Capitolo 24

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Decisi di scappare in spiaggia, di fronte alla scogliera.

Era il mio rifugio, il posto dove andavo ogni volta che qualcosa non andava.

Volevo semplicemente pacare quel dolore, calmare i mille tormenti che avevo nella testa.

Il mio pensiero andò a mamma e papà e alle mie amiche Martina e Micol.

Immaginavo quanto avrebbero sofferto e tutto ciò faceva star male anche me.

E poi pensai ad Alessandro.

Era stato capace, in così poco tempo, di farmi sognare, di farmi sentire libera, di farmi innamorare.

Non era stato invadente, ma nella sua semplicità e sincerità, aveva conquistato il mio cuore.

Ed ora, sul più bello, lo avevo perso.

Certo che il destino, a volte, è proprio crudele.

Avevo sognato e immaginato quella sera, io e lui sdraiati in riva al mare.

E invece, ora, il mio corpo era sdraiato sull'asfalto della strada.

Quante cose avrei voluto raccontargli, quanto mi sarebbe piaciuto aprirgli il mio cuore.

E ora? Chi lo avrebbe fatto.

Forse un'altra al posto mio.

Le mie lacrime rigavano il mio viso e poi svanivano.

Che sensazione strana che era.

Ben presto arrivò la sera, il sole si era rintanato dietro le colline e la luna si era alzata in cielo.

Quant'era bella la luna.

Non ci avevo fatto mai caso. Sarà che a volte, ti godi solo ciò che ti rimane.

E io, in quell'attimo, non avevo altro che il mare, la terra e il cielo.

La luna si specchiava sul mare e, se fossi stata ancora viva, quella sera avrebbe illuminato me e Ale, regalandoci la magia di quel momento.

Da lontano, risuonavano da un bar le note di Dinasty: "It all fell, it all fell down, it all fell down. And all I gave you is gone".

E come nella la canzone, tutto ciò che avevo costruito era crollato.

E tutto ciò che gli avevo dato, era andato perso.

Il mio cuore, oltre al dolore, si riempiva anche di rimpianti, pensando a ciò che potrebbe essere stato e a ciò che invece era.

Per togliermi quei pensieri opprimenti, mi avvicinai alla riva ed entrai con i piedi in acqua. Fu in quell'istante, che mi resi conto di non sentire nulla.

Non sentivo freddo ai piedi e alle gambe. E, a pensarci, non avevo avuto caldo poche ore prima, quando il sole batteva ancora forte. Non avevo neanche fame e neanche sete.

Praticamente, non percepivo più nulla.

Mi rimaneva davvero ben poco di tutto ciò che ti offre la vita.

Ero turbata da tutto ciò quando, all'improvviso, iniziai ad avere una sensazione strana.

Gli spazi attorno a me sembravano dissolversi.

Il mare pareva perdere forma e la spiaggia stava svanendo davanti ai miei occhi.

È come se tutto si dissipasse pian piano, come se quel mondo terreno divenisse polvere di luce, lasciando spazi bianchi e immensi.

Ma che diavolo sta succedendo? Mi chiesi agitata.

Mi sembrava quasi di entrare in un'altra dimensione, in un mondo che non conoscevo dove tutto era indefinito.

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