Arcobaleni e uragani

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Finalmente, aveva ricevuto il primo vero bacio.
In una situazione orribile, circondata dal rumore dei tuoni, ma l'aveva ricevuto.
E, perlopiù, era stato fottutamente meraviglioso.
Si chiusero nella stanza, ma Hermione bloccò Draco.
«Fermati. Perché lo hai fatto? Per compassione?» gli chiese.
«No. L'ho fatto perché non possiamo continuare a far finta che quel giorno tu non mi abbia detto nulla» rispose lui.
«Lo sai quanto cavolo ci sono stata male? Non si bacia una ragazza per impulsività!»
Draco sorrise.
«Granger, l'impulsività vuol dire fare qualcosa senza pensarci, ma non sempre è inteso in modo cattivo. Io non ti ho resistito» sussurrò.
Vedendo che la ragazza non rispondeva, proseguì.
«Hai paura dei tuoni?»
«Direi di sì...» rispose Hermione, abbassando lo sguardo.
«E ora avrai ancora paura?»
«Penso di no».
Si guardarono un attimo, occhi contro occhi.
«Credo che non dovremmo farci vedere da soli assieme per un po'» disse Hermione.
«Concordo. Finirei per farci scoprire. Ma non penso che dovremo nasconderci a lungo» rispose Draco.
«Perché?»
BOOM.
Uno scoppio.
«Cos'è stato?» chiese Malfoy.
«Resta qui, vado a vedere» rispose Hermione, scendendo le scale.
Giunse nel giardino e si trovò davanti un uomo alto, apparentemente abbastanza vecchio.
«Signorina Granger?» chiese.
«Sono io. Che succede?»
«Sa per caso dove si trova Draco Lucius Malfoy? È ricercato, dobbiamo portarlo ad Azkaban» proseguì, freddo, l'uomo.
Hermione spalancò gli occhi, ma cercò di non darlo a vedere.
«N-no, assolutamente no» rispose.
«Ne è sicura?» chiese, minaccioso, l'uomo.
«Ascolti, io è Malfoy ci siamo sempre odiati e lei non può pensare che io abbia nascosto un ex mangiamorte che odio in casa mia!» sbottò Hermione.
«Va bene, mi scusi il disturbo» si arrese l'uomo e se ne andò.
Tutti i ragazzi erano sconvolti. Soprattutto Harry, Ginny e Ron, che sapevano la verità.
Hermione gli fece cenno di stare tranquilli e tornò da Draco.
«Tu. Sei. Ricercato. Per. Azkaban» disse lei.
«Stavo per dirtelo» rispose il biondo.
«Quando lo hai saputo?»
«Un mese fa».
«E NON HAI PENSATO DI DIRMELO?! SAREBBE POTUTO SUCCEDERE QUALCOSA A TE O ALLA MIA FAMIGLIA!» urlò Hermione.
«Eri arrabbiata» si difese Draco.
«Non ti è saltato in mente che avrebbero potuto farci del male?!»
Il ragazzo si avvicinò a Hermione, furioso.
«Se c'è una persona in pericolo qua sono io, non voi! Quindi stanne fuori!» urlò.
«Sì, certo, peccato che sei in casa mia, senza che nessuno lo sappia e i tuoi genitori sono ad Azkaban, quindi se non vuoi finirci anche tu, TI CONVIENE FARE ATTENZIONE!» controbatté lei.
«Non tirare in mezzo i miei genitori, Granger!» urlò Draco, totalmente fuori di sé, tanto da puntare la bacchetta contro la ragazza.
Hermione rimase immobile, cercando di non far trasparire il fatto di essere spaventata.
Draco abbassò la bacchetta, rendendosi conto di ciò che stava facendo.
Poi prese a spogliarsi.
«Che cazzo di problema hai?» urlò Hermione, più rilassata senza la bacchetta puntata contro.
«Devo farmi una doccia».
«Spogliati in bagno» disse, fredda, la ragazza.
«Io faccio quello che cazz...»
«TU FAI QUELLO CHE CAZZO TI DICO IO, QUINDI VAI A SPOGLIARTI IN BAGNO!» urlò, esausta, Hermione.
Draco la guardò di traverso e si chiuse nel bagno, sbattendo la porta.
La ragazza si sdraiò sul letto, facendo respiri profondi per calmarsi e cacciare via le lacrime che minacciavano di scendere.
Si tolse quel maledetto vestito e si infilò una maglietta, per poi mettersi sotto le coperte.
Guardó l'ora: 24,00.
Ormai tutti gli invitati se ne saranno già andati, pensò.
Aveva appena sfidato Draco Malfoy, gli aveva urlato contro e stava per essere colpita da qualche incantesimo. Dopo che lui l'aveva baciata. E l'aveva consolata.
Draco Lucius Malfoy era piuttosto lunatico.
Una lacrima scese sulla guancia di Hermione, nulla di più.
Il biondo uscì dal bagno, si cambiò, ovviamente senza che la ragazza lo vedesse e si infilò anche lui sotto le coperte.
Spense la luce, senza neanche dare la buonanotte a Hermione.
Le diede la schiena e si addormentò, almeno apparentemente.
E fu in quel momento che la ragazza iniziò a piangere intensamente, come non aveva mai fatto prima.
Per fortuna, fin da piccola il suo pianto era sempre stato silenzioso. Infatti, nessuno si accorgeva mai quando piangeva.
Tentò di fermarle, ma inutilmente. Aveva bisogno che sua madre le raccontasse una favola. Magari La Bella e La Bestia, oppure Cenerentola.
Ma in quella stanza, in quel momento, neanche Malfoy sarebbe potuto essere d'aiuto. Non conosceva le favole babbane.
Il cuscino di Hermione continuava a bagnarsi.
Poi, la ragazza singhiozzò, e Draco se ne accorse.
Si rese conto di essere stato un verme. Prima la bacia e poi le punta la bacchetta contro.
Doveva farsi perdonare.
Si girò verso la schiena di Hermione, le cinse la vita con il braccio e la attirò a sé, come fosse qualcosa di sua proprietà.
La ragazza sobbalzò, ma appena si rese conto di chi erano quelle braccia, chiuse gli occhi e si concesse alle braccia di Morfeo.

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