Mentre le ragazzedipingevano un bersaglio per le frecce di polistirolo nel campodietro al palazzo, Yuri si allontanò con il pallone premuto controil petto.
Una pallina rossa rimbalzavaelevandosi nel cielo azzurro per poi scomparire dietro il pilastro."È inadatta per uno dell'età di Christian, ci vuole un pallonepiù serio per simili palleggi" pensò. Giunto a cinque metri dalragazzo che compiva acrobazie con una pallina da bambini, Yuri sibloccò di colpo. Non aveva visto l'altro giocatore. I due ragazziinterruppero il discorso intavolato tra un tiro e l'altro persquadrare l'intruso. Era troppo tardi per nascondersi dietro alpilastro; ma il pallone che teneva fra le mani rincuorò Yuri: cosìlo tese a loro, che si lanciarono sguardi di perplessità divertita.
«V-volete qu-questo?»
L'altro ragazzo rivolse aChristian occhiate interrogative e sogghigni. Christian si voltò oraverso l'amico ora verso il bambino.
«No, grazie».
Calò ilsilenzio. Nell'aria solo cinguettii e rombi di automobili, leragazze ridevano più lontano. Incerto, il bimbo indietreggiò versoil pilastro. Poi Christian lanciò la palla verso il compagno, e ilgioco riprese. A quel punto Yuri capì che la sua scena eraterminata, ma da dietro il pilastro colse due scambi di battute tra idue giovani.
«Chi è quello?»
Pausa.
«Un vicino di casa».
Unfrastuono tremendo esplose dietro di lui, accompagnato da schiamazzi.Yuri si voltò spaventato. Scooter fiammanti e biciclette colorateerano piombati nel piazzale: in sella c'erano giovani bellissimi conlenti a specchio, capelli fluenti o raccolti in spuntoni, abitisgargianti. Un evento superiore, inebriante, esclusivo si profilavaalle porte di quel pomeriggio solare di inizio ottobre.
Il panico invece siimpossessò di Yuri, che subito balzò oltre il muretto del giardinomimetizzandosi dietro un abete. Pregò affinché nessuno di queibrillanti personaggi notasse la sua figura goffa e spenta; il cuorebatteva a un ritmo da discoteca, iniziò a maltrattare un sassettofingendo di aver trovato qualcosa di importante.
Dopo unbreve intervallo giocoso i motorini rombarono impazienti e come vespeinfuriate scomparvero dal piazzale. Yuri percepì il respiro tornareal ritmo normale, e suo malgrado dovette riconoscere che quelli eranosospiri di sollievo. Emerse dal nascondiglio, pieno di vergogna. Siappoggiò al muretto, lasciando correre lo sguardo verso il piazzaleora deserto: una pallina rossa, inerte, era abbandonata sull'asfalto.Si accorse che non riusciva a rilassare i muscoli facciali. Poi sialzò, raggiunse il punto in cui aveva visto Christian compiere lesue acrobazie e iniziò con le sue. Lentamente i muscoli sirilassarono e l'espressione accigliata divenne una sorta di tesocompiacimento: stava bene quando riusciva a palleggiare impedendoalla palla di toccare terra.
"Guardami Christian, comesono bravo io che sono più giovane di te. Sorpreso? Oh, un bel po'di allenamento fin da bambino, ecco come ho raggiunto questirisultati. Lo so che sei ancora nei paraggi, non ti vuoi far vedere.Ora azzardo un'altezza superiore..."
Ma stavolta la palla glisfuggì e rotolò verso la strada. Yuri la inseguì, ma le sue ditala sfiorarono soltanto. "Che figura, ma non è niente in confrontoa quel che ho dimostrato prima".
Senzaaccorgersene si ritrovò al centro di una corsia in prossimità diuna curva e l'istante dopo, incredulo, stava fissando i fari diun'auto grigia proprio di fronte a lui. Non aveva mai notato quantofossero grandi e possenti le automobili, di qualunque cilindratafossero. Non aveva mai pensato che quelle carrucole sempreaccartocciate nei telegiornali, quelle meraviglie da esposizione cheparevano di cristallo, fossero anche dei colossi metallici chesoffiavano calore.
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Le Fronde del Salice
Novela JuvenilQuando il quindicenne scavezzacollo Christian si trasferisce con la madre nel vecchio Condominio del Salice Argentato, non sa ancora cosa lo attende. Un gatto misterioso, un vecchio nottambulo, rumori dietro le pareti... Quale grottesco segreto nasc...