Capitolo 19

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La mattina seguente il paese era in festa per la ricorrenza del Patrono.

Niente scuola e niente sveglia.

Peccato che Martina e Micol iniziarono alle 8 a inviare mille messaggi sul nostro gruppo whatsapp.

Mezza assonnata allungai il braccio per prendere il cellulare appoggiato sul comodino.

"Anna?!? Che fine hai fatto?" recitava uno.

"Anna, perché ieri non sei venuta a scuola? Sei ammalata?" scriveva un altro.

Quello che era successo il giorno prima non poteva essere riassunto in un messaggio.

"Ragazze, tranquille!" scrissi io "oggi pomeriggio vi racconterò tutto...".

Quei puntini di sospensione lasciati alla fine del messaggio le incuriosirono ancora di più.

Quando alle quattro le incontrai, erano più agguerrite che mai, quasi pronte a farmi un interrogatorio!

"Raccontaci, che ci nascondi?" mi chiese minacciosamente Martina.

Tentennai un po', magari non era il caso di svelare tutto.

"Eh, diciamo che non avevo proprio voglia di venire a scuola ieri" dissi io.

Micol, sospettosa mi chiese: "Mancava anche Alessandro, non è che..."

Miky era una ragazza molto dolce ma anche molto sveglia.

Riusciva a ricomporre le tessere di un mosaico con estrema facilità!

"Cosa vorresti insinuare?" risposi io ridendo.

Lei mi sorrise, poi dolcemente mi disse: "Senti Anna, siamo le tue migliori amiche, se non ti confidi con noi con chi vorresti farlo?"

In fondo aveva ragione. Loro erano amiche vere e io morivo dalla voglia di raccontare quel che era successo.

E così, iniziai.

Raccontai di Ale sotto casa mia, della fuga in moto e dell'arrivo sul Monte dei Gabbiani.

Poi diventai rossa nel raccontare che ci eravamo spogliati, per lanciarci nel vuoto e tuffarci nel mare.

Ora era arrivato il momento di svelare ciò che c'era stato tra me e Alessandro.

Feci un respiro profondo e chiusi un attimo gli occhi.

Un flash back di quei momenti mi attraversò la mente, lasciandomi letteralmente senza fiato.

Così persi improvvisamente le parole.

"Anna? E allora? E poi?" m'incalzò Martina.

"E poi" risposi io "poi ci siamo baciati, e..."

"Oddio!" Esclamò Micol interrompendomi.

"Uuuuhhh! Non posso crederci!!!" urlò Martina.

"E vi siete messi insieme?" mi chiese Miky.

"No, per il momento è stata solo una bellissima storia" risposi.

"E che aspetti?" mi domandò Marty.

"Ragazze, quanto correte!!" esclamai.

"Sapete" dissi io "mi piacerebbe parlare con Alessandro, con calma, sabato sera. Vorrei che tutto fosse perfetto. Sarebbe meraviglioso svelargli i miei sentimenti, in riva al mare, con la luna che ci illumina e rende magica l'atmosfera. È lì che vorrei chiedergli se vorrà essere il mio ragazzo".

"Sei un tesoro Anna!" mi rispose Micol.

"Che romantica!" proseguì Martina.

"Bene ragazze!" dissi io "visto che ho risposto a tutte le domande, che ne dite di offrirmi un gelato? Credo di meritarmelo!"

Ci gustammo l'ennesimo gelato tra le bancarelle che adornavano il corso del paese.

C'era davvero di tutto: chi vendeva abbigliamento, chi accessori per i capelli, chi bracciali, anelli e orecchini.

Ma c'erano anche bancarelle gastronomiche con formaggi tipici, salumi e tante altre prelibatezze.

Il clima di festa rendeva tutto così allegro.

Ad un certo punto, Martina si rivolse a me dicendo: "Sarà l'aria di giugno che porta tutto questo amore..."

"Che vorresti dire?" le chiesi io.

"Ah, forse io e Micol diventeremo parenti!"

Micol, nonostante fosse sempre composta, tirò un'occhiataccia a Martina, dandole poi un buffetto sulla capoccia.

"No, scusate" risposi io "adesso mi dovete dire tutto!"

Martina strinse forte Micol sollevandola da terra ed esclamò: "L'amore mio che ho in braccio è innamorata!"

"E di chi?" domandai super incuriosita.

"Di mio cugino Marco!" rispose Martina, piena di allegria.

"Amore!" dissi io a Miky. E l'abbracciai fortissimo anch'io.

Era praticamente stretta in una morsa tra me e Martina.

"Ragazze, mi soffocate! Liberatemi" ci implorò.

Allentammo la presa, effettivamente, un po' per la stretta e un po' per l'imbarazzo, era rossa come un peperone!

"Stasera" continuò Martina "Marco e Alessandro saranno al Luna Park. Che ne dite se andiamo anche noi?"

"Per me va bene! Magari ti trovi un ragazzo anche tu" risposi io ridendo.

"Accetto l'invito" rispose Micol.

E così, prima di tornare a casa, ci demmo appuntamento per il dopocena, direttamente all'ingresso del Luna Park, allestito appositamente per l'occasione.

Tornai a casa, felicissima per tutto.

A cena, il mio papà mi guardò insospettito, chiedendomi: "Ti vedo particolarmente contenta e euforica Anna. Hai preso un bel voto a scuola?"

"mmmhh..., no, boh, è tutto normale" risposi tentennando un po' io.

"La scuola l'ho pure saltata ieri" pensai fra me e me!

"Sarà mica innamorata?" domandò papà alla mamma.

Io rimasi di stucco!

Lei si mise a ridere e poi gli rispose: "Lo sei stato anche tu di me. E spero che lo sei ancora!"

Grande Mamma! Mi aveva salvato!

Come sarebbe difficile un mondo senza mamme!

Mangiai solo mezza fettina. Mi dispiace ma avevo le farfalle nello stomaco.

L'altra mezza, senza farmi vedere, l'allungai sotto il tavolo.

Max non ci pensò due volte e tutto contento l'addentò, portandosela nella cuccia per divorarla in un istante.

Poi andai in camera per prepararmi.

Alle nove e trenta ero già all'ingresso del Luna Park.

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