Draco le teneva ancora i polsi, ma con più leggerezza.
Hermione, invece, cercava disperatamente di liberarsi dalla sua presa. Si vergognava immensamente per quello che aveva detto, ma in fondo era la verità.
Tutti i baci che aveva dato erano stati forzati o impulsivi. Non aveva mai dato il primo vero bacio.
«Ti prego, lasciami» sussurrò la ragazza.
Draco era immobile, gli occhi blu fissi su di lei. Gli aveva detto di essere innamorata di lui.
Lasciò i polsi di Hermione, che lentamente si allontanò da lui e uscì dalla stanza.
Il biondo non sapeva che fare o cosa pensare.
La Granger lo aveva lasciato spiazzato e lui non se lo sarebbe mai aspettato.
Si rese conto di essere stato uno stupido. Un grande stupido.
***
La ragazza chiuse la porta del bagno e si sedette sul pavimento freddo.
Aveva fatto la cazzata più grande della sua vita. Come avrebbe fatto ora a passare il resto della giornata con Malfoy?!
Stupida, stupida, stupida, continuava a ripetere a se stessa.
Nonostante tutto, le mancava il contatto che aveva appena avuto col ragazzo. I loro respiri si erano uniti, fino a diventare una sola cosa. Mela verde e gelsomino, whisky e vaniglia, cuoio e libro nuovo.
Ma erano troppo impegnati a litigare per rendersi conto che i loro occhi si erano ormai innamorati gli uni degli altri.
«Hermione, calmati» si disse da sola, mentre le lacrime salate le solcavano le guance, cadendo poi sulla sua maglietta.
Se ne stette chiusa lì fino all'ora di pranzo, quando decise di uscire.
Si alzò da terra e aprì lentamente la porta. Un profumo di fritto le pervase le narici. Si avviò verso la cucina e sbirciò.
Draco era alle prese con due uova fritte dall'aspetto magnifico, nonostante Hermione non lo volesse ammettere.
«Granger, vuoi almeno mangiare?» chiese Malfoy.
«I-io sì» mormorò Hermione.
I due si sedettero a tavola e iniziarono a ingollare l'uovo, probabilmente per l'imbarazzo.
Poi, finalmente, Hermione parlò.
«Non parliamone più, di quel che è successo» disse.
Draco avrebbe voluto risponderle, ma si limitò ad annuire.
***
Era ormai passato quasi un mese da quel giorno. Era il 31 ottobre, Halloween.
Ginny aveva pianificato di mettere in atto una festa con tutti i loro vecchi compagni.
Ovviamente, Hermione non era d'accordo, ma non volle deludere l'amica.
Lei e Draco si erano parlati raramente dopo quella giornata.
Il ragazzo, tuttavia, non poteva dimenticare. Ogni sera ripensava a ciò che era successo.
«Cos'è Halloween?» chiese Ron, quella mattina.
«È una festività inglese, diffusa in tutto il mondo, secondo cui il 31 di ottobre ci si deve travestire e chiedere i dolci in giro per la città. Hermione mi ha spiegato tutto. Noi faremo una festa qui nel giardino, abbiamo già invitato un po' di gente» rispose, entusiasta, Ginny.
«Chi?»
«Io, tu, Hermione, Harry, Malfoy, Luna, Neville, Padma, Calì, Seamus, Dean, Hannah e altri».
«Forte. Hermione, tutto okay?» chiese Harry.
Infatti, la ragazza era fissa sul tavolo da qualche minuto.
Non le era mai piaciuto Halloween, soprattutto perché da piccola, ogni 31 ottobre, tuonava violentemente e lei aveva sempre avuto paura dei tuoni, ma nessuno se ne curò mai. Suo padre e sua madre erano impegnati a festeggiare.
«Sì, penso di dover prendere solo una boccata d'aria» disse, dirigendosi verso il giardino.
