Era stata una mattinata inaspettata. Ero stata travolta da mille emozioni, prima strazianti e poi meravigliose.
Sentire i miei compagni così vicini a me, mi aveva riempito il cuore di gioia.
Ma non sapevo ancora che, di lì a poco, sarei stata terrorizzata da un evento terribile.
Al suono della campanella dell'ultima ora, gli studenti uscirono dalla scuola per tornare a casa.
Alessandro era insieme ad Andrea, un nostro compagno di classe.
Giocavano assieme a calcio nel Team della Baia e stavano parlando della prossima partita.
Così Ale, prima di prendere la moto, lo accompagnò a piedi a casa.
Dopo circa dieci minuti di camminata, Alessandro si fermò davanti a una casa, con un giardinetto antistante.
Lui rimase impietrito.
Lì fuori, su una sdraio, era disteso Paolo.
Era agli arresti domiciliari, in attesa del processo.
Vederlo di nuovo mi fece male.
Alessandro era immobile e lo guardava.
Non sapevo cosa passasse per la sua testa in quel momento.
Andrea, che era ben conscio della situazione, prese Ale per un braccio.
"Dai, andiamo!" gli disse.
"Aspetta!" rispose Alessandro.
Lo vidi irrigidirsi e stringere i pugni delle mani.
Avevo paura di quello che potesse succedere.
In quel momento, Paolo si alzò dalla sdraio, si tolse gli occhiali da sole e gridò: "Cosa cazzo hai da fissare?!!"
Era iracondo, aveva gli occhi sgranati e sembrava pazzo.
"Dimmi solo perché! Perché cavolo hai investito Anna!" replicò Alessandro.
"Poteva starsene a casa quel giorno, e tutte le altre volte che l'ho incontrata! E non sarebbe successo niente!" rispose al veleno Paolo.
"Tu sei pazzo! Dovresti marcire in galera e non prendere il sole in giardino!" gli disse Alessandro.
Paolo a quel punto inveì "Oh, ma chi cazzo sei!? Cosa vuoi da me? Vattene o ti faccio fare la fine di quella deficiente di Anna!!"
Quelle parole piombarono su Alessandro come dei macigni.
I suoi occhi, in quel momento, si accesero di rabbia e andò aggressivamente verso Paolo.
Andrea provò a bloccarlo ma non ci riuscì.
Paolo gli andò incontro urlandogli: "Che vuoi fare, eh?!"
Ma non ebbe neanche il tempo di finire la frase che Alessandro gli tirò un pugno dritto in faccia facendolo cadere a terra.
Vidi Paolo, mezzo stordito, stringere tra le mani dei ciuffi d'erba e strapparli, poi battere le mani al suolo.
Iniziò a voltarsi a destra e sinistra senza un apparente motivo, a respirare affannosamente, a stringere i denti, spalancare gli occhi e ad agitarsi. Sembrava letteralmente fuori di sé, quasi impazzito.
Poi gridò ad Alessandro: "Io ti ammazzo!!!"
Si alzò di scatto come un demente ed entrò in casa.
Uscì in un attimo con un coltellaccio in mano.
La situazione era degenerata. Io ero allucinata da ciò che stavo vedendo.
Evidentemente, l'incidente, gli arresti domiciliari e la rabbia delle persone contro di lui, erano un peso troppo grande per Paolo, che non riusciva minimamente a sopportare. Era un tipo egocentrico, a cui piaceva fare il gradasso, ma nel suo percorso aveva trovato persone che gli avevano tenuto testa.
Prima Martina, poi Asia e ora Alessandro.
E tutte le volte, al centro delle sue questioni, c'ero stata io.
Si sentiva umiliato. Proprio lui, che pensava di essere un lupo e invece si era trovato a fare la figura dell'agnellino.
Ora probabilmente pensava di non avere più niente da perdere.
Ma quel coltello in mano, era un tentativo pazzo e disperato di sentirsi ancora forte.
Andrea era sbiancato dalla paura, Alessandro stava indietreggiando atterrito.
"Fermati, non fare cazzate!" gli urlò Ale.
Ma Paolo avanzava, come se non sentisse alcuna parola.
"Rischi di peggiorare la situazione" gli disse anche Andrea.
Ma il pazzo non ne voleva sapere, anzi.
"Io vi ammazzo tutti!" gridò.
Io ero atterrita, non avrei mai voluto assistere a una scena del genere.
In quel momento Paolo, improvvisamente si fermò.
Alzò il capo al cielo, e abbassò il braccio che impugnava l'arma.
Forse aveva capito lo sbaglio che stava facendo.
Alessandro abbassò la guardia, convinto che la situazione si fosse calmata.
Fu un attimo e Paolo, come un pazzo, gli si scagliò addosso sferrando una coltellata.
"Oddio, sangue!" gridai tra me e me.
Nooo! Non era possibile"
Andrea si mise le mani nei capelli.
"Che cazzo hai fatto! Che cazzo hai fatto!!!!" gli urlò.
Non volevo credere a ciò che era successo.
Paolo aveva accoltellato Alessandro.

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Endless Rain
RomanceE' più potente il Destino o l'Amore? Nel momento più bello della sua vita, proprio quando si era innamorata follemente di un nuovo ragazzo appena trasferitosi, un tragico incidente sgretolò tutti i sogni di Anna. Nessuno la vedeva, nessuno la senti...