Troppi aiuti

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Era molto caldo, quel giorno, nonostante fosse primavera. Il profumo di gelsomino inondava la casa, rendendo tutto più piacevole.
Tutti, ormai, conoscevano quell'odore. Era di Hermione.
Fresco, ma al contempo pungente. Come lei.
Quella mattina i ragazzi si svegliarono presto, probabilmente per passare più tempo possibile con l'amica. Anche Malfoy era con loro e guardava la colazione babbana come quando si vede un'onda anomala.
«Guarda che non sono velenosi, Malfoy» disse Harry, notando l'espressione del biondo.
«Non rompere, Potter, devo ancora farci l'abitudine. Cosa sono questi?» chiese, indicando dei croissant al cioccolato.
«Sono delle brioches. In francese si chiamano croissant e sono una sorta di dolci al cioccolato. Provali» lo invitò Hermione.
Ron, intanto, fremeva di gelosia nel vedere come la sua "quasi ragazza" stesse parlando tranquillamente con Malfoy.
Draco assaggiò la brioche e senza dire nulla proseguì a mangiarla. Hermione sorrise, soddisfatta di averlo convinto a mangiare un cibo babbano.
Quando ebbero finito, Hermione si alzò per andare a mettere in ordine.
«Aspetta Herm, faccio io» disse Ginny.
«Uhm, okay...Allora magari vado a lavare i piatti»
«Tranquilla, ci penso io» disse stavolta Ron.
Hermione iniziò ad arrossire, ma non per vergogna. Per rabbia. Davvero i suoi amici la consideravano così debole?
«Allora vado ad annaffiare le pian...»
«Lascia, vado io» terminò Harry al suo posto.
Hermione ora era davvero seccata, così si sedette in silenzio, con Draco che la guardava.
«Stressanti, eh?» disse lui.
«Uh-uh» annuì la ragazza.
«Senti Granger, non ho voglia di continuare ad odiarci. E non sono mai stato bravo con le scuse, anzi non ho mai chiesto scusa, quindi facciamola breve, okay?»
«Tu che non mi odi? Wow, notiziona!! MALFOY NON MI ODIA!» urlò Hermione.
«Taci, Granger» disse Draco, mentre accennava un sorrisetto.
«MALFOY SORRIDE! Oh Merlino, questa è nuova!» esclamò di nuovo la ragazza.
«Oh, finiscila»
Di colpo il viso di Hermione si fece più serio.
«Ehm...Malfoy, t-tu sai se si può togliere con qualche incantesimo, questa?» disse, indicando la scritta Mezzosangue.
«N-non lo so...Sei tu la sapientona,no?»
«Oh, giusto. Ci penserò...»
Draco prese a fissarla. Come poteva essere così forte, così ottimista, sapendo che sarebbe potuta morire da un momento all'altro? E come poteva averlo già perdonato, dopo tutto quello che le aveva fatto?
«Granger, dovrei chied...» iniziò Draco, ma fu interrotto da Ginny.
«Herm, abbiamo finito. Andiamo a prepararci?» chiese.
«Per andare dove?»
«Lo scoprirai»
Draco rimase fermo e non riuscì a parlare con Hermione.
Le due ragazze andarono a cambiarsi.
«Come stai?» chiese Ginny.
«Bene. Ascolta, non è il caso che vi preoccupiate così tanto per me. Non sono debole, non ho bisogno della vostra protezione continua. Ho solo bisogno di voi come persone, non come guardie del corpo» disse Hermione.
Ginny la guardò con aria mortificata, sapendo di aver sbagliato.
«Lo so, scusa. Il fatto è che ti amiamo troppo, Herm, e non vogliamo che tu..insomma...te ne vada» disse Ginny.
«Hey, basta che non mi fate regali!» esclamò Hermione, ma a quanto pare la sua battuta non aveva funzionato, tanto che Ginny si mise a piangere.
«Ginny, non piangere. Tu non piangi mai! Sii forte, ti voglio bene» disse la ragazza, abbracciando l'amica.
***
Poco dopo, tutti, compreso Draco, uscirono e si incamminarono verso il posto misterioso.
«Ragazzi, mi dite dove stiamo andando?» chiese Hermione.
«Andiamo a ricostruire» rispose Harry.
«Ricostruire cosa?»
«Hermione Jean Granger, tappati la bocca»
E così fu. Durante la camminata, la ragazza notò che Ron non aveva praticamente spiccicato parola. E poi si ricordò del bacio.
Non avrebbe voluto dirglielo, ma non le era piaciuto. Lei l'aveva sempre visto come un'amico, un grandissimo amico, ma nulla di più. Probabilmente l'anno prima era stata solo una semplice cotta.
Doveva parlargli.
«Ciao Ron»
«Hey»
«Come va?»
«Si va avanti»
«...Sei arrabbiato?»
Ron finalmente la guardò.
«Perché, dovrei esserlo?»
«Non lo so...Mi sembri nervoso»
«Basta, Hermione. Fattelo dire da Malfoy perchè sono arrabbiato. Magari lui ti sa rispondere, no?» urlò Ron, attirando l'attenzione degli altri.
«Che succede?» chiese Ginny.
«Non t'impicciare» disse Ron.
Ma che gli prende?! pensò Hermione.
«Ron, mi vuoi dire che hai?!»
«Hermione, te l'ho detto, chiedilo al tuo nuovo amore» disse, indicando Draco.
«Cosa c'entro io, Weasley?» chiese Draco.
«Dovresti saperlo, Malfoy»
«Basta, ragazzi» disse Harry.
«Aspetta, Potter, ora voglio sapere. Hai qualche problema con me, Weasley?»
«Non lo sai? Oh, povero»
Hermione si interpose fra loro, ma Ron la spintonò e lei cadde a terra.
«HERMIONE!» urlarono all'unisono Harry e Ginny.
La ragazza era accasciata a terra e si toccava la scritta sul braccio. Ron l'aveva graffiata in quel punto. Il sangue iniziò ad uscire lentamente.
«Complimenti, Weasley. Le ragazze non si toccano, lo sai?» disse Draco.
Ron gli tirò un pugno dritto sul naso.
E a quel punto fu guerra aperta.

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