Capitolo 44

9 3 0
                                        

Asia, prima di andarsene dalla festa di compleanno di Nicholas, andò verso il tavolo imbandito, prendendo delle tartine con burro e caviale.

"Buonissime!" disse rivolgendosi a me, invitandomi a prenderne una.

Ma non mi sembrava assolutamente il caso, vedendo che la situazione non prometteva nulla di buono! Così la presi per un braccio, salutai con un sorriso di cortesia e mi avviai verso l'uscita tirandola via con me!

Asia, lasciando la sala, lanciò un'occhiata a Gloria, ancora confusa dall'accaduto, e le spifferò: "Mi dispiace, non potrò esserci per la torta. Mangiatevela tu e tuo fratello. E spero che vi vada di traverso!".

Era incredibile, ora che non aveva più nulla da perdere era ormai incontenibile! In tutta sincerità, non vedevo l'ora di andarmene.

Quando finalmente uscimmo dal cancello di quella casa, tirando un sospiro di sollievo, mi rivolsi schietta ad Asia: "Ma tu sei completamente pazza! Cioè, che fossi pazza lo sapevo, ma non fino a questo punto!"

Lei, per un attimo rise, ma poi, facendosi seria, mi disse: "Posso svelarti una cosa? Ho pianto tutta la notte. Era il minimo che si meritassero".

Detto questo, mi lanciò un occhiolino e m'invitò a salire sullo scooter.

Non potevo certo darle torto. Ricambiai con un sorriso e dandole un piccolo pugno sul braccio.

Alla fine, eravamo ripartite, destinazione Baia.

Mentre lei guidava, io già pensavo al domani, a quando forse, sarei riuscita a ritrovare Alessandro.

Mi mancava tantissimo e, ogni giorno che passava, mi mancava sempre di più.

Dopo circa tre quarti d'ora di tragitto, arrivammo finalmente a casa di lei, sane e salve!

"Dai, entra a prendere qualcosa da bere!" m'invitò Asia.

Fui felice della sua proposta. Quando varcai l'uscio della sua abitazione, mille ricordi attraversarono la mia mente. Quante volte, prima che la nostra amicizia vacillasse, eravamo state insieme su quel divanetto della sala, a guardarci i film la domenica sera.

"Coca, the freddo, succo? Che vuoi?" Mi chiese, mentre rovistava nei comparti del frigorifero.

"O preferisci una vodka ghiacciata?" mi domandò poi scherzando.

"Ti direi una vodka ma mi accontenterò di un the freddo. Se lo hai alla pesca, meglio ancora!" risposi io ridendo.

Lei prese due bicchieri, scartò un sacchetto di patatine da condividere e ci apprestammo così a goderci in tranquillità quel piccolo spuntino. Dopo l'escalation emotiva che avevo vissuto quel pomeriggio, un po' di relax ci voleva tutto.

Finito di sgranocchiare e di bere, Asia guardò l'anello al dito che le aveva regalato Nicholas.

"Peccato, mi piaceva." Mi disse un po' sconsolata. "ma da oggi, è ufficialmente finita" mi disse.

Così, dopo averlo guardato un'ultima volta, lo tolse.

"Vieni, che lo metto in camera, nella scatola delle cianfrusaglie. Magari lo rivenderò e ci farò qualche soldo!" esclamò. Se fosse ironica o se stesse parlando sul serio, in realtà non lo capii.

La seguii quindi in camera. Mentre lei saliva sul letto per arrivare a una scatolina su di una mensola, iniziai a guardarmi intorno.

La sua stanza non era cambiata: il letto era al centro della stanza, con accanto un piccolo comodino con un libro sopra. Dall'altro lato, c'era un tavolino con dei trucchi e uno specchio piccino appoggiato di lato. Le pareti della camera erano bianche ma colorate dalle medaglie appese che aveva vinto alle gare di karate.

Endless RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora