Capitolo 31

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Quel nome, pronunciato dalla bocca di Alessandro, risuonò in me come un tuono assordante.

Rimasi destabilizzata nello scoprire che quella ragazza meravigliosa era Gloria, la sua ex ragazza.

E fui altrettanto turbata dal fatto che era venuta appositamente alla festa per Ale e ora era lì, proprio davanti a lui.

In quel momento, iniziai improvvisamente a sentire dei battiti sconnessi che rimbombavano nella mia testa, come se il mio cuore fosse impazzito e stesse per esplodere.

Sembrava che il mondo attorno a me fosse un tamburo percosso violentemente e ripetutamente.

Persi la connessione con la realtà, mi sembrò di andare in affanno e tutto, attorno a me, iniziò a dissolversi.

La festa, Alessandro, le mie amiche, i ragazzi: tutto stava svanendo, tutto si sgretolava, lasciando spazio a distese indefinite di luce bianca, dove al centro, c'ero solo io.

"È finita" pensai.

"È finita nel modo in cui non avrei mai voluto, con il mio cuore che si spegneva e quello di Alessandro che finiva tra le braccia di un'altra".

Un interminabile vuoto temporale mi accompagnò fino a quando, la mattina seguente, mi ritrovai sola, nel bel mezzo del giardino della villa.

La festa era finita e io mi trovavo lì, precisamente nel punto in cui, la sera prima, ero stata vittima del black out.

Con mia grande sorpresa, capii che la mia anima, fortunatamente, era ancora ancorata al mondo terreno.

Ma mi resi anche conto che la mia vita era appesa a un filo, che man mano, stava diventando sempre più sottile.

Fu per questo che decisi di dedicare le mie ultime ore alle persone che volevo bene.

Decisi finalmente di tornare dai miei genitori.

E mi avviai verso la mia dolce casa.

Quando entrai, vidi che nel soggiorno, seduta alla sedia del tavolo, c'era mia madre. Sola. Triste. Depressa.

Entrando, mi avvicinai a lei.

Avrei voluto abbracciarla, dirle: "Sono qui!"

Ma non mi avrebbe sentito.

Però, con mia grande sorpresa, arrivò Max con il suo giochino in bocca.

Posò il giochino davanti a me.

Mia madre si alzò dalla sedia ed ebbe un brivido alla pelle.

"Anna..." sussurrò a bassa voce.

"Oddio, com'è stato possibile?" pensai.

"Mamma! Mamma!" urlai.

Ma niente.

In quel momento, sentii aprire il portoncino d'ingresso.

Era mio papà.

Mia madre gli andò incontro di corsa: "Che hanno detto i medici di Anna?" gli chiese agitata.

E lui: "Ieri sera ha avuto una violenta crisi cardiaca e respiratoria. La frequenza dei battiti è arrivata alle stelle. Pensavano che fosse finita. Ma per fortuna..."

Ebbi un sussulto.

Quindi, la realtà che attorno a me si dissolveva, era perché stavo per morire?

Poi ebbi un dubbio. L'aggravarsi delle mie condizioni di salute si ripercuotevano sullo stato della mia anima?

Oppure era stata l'agitazione provata nel vedere Gloria davanti ad Ale che mi aveva portato alla crisi cardiaca?

Mi persi in questi pensieri, fino a quando mamma, con gli occhi lucidi, chiamò mio padre: "Senti Daniele, è successa una cosa strana..."

Papà la vide scossa.

"Che c'è Giulia?" le chiese.

"Non so, per un attimo, mi è sembrato che Anna... fosse in casa. Che fosse qui, vicino a me."

"Perché dici questo?" le chiese lui.

"Sarà che Max è arrivato di corsa, con il giochino. Come ogni qual volta Anna entrava in casa. Ti ricordi che lo faceva solo con lei?". Rispose mamma.

Poi scoppiò a piangere.

Mio padre l'abbracciò.

"Vorrei tanto fosse con noi" le disse. "Ma hai sentito cosa hanno detto i medici? Dobbiamo essere realisti, o l'illusione ci farà ancora più male".

Mia madre fece un respiro profondo, in disaccordo con quelle ultime parole.

Ma continuò a restare abbracciata al mio papà.

Io, quasi involontariamente, mi unii a quell'abbraccio.

All'inizio, percepii dolore e tristezza. Ma poi, come un'onda improvvisa, venni travolta da un sentimento di immenso amore.

Li sentivo vicini, mi sembrò davvero di toccarli, di sentire il calore dei loro corpi e i loro profumi.

In quel momento, sia mamma che papà ebbero un sussulto.

Un palpito forte li aveva scossi.

"Oddio! Giulia..." disse papi.

"Anche tu Daniele l'hai sentita?" domandò emozionata la mia dolce mamma.

Non capii cosa fosse successo.

So solo che sorrisero, si strinsero le mani e iniziarono a piangere, come due bambini.

Lasciai la mia casa, straziata dal dolore ma radiosa per una cosa: l'amore, non aveva abbandonato la mia famiglia.

Ora, volevo togliermi un ultimo dubbio: Cosa aveva detto Gloria ad Alessandro? Quali erano le sue intenzioni? Fosse cascato il mondo, avrei dovuto scoprirlo prima che tutto fosse finito.

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