Alle quattro meno cinque, Gloria era puntuale davanti alla Gelateria della Piazza.
Assieme a lei c'era la sua amica Jenny.
Era una bellissima giornata, con il cielo limpido e una leggera brezza che veniva dal mare.
Il castello di Levante, illuminato dal sole, faceva da sfondo a uno scenario bellissimo.
E poi, l'inizio dell'estate, le risate e la spensieratezza rendevano tutto così bello.
In quel momento, arrivarono alla gelateria anche Martina e Micol.
Quel clima disteso, appena descritto, sarebbe diventato concitato da lì a poco.
Gloria, alla vista di Marty e Miky, si rivolse a Jenny a voce alta.
"Guarda Jen, sono arrivate le impiccione della Baia!"
Era ovvio che volesse farsi sentire.
Le mie amiche si guardarono a vicenda, ma si sedettero al tavolino senza dargli troppo peso.
Ma lei continuò: "Guardale, fanno anche finta di niente. Certo che fanno proprio ridere"
In quel momento Martina si alzò in piedi, dicendole: "Per caso hai qualche problema?"
E Gloria: "Vi ho visto ieri com'eravate curiose ad ascoltare la conversazione tra me e Alessandro. Vi consiglierei di andare a lezione di educazione e imparare a farvi gli affari vostri!"
Miky intervenne: "Stavamo solo aspettando Marco, suo cugino. D'altronde noi eravamo già lì, sei tu che ti sei messa a parlare con lui in mezzo a tutti".
In quel momento intervenne irruenta Jenny: "Ma chiudi quella bocca, si capiva che stavate lì apposta".
Nel frattempo, arrivarono Alessandro e Marco.
Martina colse la palla al balzo, coinvolgendo subito suo cugino: "Marco, vero che ieri eravamo d'accordo di aspettarci dopo la partita?"
Marco fu colto alla sprovvista, avendo tutti gli occhi puntati su di lui.
Capì al volo che la situazione era fremente e, per stemperare la tensione, fece una battuta rivolto ad Alessandro: "Ehi Ale, arrivo io e vedi, tutte le ragazze rimangono a guardarmi".
La battuta poteva anche starci, se non fosse che in quel momento, dietro di lui, era appena giunta Rebecca, in compagnia di Asia.
Ancora scottata dal rifiuto della sera della festa e vedendo Marco pavoneggiarsi, Rebecca fu colta da uno scatto d'ira.
Strinse i pugni, diventò rossa dalla rabbia e le si gonfiarono gli occhi.
Andò a un tavolo vicino, prese un bicchiere pieno di cola e lo lanciò letteralmente sulla testa di Marco!
Tutte rimasero scioccate.
Solo Asia iniziò a ridere dicendo: "Guarda Marco, se prima ti guardavano quattro ragazze, ora ti guarda tutta la piazza!"
Poi prese Rebecca per la mano e la portò via, per evitare che la situazione degenerasse.
Diciamo che il pomeriggio, aveva avuto una partenza al fulmicotone.
Alessandro cercò di calmare le acque, poi si sedette al tavolo con Gloria.
"Scusa se ho fatto un po' tardi" le disse.
Poi continuò: "di cosa volevi parlarmi?"
Gloria rispose: "Mi dicevi di Anna, del suo incidente, che hai solo lei in testa in questo momento. Fammi capire qualcosa di più."
"Anna" riprese Alessandro "è una ragazza davvero speciale. Ho legato tantissimo con lei.
Gloria lo interruppe: "Ti piace?"
Marco sorrise, dicendo: "Come potrebbe non piacermi una ragazza bella, limpida e trasparente come Anna."
Lei, a queste parole, cambiò espressione del volto.
A me invece, si riempì il cuore di gioia.
Gloria, più seria, chiese: "E mi dicevi... ha avuto un incidente. Come sta ora?"
Marco, con un'espressione rammaricata, rispose: "I medici hanno detto coma irreversibile"
Lei allungò le braccia, posandole sulle sue spalle: "Oddio Ale, mi dispiace tantissimo. Ma sai cosa significa coma irreversibile? È come se fosse morta! Hai in testa una ragazza con la quale non potrai mai più scambiare una parola per il resto della tua vita".
Per quanto fossero dure da digerire, quelle parole avevano un fondo di verità.
Alessandro incassò la mazzata e Gloria ne approfittò per sferrare il colpo di grazia: "Senti Ale, ti vedo come stai male, come soffri. Ma se rimani ancorato a lei, ogni giorno che passa soffrirai di più. Tornare a stare con me, per te significherebbe un nuovo inizio. Io potrei darti quel conforto di cui hai bisogno, potrei tornare a riempire il tuo cuore di gioia".
Devo ammettere che Gloria, con le parole, ci sapeva davvero fare.
Pensavo ai miei momenti con Alessandro, a quanto io fossi stata impacciata e maldestra.
E invece lei era così spigliata e disinvolta, capace di trovare una soluzione a ogni problema che le si presentasse.
Ale poggiò i gomiti sul tavolo, poggiando la fronte tra le sue mani.
Sembrava dubbioso, perplesso e indeciso. Forse Gloria aveva colto nel segno.
Poi però, alzando la testa, le disse: "Io voglio bene ad Anna, non puoi chiedermi di dimenticarla solo per il bene di me stesso. Sarei un egoista. Ma io non lo sono. Io non sono come te."
Lei, all'udire queste parole, si alzò silenziosa dalla sedia.
Avrebbe potuto andarsene arrabbiata e inveirgli contro. Invece, lo fece con eleganza.
Si sistemò la gonna, la spallina del vestito e lo salutò con un sorriso.
Era stata educata ma credo che in realtà fosse fredda e calcolatrice. Sicuramente era stata ferita nell'orgoglio ma non si era scomposta di una virgola e sapeva come comportarsi.
Sapevo che ovviamente non era finita qui. Sapevo che ci avrebbe provato fino a quando Alessandro non fosse tornata tra le sue braccia.

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Endless Rain
RomanceE' più potente il Destino o l'Amore? Nel momento più bello della sua vita, proprio quando si era innamorata follemente di un nuovo ragazzo appena trasferitosi, un tragico incidente sgretolò tutti i sogni di Anna. Nessuno la vedeva, nessuno la senti...