Dai vetri del finestrino dell'autobus, il panorama cambiava frequentemente.
Il mare della Baia e le sue spiagge lasciavano pian piano spazio alla campagna e ai piccoli paesini che si rincorrevano lungo la strada.
Una salita ripida s'internava nell'entroterra, in direzione di quel borgo storico chiamato Torre Picena.
Una volta scesa dall'autobus, rimasi incantata dalla bellezza di quel posto.
Il sole era raggiante in cielo e illuminava il castello che, imponente, si ergeva al centro del paese.
Le mura erano di spessi mattoni, adornate da una merlatura a coda di rondine.
Dopo un breve sguardo attorno a me, m'incamminai verso il torrione, alla ricerca della piazza dove Alessandro e Gloria si sarebbero incontrati.
Proseguivo a passo svelto, un po' per l'ansia e un po' per la voglia di trovare subito quel posto, nonostante il caldo si facesse sentire.
Ad un certo punto però, mi resi conto di essere in un vicolo cieco.
Purtroppo, le piccole stradine che s'intrecciavano mi sembravano un labirinto e per la fretta e la confusione, avevo perso completamente l'orientamento.
"Oddio, mi sono smarrita!" pensai.
Non sapevo più veramente dove andare e intanto mi agitavo sempre di più perché il tempo passava e forse avrei perso la mia grande occasione.
Mi voltai a destra e a sinistra, davanti e dietro, ma davvero non riuscivo più a districarmi.
Per un attimo, venni presa da un momento di sconforto.
Avrei voluto piangere, ma poi respirai.
"Calma Anna! Calma Anna!" Mi dissi, come facevo sempre anche prima dell'incidente.
A mente fredda, pensai che avevo superato una sfida ben più grande di questa: ero sopravvissuta quando tutti pensavano invece che non ce l'avrei mai fatta.
Non poteva essere di certo un disorientamento che mi avrebbe fermato.
Trovai in me una gran forza.
Guardai in alto, per avvistare di nuovo il torrione, quando scorsi un'anziana signora su un terrazzo.
"Che c'è, tesoro?" mi chiese teneramente, come fa una mamma.
"Credo di essermi persa. Dovevo andare nella piazza sotto il torrione, ma non trovo la strada" risposi io un po' preoccupata.
La signora fece un sorriso, poi mi rassicurò: "Non preoccuparti, è più facile di quanto sembri".
E così, m'indico per filo e per segno dove passare, lanciandomi poi un bacio e facendomi un augurio: "goditi la vista della piazza e affacciati dal balcone panoramico. C'è una vista stupenda, che arriva fino al mare. Sei tanto dolce tesoro mio, che la vita ti riservi tanta bellezza!"
La salutai, ricambiando il bacio e regalandole il mio sorriso. Era stata così gentile e disponibile!
Fu così, che grazie a lei, raggiunsi il torrione, prima di arrivare in piazza.
Una cinta di archi impreziosiva le mura, mentre la torre, da vicino, sembrava ancora più maestosa.
Passeggiavo a passo spedito quando improvvisamente, sentendo una voce che conoscevo bene, ebbi un brivido lungo la schiena.
Scorgendomi appena, da dietro una colonna delle mura, i miei occhi caddero su Alessandro.
Un'emozione grandissima, nel rivederlo, mi pervase il cuore.
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Endless Rain
Roman d'amourE' più potente il Destino o l'Amore? Nel momento più bello della sua vita, proprio quando si era innamorata follemente di un nuovo ragazzo appena trasferitosi, un tragico incidente sgretolò tutti i sogni di Anna. Nessuno la vedeva, nessuno la senti...