Sapete cosa c'è dopo la morte?
Beh, io quel giorno l'ho scoperto.
Ma lasciatemi presentare. Mi chiamo Anna, avevo sedici anni e vivevo nella Baia di Rahl, un piccolo paesino che affaccia sul mare e che ti avvolge con la sua atmosfera calda e accogliente.
Quel pomeriggio, assieme alle mie amiche Micol e Martina, stavo andando alla Gelateria del Corso.
Lo facevamo ogni sabato, ci gustavamo un golosissimo gelato e ci sedevamo al tavolino.
Poi, tra una leccata e l'altra, iniziavamo la nostra lunga chiacchierata fatta di gossip, di trucchi e di outfit .
"Ma come cavolo ti sei vestita?" chiese scherzando Micol a Marty.
Effettivamente, la felpa extra large di Martina, over di almeno due taglie e azzurra elettrico, non passava di certo inosservata! E nemmeno i suoi jeans strappati da capo a piedi erano da meno! Per non parlare dei suoi capelli riccissimi che la rendevano unica nel suo genere!
"Ma che vorrai da me? Replicò ridendo Martina! "Guardati tu, se avessi accanto i sette nani... ti scambierebbero per Biancaneve!"
Effettivamente, Micol sembrava davvero una principessina! Sempre molto posata e curata, era davvero dolcissima.
E poi c'ero io, Anna: all'apparenza una ragazza equilibrata, ma in fondo una tipica disfunzionale!
Praticamente pensavo troppo quando c'era da agire e agivo d'istinto quando c'era da riflettere.
Un casino insomma!
Ma tornando alle nostre chiacchierate, si finiva sempre a parlare soprattutto di ragazzi!
Io in quel periodo ero particolarmente entusiasta, per non dire alle stelle!
Avevo conosciuto da poco tempo un ragazzo nuovo, mai visto prima, che si era trasferito nel mio paese.
Se l'amore avesse un nome, per me avrebbe avuto di certo il suo!
Era di sicuro uno tra i momenti più belli della mia vita, dove tutto va bene, dove i sogni si accendono, dove ti alzi col desiderio di vederlo a scuola e ti addormenti con la speranza che lui possa contraccambiare il tuo amore.
Micol e Martina mi prendevano in giro: "Tanto non si metterà con te!"
Ma a me stava bene, rispondevo con una finta faccia arrabbiata per poi lasciar spazio a un sorriso.
"Andiamo in spiaggia dopo il gelato?" – suggerì Martina.
"Ma andiamoci subito!" rispondemmo io e Micol, sorridendo.
E così, felici e spensierate, attraversammo la strada per andare verso il lungomare.
In quel momento, il mondo per me si fermò.
Ricordo solo un grosso frastuono, tutto che diventa nero e un sibilo fortissimo da rompere i timpani.
Insomma, un Black out!
Passò qualche istante e poi mi sembrò di tornare in me.
Ma lì per lì non riuscivo a capire nulla, terrorizzata e sconvolta da ciò che vedevo.
Micol urlava disperata e in preda al panico con le mani sulla testa mentre Martina era a terra in ginocchio, con le braccia appoggiate sull'asfalto che gridava e piangeva ininterrottamente.
Che diamine stava succedendo?
Mi voltai a destra e vidi il mio gelato schiacciato a terra.
"Perché mai è lì?" mi domandai, visto che un attimo prima lo avevo in mano.
Tanta gente stava accorrendo mentre un ragazzo, bianco come la carta, era appena sceso dall'auto.
Ero confusa e tutto era poco chiaro ai miei occhi: che caspita voleva dire tutto ciò?
Un attimo dopo, voltai lo sguardo oltre la macchina ferma e vidi una scena terrificante.
Una ragazza era stesa a terra, esanime.
L'auto l'aveva investita e fatta balzare qualche metro più avanti.
Le sue mani pallide erano immobili, il corpo sembrava uno straccio gettato a terra e il suo volto era una maschera di sangue.
Nel vedere quella scena, l'ansia s'insinuò in me come un serpente velenoso, avvolgendo il mio cuore in una morsa fatta di paura e agitazione.
"È morta! È morta!" bisbigliava atterrita la gente.
E io, sempre più turbata, venni colpita da un opprimente senso di soffocamento, come se l'aria stessa si fosse trasformata in un nemico invisibile.
La mia mente era un turbine di pensieri caotici, che si rincorrevano in maniera ossessiva e raccapricciante.
Da distante, quella poverina sembrava avesse la mia stessa età.
Mi avvicinai spaventata per capire se la conoscessi.
"Oddio!" pensai, "ha la mia stessa t-shirt".
Poi, la guardai sulla faccia e mi si gelò il sangue: la ragazza morta a terra ero io.
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Endless Rain
عاطفيةE' più potente il Destino o l'Amore? Nel momento più bello della sua vita, proprio quando si era innamorata follemente di un nuovo ragazzo appena trasferitosi, un tragico incidente sgretolò tutti i sogni di Anna. Nessuno la vedeva, nessuno la senti...