volta.

Neve al sole noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora