Perché il cuore batte?

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Draco era appena uscito dal bagno, quando Hermione assunse un colore normale.
Era diventata rossa come i capelli di Ron.
Uscì anche lei dalla vasca e si vestì velocemente. Si fece una rapida treccia e tornò da Ginny, che la aspettava all'ingresso.
«Hermione, se tra 10 minuti non è arrivata non possiamo più far nulla» la avvertì.
«Senti, io e Harry abbiamo fatto il possibile e sono sicura che arriverà!»
Erano le 13,05 e nessuno era ancora arrivato.
Draco scese in soggiorno, con Harry e Ron.
«Riunione di famiglia, Granger?»
Hermione assunse un aria triste e iniziò a mordersi il labbro. Era in ansia, non sapeva cosa fare.
Din-don.
«È lei?» domandò Ginny.
Hermione si avvicinò alla porta e la aprì.
Una donna dai capelli corvini, a tratti biondi, e dagli occhi scuri le sorrise dolcemente.
«Hermione Granger?» chiese la donna.
«S-sono io! Ce l'ha fatta!» esclamò la ragazza, entusiasta.
«Granger, si può sapere che ca...Mamma?»
Draco era sbiancato.
«Oh, tesoro!» disse Narcissa, abbracciando il figlio.
Hermione sorrise a Harry, soddisfatta.
«T-tu sei viva. Ma che ci f-fai qui?» chiese Draco.
«È una lunga storia. Il giorno dopo che ti ho mandato la lettera, sono venuti a dirmi che avevo una visita e mi hanno concesso di vedere chi fosse. Erano loro due» disse, indicando Harry e Hermione. «Ero spaventata, inizialmente, ma poi mi hanno spiegato che mi avrebbero fatto uscire. Immagino sia stata durissima per loro, ma ce l'hanno fatta!».
Draco si girò verso i due ragazzi.
«Oh, be', io ho salvato il mondo magico, a Hermione sono servito solo per quello!» disse Harry.
Hermione arrossì.
«Draco, devo dirti una cosa...» mormorò Narcissa. «Tuo padre...Non ce l'ha fatta».
Una lacrima scese lungo la guancia della donna.
Draco era immobile, ma non pianse. In fondo, se lo aspettava.
«Signora, vuole che le prepari un tè?» domandò Hermione.
«Grazie mille, cara, ma è meglio che io vada. Potrebbero ridarmi la casa, quindi devo darmi da fare. Draco, tieniti stretti questi ragazzi. Ci vediamo presto» disse Narcissa, abbracciando nuovamente il figlio.
Poi si smaterializzò.
«Hey Malfoy, un grazie?» chiese Harry.
«Uff...G-grazie, Potter» balbettò Draco, non abituato ai ringraziamenti.
Poi si voltò verso Hermione, che aveva gli occhi lucidi.
Ginny, che come sempre aveva capito la situazione, disse: «Ron, Harry, non dobbiamo..ehm..Finire quella cosa?»
«Cosa?» chiese Ron, senza capire ciò che intendeva Ginny.
Quest'ultima sbuffò e uscì di casa con i due ragazzi.
«Come stai?» chiese Hermione.
«Be', mio padre è morto. Ma mia madre è salva» rispose il biondo.
«M-mi dispiace per tuo padre. Sì, insomma, non gli sono mai andata proprio a genio...»
«Ti odiava. Soprattutto a causa dei tuoi genitori» commentò Draco.
«Lo so. Be', ti è piaciuta la sorpresa? Pensavo che non potessi perdere i tuoi genitori, non tutti e due, come Harry. Non so neanche perché l'ho fatto, a dire il vero. L'ho fatto e basta» disse Hermione, tutto d'un fiato.
Draco la guardò per un po'.
Era più forte di lui, non riusciva a trattenersi.
La voleva, eccome se la voleva.
«Tutto okay?» chiese la ragazza, preoccupata.
«Granger, posso sapere come fai ad amare incondizionatamente anche le persone che non meritano il tuo amore?» chiese Draco.
«Ognuno merita un po' d'amore. Non si può vivere senza. Il cuore non batterebbe più, altrimenti. Vedi, il tuo batte forte» disse, poggiandogli una mano sul petto.
«Perché il mio cuore batte?»
«Perché ami. Non so chi, non so cosa, ma so che ami. Se no non batterebbe, il cuore» sussurrò Hermione.
Draco si avvicinò al viso della ragazza, togliendole il respiro.
«Granger, presupponiamo che ora ti dicessi che ti amo, tu cosa risponderesti?»
«Be', dipende dalle circostanze e dal modo in cui me lo diresti. Magari risponderei in modo diverso in base a...» iniziò a dire, ma Draco le poggiò un dito sulle labbra.
«Parli troppo, Granger» disse, e poi la baciò.
Non fu un bacio come gli altri, quello.
Era un bacio che diceva tanto.
Diceva: dopo un anno, sei tornato.
Diceva: mi dispiace di averti lasciato andare.
Diceva: sei bellissima, Granger.
Diceva: sei uno stronzo, Malfoy.
Diceva: mi ami?
Diceva: ti amo.
Draco spinse la lingua dentro la bocca della ragazza e la poggiò al muro, spingendola dolcemente.
Quello che dicono tutti, secondo cui la mente dice una cosa, ma il cuore ne dice un'altra, è un'enorme cazzata.
La mente di Draco gli diceva: «Baciala, amala».
Il suo cuore diceva la stessa, identica, cosa.
Hermione sorrise fra le labbra del biondo.
«Non è vero che parlo troppo» sussurrò, continuando a baciarlo.
«Oh, invece parli un sacco, Granger. Qualcuno doveva tapparti la bocca, no?» disse Draco, sorridendo.
«Ti odio, Malfoy» mormorò Hermione, sempre ridendo.
«Anche io ti amo, Granger».

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