"Vedi quel gabbiano?" gli dissi.
Lui alzò lo sguardo al cielo.
"Vedi come vola libero?" gli domandai.
Poi continuai: "Mio nonno, quando da piccola mi portava al mare, mi diceva sempre di fare come i gabbiani. Mi ricordava che la vita è bella e semplice. Purtroppo siamo noi che spesso la incasiniamo, con i nostri pensieri che rimuginiamo in continuazione nella nostra testa. E così ci troviamo rinchiusi in una gabbia fatta di pentimenti, rimorsi e sensi di colpa."
"Caspita, carina questa storia" mi rispose lui. "E poi?" mi domandò incuriosito.
"A quel punto mi faceva vedere i gabbiani. E mi faceva notare che non erano rinchiusi in una gabbia. Loro erano liberi di volare nel cielo infinito. Tu, Ale, dovresti liberarti da questa gabbia di rimorsi e volare libero. Dovresti scrollarti di dosso i tuoi sensi di colpa perché non è colpa tua. Se Gloria si fosse comportata con rispetto, tu non avresti avuto quella reazione."
"Grazie Anna" mi rispose lui, dopo aver pensato un po'. "Sai che le tue parole mi hanno fatto star meglio? Ero triste e... mi hai fatto tornare il sorriso" mi disse.
Io rimasi intimidita da quelle dolci parole.
Lui si alzò e mi porse la mano per aiutare ad alzarmi.
In silenzio, ci avvicinammo sul ciglio del monte, dove la terra sotto i nostri piedi finiva.
La mano che mi aveva dato poco prima, teneva ancora la mia.
I nostri sguardi si perdevano nell'infinito e solo i gabbiani si muovevano tra l'azzurro del cielo e del mare.
"Come mi piacerebbe volare libera come un gabbiano!" dissi ad Alessandro.
Lui sorrise, poi sembrò pensare a qualcosa.
"E allora voliamo Anna!" mi rispose.
Ma che significava? Lo guardai in maniera sorpresa e dubbiosa, sinceramente non avevo inteso ciò che volesse dire.
"Non ti capisco Ale" gli sussurrai trepidante.
"Guarda davanti a noi... c'è il cielo" rispose "E sotto i nostri piedi... il mare".
"Continuo a non capire" replicai io.
"Se vuoi, possiamo volare..." disse sorridendo Alessandro.
"Oh Dio!" Esclamai.
Non volevo crederci, mi stava proponendo di lanciarmi nel vuoto, da una simile altezza, per poi cadere in mare!
"Sei pazzo!" gli urlai ridendo, presa da una sorta di agitazione adrenalinica.
"Solo un po'!" disse Ale.
Non so cosa mi prese in quel momento.
Se da una parte mi sembrava una follia, dall'altra parte mi sentivo che sarebbe stata la follia più bella della mia vita.
Mi sentivo trepidare, con il subbuglio in testa e lo scompiglio al cuore.
Una sensazione di quelle che ti rapiscono e che ti fanno fare delle pazzie.
"Ale" gli dissi "voliamo!"
In quell'istante mi resi conto che al cuore non si comanda.Fu pochi momenti dopo, quando la parte razionale di me tornò a ragionare, a trovarmi in un guaio.
"Oddio" gli dissi "c'è un problema... come faremo poi con tutti i vestiti bagnati?"
Alessandro mi guardò, un po' rosso in volto e mi rispose: "Teoricamente, dovremmo toglierli prima di lanciarci".

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Endless Rain
Lãng mạnE' più potente il Destino o l'Amore? Nel momento più bello della sua vita, proprio quando si era innamorata follemente di un nuovo ragazzo appena trasferitosi, un tragico incidente sgretolò tutti i sogni di Anna. Nessuno la vedeva, nessuno la senti...