Febbre

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Una lacrima scese lungo la guancia di Hermione.
Ma neanche lei sapeva perché.
Forse voleva davvero un bambino. O forse si era immaginata tutto e basta.
Oh, avanti Hermione, hai 20 anni, hai tutta la vita davanti per avere un figlio.
In realtà no. Sarebbe potuta morire da un momento all'altro, perciò quella teoria, per lei, non valeva.
«Granger, sai per caso dov'è..Hey, che succede?» domandò Draco, inginocchiandosi davanti a Hermione, seduta sul letto.
La ragazza aveva nascosto il test sotto al cuscino.
«N-nulla..» mentì lei.
E ora che m'invento?!
«E allora perché piangi?»
«...I-io, ehm, be' ho scoperto che mio padre è all'ospedale. È stato malissimo e non si sa cos'abbia. Ora sta un po' meglio, m-ma io ho paura» disse, ed era vero, in parte.
Suo padre era stato male, ma si era ripreso dopo due giorni.
Draco si sedette sul letto e fece salire Hermione a cavalcioni sulle sue gambe.
«Mi dispiace, ma vedrai che tuo padre si riprenderà, d'altronde è tosto come la figlia, giusto?»
Hermione sorrise e si asciugò le lacrime.
«Giusto».
Si scambiarono un lungo, dolce, bacio al sapore di vaniglia.
Le loro lingue erano sincronizzate alla perfezione.
«Mm. Grazie, Malfoy» mormorò Hermione.
Draco le sussurrò un «Figurati» vicino all'orecchio, facendola rabbrividire.
«Sei più bella con i capelli crespi» disse il ragazzo.
«Scherzi?»
«In realtà si. Sei sempre bella».
***
Era passata una settimana e tutto andava bene.
Più o meno.
Hermione continuava a sognare una piccola, dolce creatura fra le sue braccia, ma si risvegliava sempre.
Quella mattina qualcosa cambiò.
Hermione era concentrata sul libro misterioso che conteneva la sua cura, mentre addentava un croissant.
Cercava di decifrare quella strana scritta, ma era tutto inutile.
«S...g..pr...oh Merlino, cos'è?!» si ripeteva da sola.
Draco uscì dalla loro stanza e chiuse la porta alle sue spalle.
Aveva qualcosa in mano.
«Granger, dovrei parlarti..»
Hermione annuí impercettibilmente.
«Sotto al tuo cuscino, ho trovato un termoretro, o come diavolo si chiama».
«TermoMetro, con la M» lo corresse lei.
«È uguale. Comunque, c'è scritto Positivo. Hai la febbre?» chiese il biondo.
«No. A-aspetta. Dove l'hai trovato?»
«Sotto al tuo cuscino».
Hermione trattenne il fiato.
Si alzò con cautela dalla sedia e si avvicinò a Draco, prendendogli di mano l'oggetto.
Positivo.
Non era un termometro.
Aveva lasciato lei il test sotto al cuscino la settimana prima.
Quel PNegativo. Quella P.
Non era quello errore.
L'errore era il negativo.
«N-non..I-io..» balbettò lei.
«Granger, tutto bene?»
«S-si, è un vecchio termometro rotto, devo buttarlo. L'ho dimenticato, che sbadata!»
Draco la guardò con lo sguardo di chi è seriamente preoccupato.
«Tranquillo, non ho la febbre! Vado a buttare questo coso» disse Hermione, correndo via.
Le sue mani tremavano.
Si chiuse nel bagno e prese da un cassetto un altro test.
Sobbalzò nel vedere il risultato.
Positivo.
Era incinta.
Di Draco.
Aspettava un bambino.
Ma era troppo giovane.
Ma che importa?
Aveva paura.
Tanta.
«Granger, mi spieghi cos'hai?» urlò Draco da fuori il bagno.
«Nulla!»
«Non mentire! Sei strana da due settimane! Vomiti, mangi un sacco, piangi, hai la febbre! Mi spieghi che ti succede?!»
Hermione non riuscì a trattenere le lacrime, ma aprì la porta.
Draco era rosso in viso, con uno sguardo preoccupatissimo in volto.
Le prese le mani fra le sue.
«Cos'hai?»
Hermione prese un respiro, si asciugò le lacrime e tirò su col naso.
«Okay. Aspettami un attimo» disse, rientrando nel bagno.
Quando uscì, aveva in mano il test.
«Hai la febbre o no?» chiese Draco.
«No. D-Draco, questo..Non è un termometro».

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