Driin.
I ragazzi si lanciaronoocchiate sbigottite: chi poteva essere?
Il campanello trillò dinuovo.
«N-non sono i n-nonni.To-torneranno fra u-un paio d'ore» bisbigliò Yuri.
«E allora chi diamine è?»replicò Monica. Propose di far finta di nulla, ma lo sgabuzzino sitrovava proprio davanti alla porta d'ingresso e sicuramente coluiche attendeva sul pianerottolo aveva subodorato la loro presenza.
Monica chiuse il ripostiglioe spostò il ciarpame fuori dalla vista. Poi andò ad aprire seguitadal piccolo padrone di casa. Quando videro chi c'era sulla sogliaper poco non ebbero un collasso. I coniugi Van Heilig.
Lui si appoggiava allostipite delle porta; i suoi occhi erano piccoli come quelli di untopo e aveva le gote pervase da capillari bluastri. Lei sfoggiava laconsueta postura impettita e un sorriso acerbo, beffardo. Fece perparlare, ma nel momento in cui aprì bocca l'uomo tossì e sputò,la voce arrochita dall'alcol.
«Vi è piaciuto ilconiglio?»
Yuri e Monica, sprofondandonell'imbarazzo, cercarono i rispettivi sguardi per rassicurarsi. Lamoglie diede all'uomo una gomitata.
«Allora, cos'è questotrambusto?»
«Quale trambusto?» esclamòMonica.
«Ma quello che viene daquesta casa. Non fare la gnorri, sappiamo cosa sta succedendo qui».
«M- ma c-che cazzo tist-sta i-inventando?»
La vecchia lanciò albambino uno sguardo di ghiaccio.
«Sei diventato maleducato,ragazzino, da quando hai avuto quell'incidente. Dovrò parlarne contua nonna. Comunque era prevedibile, con la sorella che ti ritrovi...a proposito, dov'è tua sorella? Quella grande».
«N-non sono cazzi t-tuoi,v-vecchia ba-bacuc...»
«Yuri!»
Monica non fece in tempo azittire il bambino. Il signor Van Heilig tolse il braccio dallostipite, ricomponendo l'intera sua stazza. Era un giganteminaccioso.
Ad un tratto, da dietro ilmuro del corridoio, sbucò una bambina sui tre anni, che puntò ildito verso l'anziana donna rimasta attonita sulla porta.
«Bacucca, bacucca,bacucca!» cantilenava. «Vecchia bacucca, non sono cazzi tuoi!»
Monica cercò diacciuffarla, ma lei sgusciò via.
«Cazzi, cazzi, cazzi,cazzi!» strillava la bambina, con la gioia di chi scopre ilproibito.
Finalmente Monica riuscì afar sparire quell'impiccio, che però continuò a farsi sentiredalla camera da letto in fondo al corridoio.
«Bene, vedo che l'interafamiglia è rovinata» disse la donna. «Ma non la passerete liscia,viziatelli».
«V-vuoi pa-parlare coi mieino-nonni? T-te li chiamo s-subito» fece Yuri in un ghigno risoluto.Ma la donna sorrise caustica.
«Come sei ingenuo. Lo soche i tuoi nonni non ci sono».
E rimase a godersi ildisappunto del bambino, il quale scoppiò in un rabbioso.
«E allora c-che cazzov-vuoi?»
«Parlare con tua sorella.Quella grande».
Monica si sentì sfuggire lasituazione da sotto mano: i due intrusi avevano perfino compiuto unminaccioso passo all'interno dell'appartamento.
«Sentite, Stella non c'è.Andate via, questa non è casa vostra».
L'omone fece perribattere, ma la moglie gli strinse il gomito.
«Eh eh, signorina. Haicommesso ben due errori. Primo, Stella Maris è ancora qui, e nonditemi che non è vero perché è più di un'ora che sono fuori apulire il pianerottolo».
«P-pulire ilp-pianerottolo? B-bugiarda!»
«Faccio finta di non aversentito, marmocchio. Secondo errore: Stella Maris ha qualcosa che nonè suo, perciò io posso degnarmi di entrare nella sua casa».
Monica rimase pietrificata.Il silenzio li avvolse in una cappa soffocante.
