Arrivai per prima ma poco dopo mi raggiunsero Marty e Miky.
Micol era davvero carina quella sera. Era piccolina ma ben proporzionata e sempre molto precisa e ben curata.
Aveva una tutina a pezzo unico, che le stava aderente risaltando le sue forme.
Martina invece era molto più informale, con il jeans strappato e una t-shirt verde fluo che faceva male agli occhi.
Io invece avevo messo un carinissimo short bianco e una camicetta color acquamarina.
Varcammo l'ingresso, sotto l'insegna gigante del Luna Park che s'illuminava e spegneva a intermittenza.
La musica alta, le grida dei ragazzi e i richiami degli speaker ci portarono dentro quel magico minimondo.
"Voglio pescare le papere!" urlò all'improvviso Martina.
Neanche il tempo di rispondere che era già in postazione.
Prese la canna e iniziò a pescare le paperelle.
Tirò su la prima: cento punti!
La seconda: altri cento!
"Sei proprio fortunata!" Le disse la signora a capo del gioco "Ci manca che peschi la paperella da mille punti! Ma di quella ce n'è solo una su centocinquanta paperelle!"
Martina si fermò un attimo, poi con la canna iniziò a fare la conta, battendola sulla testa e affondando le povere paperelle!.
"Ma che fai? Sei impazzita?!" Le chiesi.
"Le battezzo!" rispose lei divertita.
Dopo averne affossate una decina, si bloccò ed esclamò: "Lei!"
Tirò su la paperella e...
Non volevo crederci: Aveva pescato quella da mille punti!
"Iuhhh uhh!" gridò come una pazza.
"Che ho vinto?" chiese alla signora.
"Beh, puoi scegliere questa bellissima collanina, questo bracciale in argento oppure scegliere uno tra i nostri pupazzi più grandi! Ma questi forse son più adatti ai bambini" Le rispose.
Non potete immaginarvi la scena.
Martina se ne andò con in braccio un orsacchiotto gigantesco di peluche, alto un metro e mezzo, tutto rosa e con la scritta rossa "coccolami" sul pancione.
Io ridevo solo a guardarla perché era terribilmente buffa.
Nel frattempo ci dirigemmo verso le giostre, più precisamente come le chiamavo io, "le catene".
Martina invece le chiamava "calcinculo".
Lo scopo del gioco era quello di prendere al volo il fiocco, appeso a un gancio poco distante dalla giostra.
Per poterlo afferrare più facilmente, di solito si andava in coppia, cosicché l'amico seduto dietro dava una spinta con i piedi "calciando" la seggiola di fronte (da qui il nome "calcinculo"), in modo che il compagno davanti, grazie allo slancio, potesse prendere più agevolmente il fiocco.
Arrivammo lì di fronte, pronte a dare battaglia a tutti.
"Ragazze, io mi tiro fuori dai giochi, a me fanno davvero paura" ci disse Micol.
Poi, una voce che conoscevo bene, arrivò da dietro le mie spalle.
Oddio, era Asia!
Ma questa volta, la sua "simpatia" non era rivolta a me.
"Martina, finalmente ci sei riuscita a trovarti il ragazzo!" le disse, facendo riferimento al peluche gigante che aveva in braccio.
Certo che, con la sua ironia pungente, non perdeva mai un'occasione per provocare.

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Endless Rain
Storie d'amoreE' più potente il Destino o l'Amore? Nel momento più bello della sua vita, proprio quando si era innamorata follemente di un nuovo ragazzo appena trasferitosi, un tragico incidente sgretolò tutti i sogni di Anna. Nessuno la vedeva, nessuno la senti...