Capitolo 9

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La sveglia suonò alle sette in punto.

Questa volta mi alzai dal letto all'istante, per evitare altre brutte figure.

Come si dice, l'esperienza insegna!

Una volta arrivata in classe notai che Alessandro non c'era.

Lo cercai con lo sguardo, ma senza trovarlo.

Nel frattempo notai uno strano mormorio tra Asia e le sue amiche.

Asia sembrava euforica: a tratti bisbigliava, poi alzava il tono di voce e all'improvviso rideva.

Poi riprendeva a parlare e, in maniera altezzosa, gesticolava e muoveva con superbia tutto il corpo.

Questo modo di fare m'insospettì un po'.

Poco dopo, vennero verso di me Martina e Micol.

"Ma cos'è tutto questo brusio stamattina?" chiesi io, un po' preoccupata.

Martina, sebbene un po' assonnata, mi guardò sgranando gli occhi.

Poi mi disse: "Stamattina s'inizia da subito con i gossip".

Proseguì Micol: "Asia è la protagonista della nuova telenovela La Rubacuori"

"Ma in che senso?" domandai perplessa io.

"Asia sta raccontando per filo e per segno la serata di ieri sera al concerto" rispose Martina.

Poi continuò: "Sembra che abbia fatto breccia nel cuore di Alessandro, il nuovo arrivato".

"Forse lo ha anche baciato" – disse poi Micol.

"Non è possibile" – pensai io agitandomi di colpo.

Non dissi nulla, ma in quel momento il mondo mi stava cadendo addosso. Ero frastornata da tutto ciò, come un pugile che prende improvvisamente il colpo del KO.

Alessandro mi era sembrato così sensibile e delicato.

Era mai plausibile che dopo essere stato così carino con me, avesse baciato Asia appena qualche ora dopo?

Mi era parso così diverso da tutti gli altri ragazzi.

Se tutto ciò fosse stato vero, non avevo capito niente di lui.

"Scusate ragazze, ma davvero l'ha baciato?" chiesi perplessa e inquieta alle mie amiche.

Asia, che non era distante, udì la mia domanda e, in un battibaleno, ne approfittò per replicarmi.

"C'è qualcosa che vorresti chiedermi? Perché sembra che tu stia parlando di me alle mie spalle..."

Rimasi spiazzata e in grossa difficoltà. Oltre all'ansia, ora iniziavo anche a vergognarmi.

Dopo una pausa di silenzio, ferma a guardarla senza dire nulla, feci un respiro e le dissi: "Stavo parlando con le mie amiche, non ho mica bisogno del tuo permesso per parlare , antipatica".

Lei non si arrese, anzi rincarò la dose: "Antipatica io? Beh sì, me lo dicono spesso. Non è facile piacere a tutti. Tu Anna come fai?"

"Come faccio?" risposi "Ti guardo e cerco di fare il contrario di quello che fai tu!"

Non era una bella risposta la mia, ma ormai iniziavo a covare un fuoco di rabbia dentro.

Asia si avvicinò, prese una sedia e si sedette proprio di fronte a me, dalla parte opposta del mio banco.

Poi, facendosi estremamente seria, mi guardò dritta negli occhi e mi sussurrò: "Senti, ma perché vuoi sapere se l'ho baciato? Sei per caso gelosa?"

Rebecca, dietro di lei, iniziò a ridere, mascherando il ghigno con la mano destra.

Quella domanda mi trafisse il cuore come un lancia. E lei sembrava non aspettasse altro.

Tentai di fare la snob,  facendole credere che, in fondo, non me ne importasse molto.

"Gelosa io? A me non m'interessa affatto, era solo per curiosità visto che stai dando spettacolo".

Senza volerle lasciare possibilità di replica, mi allontanai, girandole le spalle e tornando verso le mie amiche Marty e Miky.

Ma lei, mi gridò dietro : "Anna, non si chiama curiosità... si chiama invidia! E visto che ti piacciono le storie d'amore, volevo dirti che il bacio è stato davvero romantico".

Mi voltai di scatto, come se uno tsunami mi avesse scossa da dentro.

Ero nella confusione più totale e non capii se parlasse sul serio o se mi stesse prendendo in giro.

In cuor mio, volevo pensare che fosse tutto falso, che non ci fosse stato nessun bacio.

Ma la realtà era che mi stavo agitando sempre di più.

"Calma Anna, calma Anna!" – mi ripetevo.

Ma nella mia testa si stavano creando dieci, cento, mille pensieri!

La mia mente sembrava essere diventata una scimmia impazzita!

Non capivo veramente cosa stessi passando ed ero estremamente confusa con i miei sentimenti.

Non potevo dire di amarlo, lo conoscevo a malapena. Era solo affetto, di sicuro. Ma perché diamine dovevo allora sentirmi in quel modo?

Inspirai ed espirai più volte, come se fossi a un corso di meditazione. Poi, rivolgendomi alle mie amiche, chiesi più pacatamente: "Secondo voi è vero o si sta inventando tutto?" 

"Non lo so" – rispose Micol "Lo sai che ad Asia piace stare al centro dell'attenzione. Potrebbe essere vero ma potrebbe anche essere uno scherzo. Ma alla fine che t'importa?" mi domandò.

"Forse m'importa!" replicai io emotivamente.

Avevo risposto d'impulso, con gli occhi lucidi, senza rendermi conto che ciò mi avrebbe costretta ad aprirmi con loro. 

Martina e Micol sorrisero e poi mi abbracciarono forte forte.

"Anna, abbiamo già capito tutto da ieri" – mi disse amorevolmente Micol.

"Si vedeva come lo guardavi" - mi sussurrò dolcemente nell'orecchio Martina.

"No, guardate, vi state sbagliando" accennai sbrigativamente io, per togliermi dall'imbarazzo.

Fortunatamente, il loro conforto mi tranquillizzò, evitandomi di dover dare ulteriori spiegazioni.

Le mie amiche erano delle scemotte, ma nel momento del bisogno c'erano sempre.

Poi Marty proseguì: "Io una soluzione ce l'avrei!"

"Dimmi, dimmi!" Esclamai io, un po' sollevata e rinvigorita nell'animo.

"Allora" proseguì Martina "mio cugino Marco gioca in squadra con Alessandro e so che ieri sera è andato al concerto con lui, Asia e Rebecca. Oggi pomeriggio andremo a trovarlo e gli faremo l'interrogatorio per scoprire tutto! Che ne dici?"

Ero piena d'ansia, irrequieta e avevo le farfalle nello stomaco.

Ci pensai un attimo.

"Ci sto!" risposi fermamente.

D'altronde, era l'unico modo per sapere la verità.

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