Credo che quel giorno, se avessi fatto un elettrocardiogramma, sarebbero uscite le montagne russe.
Troppe emozioni contrastanti, con lo stato d'animo che passava dalle perplessità, voltava verso la disperazione per fare marcia indietro incontro alla sorpresa e schiantarsi infine nell'entusiasmo.
Diciamocela tutta, alla fine ero proprio euforica.
Ormai non potevo più nascondere i miei sentimenti. Avevo preso proprio una cotta per Alessandro.
Ci accordammo per un gelato da gustarci il pomeriggio successivo. Trepidavo dalla voglia di stare con lui!
E dunque mi ritrovai puntuale nel luogo prescelto.
Era una carinissima gelateria che dava sulla piazza del Paese.
Di fronte c'era l'imponente Castello di Levante e davanti i giardini, la fontana e la piazza che si perdeva fino ad arrivare alla spiaggia.
Finalmente lo vidi arrivare. Lo ricordo ancora: i suoi jeans un po' larghi e strappati, la t-shirt nera, il suo sguardo profondo e quel sorriso così bello che mi regalò appena mi vide.
Era fantastico da ogni prospettiva. Che emozione!
Avrei voluto dirgli quanto fosse bello ... ma non volevo correre, non volevo rischiare di accelerare troppo e rovinare tutto.
"Ciao Anna! Che bella che sei oggi!" disse lui sorridente.
Ecco, vedete come sono le cose. Io mi faccio mille problemi mentre lui, così spontaneo, mi fece un complimento; era un apprezzamento senza alcuna malizia, così genuino e disinvolto e mi fece tanto piacere.
"Prendiamo un gelato, che ne dici?" mi chiese e poi proseguì: "Lascia che te lo offra io. Che gusti ti piacciono?"
Vabbè ragazzi, io sono golosa e, quando c'è da sgarrare, io sgarro.
"Prendo un cono con cioccolato e nocciola, grazie!" Gli risposi entusiasta.
Lui prese invece una coppetta con crema e stracciatella.
Anche il ragazzo era goloso, insomma!
Ci accomodammo su uno dei tavolini fuori quando, all'improvviso, vedemmo arrivare un po' di gente curiosa e due fotografi.
Mi voltai e vidi due sposi: Che belli! Lui in abito scuro, con giacca, pantalone e gilet blu, abbinati a una camicia bianca e a un'elegantissima cravatta color panna.
Lei invece aveva un vestito bianchissimo, da principessa! Il busto era filiforme, arricchito da dettagli preziosi e brillanti. La gonna era ampia e raffinata, composta da tanti strati di organza.
Mentre guardavo gli sposi, Alessandro mi fulminò con una domanda: "Pensi mai al futuro?"
Rimasi per un attimo sorpresa, poi però gli risposi: "Sai, vedere due sposi mi ci fa pensare. Insomma, credo che gran parte delle ragazze sognino sin da bambine di indossare un abito da sposa. Io m'immagino da grande con un uomo che sia il mio principe azzurro, che mi ami, mi rispetti e con il quale possa vivere tutta la mia vita. E tu?"
"Io, da bambino, ci ho pensato spesso al mio futuro" rispose "Ma, a differenza di te, non pensavo a una principessa o a un abito elegante da indossare il giorno del matrimonio. Io sognavo una mamma e un papà, o semplicemente qualcuno che mi volesse bene. Un qualcuno che mi portasse via dall'orfanotrofio e mi desse amore."
"Mi dispiace" gli dissi, guardando i suoi occhi che di lì a poco erano diventati malinconici.
Poi continuò: "A volte mi buttavo giù, immaginandomi da grande, solo e infelice. Mi deprimevo con i miei stessi pensieri. Poi però, quando la mia mamma adottiva mi ha portato via con sé, la mia esistenza è cambiata. Ho scoperto l'amore, ho conosciuto tanti amici e mi sono reso conto di quanto possa essere bella la vita. Le devo tantissimo. Anche se ora non c'è più, so che posso ancora contare su di lei. Quando mi capita di essere triste, o se ho bisogno di un aiuto, mi succede una cosa strana: mi sembra davvero di percepirla e di sentire le sue parole che vengono dal profondo del mio cuore!"
"Devi averle voluto davvero bene!" gli dissi commossa io.
"Sì Anna" mi rispose "Con lei ho capito che il futuro è incerto, e quindi non voglio più preoccuparmene. Io voglio vivere con leggerezza."
"Il domani" continuò "lo possiamo progettare, ma non deve portarci apprensione, altrimenti ci roviniamo anche il presente."
Ero davvero stupita da quei discorsi perché di solito, con Martina e Micol, si affrontavano argomenti molto più frivoli. Ma forse, ciascuno ha imparato a vivere il presente dalle esperienze del proprio passato. E il suo passato, credo non fosse stato proprio facile. Però mi piaceva la serenità con cui ne parlava perché in qualche modo mi tranquillizzava.
Fatto sta, che tutto stava andando così bene, se non fosse che in quel momento vidi passare davanti a me Rebecca e, accanto a lei, Asia.
Stava per succedere l'inimmaginabile.
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Endless Rain
RomanceE' più potente il Destino o l'Amore? Nel momento più bello della sua vita, proprio quando si era innamorata follemente di un nuovo ragazzo appena trasferitosi, un tragico incidente sgretolò tutti i sogni di Anna. Nessuno la vedeva, nessuno la senti...