Passaggi segreti

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"Sono finite leprovviste. Le abbiamo fatte bastare finché abbiamo potuto. Antonmanca da troppo tempo, ormai. Non me la sento nemmeno di scrivere,non ha più senso. Ma lui voleva che scrivessi, così, benché dimalavoglia, prendo la penna e traccio qualche riga. Le mie bracciasono fiacche. Anton, mi manchi da morire!

Ierisono uscita dall'apertura nella brughiera. Non è la prima voltache esco dal rifugio, un paio di settimane fa ho pigiato la leva e hopreso il corridoio di destra. Sembra un labirinto di androni oscuri epolverosi. Ho preso con me una torcia, era veramente buio e avevomolta paura. Il tombino gettava un po' di luce nell'oscurità, maguardando attraverso la grata s'intravedevano soltanto ramoscelli,foglie e il cielo. Niente che mi desse un qualche indizio, niente diniente! Quel giorno la paura mi ha bloccato e non sono uscita. Ieriinvece l'ho fatto. Ho lasciato Jacob di guardia sulla soglia delrifugio e mi sono avviata verso l'uscita. La grata erapesantissima, rischiavo di cadere dalla scala. Fuori la luce quasi miaccecava. Per fortuna il tombino è immerso nella boscaglia... Nonc'era anima viva, così ho raccolto bacche e radici e sono tornatadentro.

Anton, dove sei?

Perché tutto questo? Stoimpazzendo dall'ansia, dall'angoscia di non sapere che diavolosta succedendo! È veramente frustrante! Mio dio, dove sarà adesso?Forse in un fosso morto stecchito, oppure a soffrire una tragicafine?!

Anton, amore mio,perdonami per tutto quello che hai dovuto passare per colpa mia... seun giorno tornerai voglio vivere con te una vita che ci ripaghi diquello che abbiamo subito. Perdonami amore, perdonami!"


«Ricapitoliamo»disse Stella. Era seduta ai piedi del muro dei garagesuun pezzo di legno, che divideva di malavoglia con la sorella ma dalquale sperava di avere un pulpito.

«Felix abita in unappartamento in cui può tenere d'occhio almeno una delle entrateal tunnel. Una dà sul campo, e suppongo dalla descrizione che sia iltombino dal quale siamo scesi. L'altra è in un appartamento. Eforse ce n'è una terza».

«Perché così tante?»chiese Laura.

«Forse per avere più vied'uscita nel caso una fosse braccata. Oppure hanno solo sfruttatoquello che c'era già. Insomma, i nostri due eroi vengono catturati,e credo anche di sapere come. Vi ricordate cosa diceva il vecchio aproposito di una famiglia sovietica?»

«No».

«Ma sì, i Sevastakiev! I"poveri diavoli", quelli con quattro figli! All'inizio eraconvinto di essere scampato per un soffio alla cattura, perché conil fratello aveva lasciato quella famiglia poco prima che le S.S. liscovassero. Ma questo era il suo sogno, il suo rimpianto. La secondavolta che ne ha parlato, invece, ricordava bene. Ricordava che sefossero andati via un secondo prima non sarebbero stati catturati.Ehi, marmocchia, sposta il culo!»

«Cazzona» disse Diana,rigirando tra le mani un arboscello.

La sorella la scacciò dalsedile di legno. Poi riprese:

«Okay. Quindi i due, madree figlio, rimangono abbandonati a loro stessi e sono costretti aprocacciarsi il cibo rischiando la vita. Non sappiamo ancora come vaa finire, per loro, quindi facciamo un balzo in avanti nel tempo. Eprecisamente alla fine della guerra, quando Felix ritorna».

«Edov'era stato?»

«Probabilmente in un campodi lavoro. O in prigione, a subir torture. Da quel che ogni tantoblatera sembra aver visto l'inferno».

Le ragazze fecero smorfienauseate e distolsero lo sguardo.

«E il fratello?» chieseMonica.

«Chi lo sa. Magari èmorto, magari invece è tornato ed è da qualche parte in città.Ecco, lo scrivo sul mio taccuino, assieme alle domande senzarisposta. Comunque, Jacob riprende le redini dell'azienda delpadre, e accoglie Felix nel palazzo, forse nel vecchio appartamentodell'entrata segreta. Ma ecco che tornano i due fratellastri che ilpadre ha avuto da un'altra donna, probabilmente in America, erivendicano i possedimenti. Lui però, anche grazie al suo amiconotaio, vince la causa e si riappropria di tutto. Quanti anni potràavere?»

Le Fronde del SaliceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora