Andai per sedermi al mio posto mentre la mia amica Martina se la rideva a crepapelle.
"Che ti ridi cretina?" – Le dissi amorevolmente.
"Sembri uscita da un autolavaggio" mi rispose lei divertita più che mai.
Nel frattempo, il professore fece accomodare Alessandro nel banco davanti al mio.
Lo guardai con più attenzione e pensai : "Cavolo però com'è carino!"
Aveva il fisico magro e asciutto, nascosto da una semplice t-shirt bianca e dei blu-jeans scuri e scoloriti. Il viso era pulito, già leggermente abbronzato e arrossato sotto gli zigomi. I capelli, castani e appena mossi sulle punte, avevano dei riflessi chiari e gli cadevano sulla fronte.
Se lui si mostrava bene, di certo non si poteva dire lo stesso di me!
Avrei voluto presentarmi meglio e invece, quella mattina, ero davvero un disastro.
"Sei sudicia, ti prenderai un raffreddore!" – mi disse Micol, sempre molto premurosa.
"Ormai non posso farci nulla." – risposi sconsolata.
A quel punto, inaspettatamente Alessandro si voltò verso di me e disse: "Tieni, prendi la mia felpa. La tua amica ha ragione. Io l'ho tolta perché qui fa caldo, ma a te farà comodo".
Quel gesto mi colse in maniera imprevista. I suoi occhi verdi, ai quali prima non avevo fatto caso, mi colpirono e mi catturarono in un attimo. Erano così profondi e magnetici che mi confusero. E poi, la sua dolcezza e spontaneità mi avevano sorpresa.
Presi la sua felpa, balbettai un impacciatissimo grazie e corsi in bagno a cambiarmi.
Non capivo bene cosa mi stesse succedendo, ma mi sentivo un po' agitata.
Forse era colpa del tram tram di quella mattinata, o forse di quel gesto che mi aveva colto alla sprovvista.
Indossai la sua la felpa: era calda, e profumava di lui. Un profumo di cuoio e arancio amaro. Mi sembrava quasi di sentirmi presa in un suo abbraccio.
"Hey Anna, non farti pensieri strani eh!!!" dissi tra me e me!
Andai davanti allo specchio per darmi i una sistemata ai capelli e poi notai una piccola scritta sulla sua felpa:
"Who so loves believes the impossible. E.B.B. "
Mi fermai un attimo per tentare di tradurla.
Poi ne capii il significato: chi ama crede nell'impossibile.
Era un aforisma, come tanti se ne vedono incisi o stampati nelle maglie.
Ma quella frase mi colpì nel profondo, come fosse un monito a qualcosa, di cui ancora, non ero a conoscenza.
Mi aveva un po' turbata, senza un apparente motivo e cercai di capirne il perché.
Dopo un po' a rifletterci, mi dissi che mi stavo suggestionando per nulla. Era tutto un po' strano quella mattina e dovevo semplicemente tranquillizzarmi.
Tornai quindi in classe e mi sedetti, cercando di placare la mia ansia.
Erano inutile negarlo, ma c'era qualcosa in quel nuovo ragazzo che mi confondeva e contemporaneamente mi attirava. Forse il fascino del nuovo arrivato, forse il suo sguardo magnetico o forse era semplicemente la mia testa che quella mattina era impazzita.
Quando la ricreazione arrivò, gli andai incontro. Volevo assolutamente conoscerlo meglio.
Con la scusa della felpa, avrei voluto dirgli "grazie" e scambiarci due chiacchiere.
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Endless Rain
Storie d'amoreE' più potente il Destino o l'Amore? Nel momento più bello della sua vita, proprio quando si era innamorata follemente di un nuovo ragazzo appena trasferitosi, un tragico incidente sgretolò tutti i sogni di Anna. Nessuno la vedeva, nessuno la senti...