All'improvviso accaddel'irreparabile.
Prima che Monica se nerendesse conto, Yuri si era gettato come un ariete contro le filanemiche. In quei mesi i suoi bicipiti si erano sviluppatiall'inverosimile, consentendogli scatti sorprendenti. Così, algrido di battaglia: "fuori da casa mia!", Yuri investì la donnache finì a gambe all'aria. Il severo contegno andò in frantumi:ora i suoi esili e pallidi polpacci, simili più che altro a zampe dicapra, si rivelarono nella fioca luce del pianerottolo. Punta sulvivo, la donna si affrettò a ricomporsi con rabbiosa vergogna.
Il marito, intanto, si eraavventato sulla piccola peste, ma questi era schizzato all'indietroverso la porta del ripostiglio, intenzionato a caricarlo.
«Yuri, no!» gridò Monica.Ma il danno era compiuto. La sedia a rotelle centrò l'uomo allegambe, facendolo piegare in due. Monica pensò al coniglio dicioccolato e le venne da piangere.
Yuri si liberò dal pesodell'omone che gli era caduto addosso. Ma due occhi iniettati disangue lo fissarono feroci, e poco dopo una scintilla gli annebbiòla vista.
L'omone era convinto cheil bambino avrebbe frignato, dopo lo schiaffo. Tutti i bambinipiangono se percossi. Ma Monica sapeva quello che stava persuccedere. Si affrettò a immobilizzare la carrozzella, appena intempo: un secondo più tardi e si sarebbe trasformata in un'armaletale.
Intanto la donna erafurtivamente sgattaiolata dentro e, approfittando del trambusto, siera introdotta nel corridoio.
Frustrato dall'impossibilitàdi muoversi, Yuri iniziò a emettere un brontolio sordo, che sitrasformò in un ringhio e infine in un urlo selvaggio. Si dimenònel suo spazio angusto come un condannato, poi puntò le mani suibraccioli e si diede una spinta poderosa, spiccando un balzo felinocontro il nemico e azzannandogli il polpaccio.
L'uomo gettò un urlofurente.
Dopo aver spiattellato lepiù inaudite bestemmie, afferrò il bambino per la collottola e losollevò per aria.
Monica provò una sensazioneimpellente, mai conosciuta prima. Un misto di ira e di panico. Nonseppe come, riuscì a strappare Yuri dalle grinfie del gigante.
La signora Van Heilig siaggirava per casa. Sfilando di fronte al salotto aveva intravisto unenorme ammasso di cianfrusaglie: secchi, stracci, scope, cassette perattrezzi, utensili, un rullo per l'imbiancatura, pennelli, gomitolidi spago e di lana, cartelloni, fili elettrici. Il tutto accatastatoin maniera ingiustificata sul pavimento, sul sofà e sopra il tavolo.
La ragazza non si trovava danessuna parte. Per il resto nulla di sospetto, a parte una bambinache la fissava in modo molesto.
«Bacucca» esclamòridendo, un dito in bocca. Jessica era solita tirare la bomba enascondere la mano: le piacevano le cose nuove, appena scoperte, ingrado di provocare reazioni insolite. Ma quella della donna la presein contropiede. Le si avventò addosso come una locomotiva,un'espressione indemoniata che la spaventò a morte. La bambinalanciò un urlo e fuggì dalle grinfie della fattucchiera.
Si ritrovarono di nuovo insalotto. La donna rallentò, incerta.
"Dadove hanno tirato fuori tutta questa paccottiglia? Ma è ovvio, dalripostiglio. E perché hanno liberato il ripostiglio? Cosa hannointenzione di fare, lì dentro?"
La signora Van Heilig non sicurò del trambusto che avveniva a pochi passi da lei, né dellabambina che si tuffava tra le braccia di Monica tentando di attirarnel'attenzione; si diresse verso la porta dello sgabuzzino e abbassòla maniglia.
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Le Fronde del Salice
Teen FictionQuando il quindicenne scavezzacollo Christian si trasferisce con la madre nel vecchio Condominio del Salice Argentato, non sa ancora cosa lo attende. Un gatto misterioso, un vecchio nottambulo, rumori dietro le pareti... Quale grottesco segreto nasc...