Guardò il cielo. Nuvoloso. Avrebbe tuonato ancora e lei sarebbe stata sola, ancora una volta.
***
La sera arrivò in un lampo.
I ragazzi erano impegnati con i preparativi.
Tutti tranne Hermione e Draco.
«Avanti, Hermione, non puoi presentarti ad una festa senza un vestito!» la sgridò Ginny.
«Senti, tu sei tu e io sono io, non ho intenzione di partecipare a questa festa» sbottò Hermione.
«Almeno saluta i ragazzi. Ti prego, te lo presto io il vestito!» esclamò la rossa.
«Uff, okay...» borbottò la ragazza, spazientita.
Indossò un abito lungo fino al ginocchio color rosa pallido, semplice ma grazioso.
Ginny, invece, indossò un vestito rosso fuoco, intonato con i suoi capelli.
Era bellissima.
«Wow, sei stupenda» disse Hermione.
«Grazie, anche tu».
«Ricordati che io saluto i ragazzi e me ne vado!»
«Sì, va bene...» rispose, sbuffando, la rossa.
Scesero le scale e ad accogliere Ginny c'era Harry, in uno smoking nero.
Ad accogliere Hermione, non c'era nessuno, ma forse era meglio così.
Suonarono alla porta.
Erano arrivati tutti e tutti erano bellissimi.
Hermione li salutò velocemente, ma sentiva che mancava qualcosa, o meglio, qualcuno.
Draco non si era presentato. Dov'era?
La ragazza prese a cercarlo. Per fortuna era in scarpe da ginnastica.
«Chi cerchi, Granger?» chiese una voce dietro di lei.
Hermione si girò di scatto, ritrovandosi davanti un Malfoy in giacca.
«C-c-cercavo...Te» sussurrò quasi impercettibilmente la ragazza.
«Mi hai trovato. Bel vestito, Granger» rispose il biondo.
«Devo andare a...fare una cosa. A dopo...» disse Hermione, rossa e si allontanò.
Cavolo, se era bello.
***
La festa fu abbastanza piacevole persino per Hermione e Draco, nonostante continuassero a lanciarsi occhiate furtive.
Poi ci fu il primo tuono.
Hermione sobbalzò e prese a tremare.
Non sarebbe potuta rimanere lì, si sarebbe messa a piangere.
Si sentiva stupida, si sentiva una bambina.
Tornò in casa e iniziò a salire le scale.
Secondo tuono.
Gli occhi le si velarono di lacrime.
E una mano le prese il polso.
«Hey, tutto bene?» chiese, preoccupato, Draco.
«Sì, sono solo stanca».
Terzo tuono.
Hermione tremò, questa volta più violentemente.
Draco capì e si avvicinò a lei, tenendo le mani sulle sue braccia.
Quarto tuono.
La guardò negli occhi e vi sprofondò dentro.
La ragazza era seriamente terrorizzata.
«Hey, è tutto okay» le sussurrò, per tranquillizzarla.
Quinto tuono.
Non smetteva di tremare.
«Ascolta, chiudi gli occhi» mormorò Draco.
Hermione non obiettò e chiuse i suoi occhi.
«Ora respira, profondamente» disse, stavolta.
Respira, respira, respira.
Poi Hermione sentì le sue labbra premersi contro quelle di lui.
Draco le circondò la vita con una mano e con l'altra le accarezzò la schiena.
La baciò con delicatezza.
Sesto tuono.
Settimo tuono.
Ottavo tuono.
'Fanculo i tuoni.
Continuò a baciarla, ne sentiva il bisogno.
Stavolta non era stato impulsivo. Era innamorato anche lui.
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Mudlove
Fanfiction«Granger, mi amerai di nuovo?» «No, non posso amarti di nuovo. Io non ho mai smesso di amarti e basta. Ma, vedi, ho semplicemente fatto quello che credevo fosse giusto. Ho provato a dimenticarti, sapendo che tu ti eri già dimenticato di me. Sono sta...