Tre volte

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Gennaio.
Nuovo anno, nuova vita all'insegna di...Restare chiusi in casa.
Nonostante questo, avevano festeggiato Capodanno alla loro maniera: risate, biscotti e piccole liti.
Liti che si concludevano in baci, abbracci e qualcosa di più.
Hermione era diversa da quando era successo quel che era successo a Natale.
Era più sicura, più felice.
Il braccialetto di Draco non se lo sarebbe tolto neanche morta.
Quel giorno, fuori diluviava.
La grandine batteva contro le finestre, che sembravano volersi rompere da un momento all'altro.
«Non ce la faccio più a stare chiusa qua dentro» si lamentò Hermione, mentre guardava il cielo uggioso dalla camera da letto.
«A chi lo dici. Preferirei che un cubo di grandine mi cadesse in testa piuttosto che non poter uscire. La McGranitt aveva detto che saremmo potuti uscire,no?» domandò Draco, sdraiandosi sul materasso.
«Sì, ma solo di notte, il che mi sembra assolutamente stupido, perché secondo me di notte è peggio. Soprattutto in questa zona, sarà pieno di gente che non ha altro da fare che buttare giù rum, whisky e birra!» esclamò la ragazza.
«Burrobirra?» scherzò il biondo.
«No, solo birra. Fa schifo, davvero. Non pensare di berla, non voglio un ubriacone come ragazzo!» disse, rivolgendo lo sguardo a Draco.
«Mmm, vedremo...»
Hermione si sdraiò accanto a lui, a pancia in giù, affondando la faccia nel cuscino.
«Sai qualcosa sul mondo esterno? Perché non potendo neanche andare a comprare un cavolo di giornale, non so cosa stia succedendo» mormorò Hermione.
«Granger, mi fai sentire in colpa così. Mi dispiace non poter uscire, ma preferisco stare qui che ad Azkaban. Comunque no, non ho notizie» rispose Draco, girandosi verso di lei.
«Non voglio farti sentire in colpa..Scusa».
«Non parliamone più, okay?» sussurrò lui, accarezzando la guancia di Hermione, che annuì.
«Posso farti una domanda?» chiese lei.
«Vai».
«Con chi l'hai fatto, oltre che con me?» domandò, cercando di sembrare il più naturale possibile.
Draco sorrise.
«Fatto cosa?»
«Oh, lo sai benissimo, dai».
«No, proprio non lo so» disse lui, con un sorrisetto sul viso.
«Sei uno stronzo, Malfoy, un grandissimo stronzo!» esclamò Hermione, fra le risate.
«Ti rispondo solo se mi dici a cosa ti riferisci» la sfidò Draco.
Lei prese un bei respiro, chiuse gli occhi e pronunciò quella fatidica parola.
«Sesso».
«Finalmente! Era così difficile?»
«Per me sì! Ora rispondi» disse Hermione.
«Due volte con Pansy Parkinson» ammise Draco.
La ragazza si sentì ribollire di rabbia, ma sapeva che in fondo era normale. Si erano sempre odiati, se lo aspettava.
«O-okay» sussurrò.
«Sei gelosa?»
«Io? Gelosa di quella STRONZA, VIZIATA, ANTIPATICA, LURIDA, SCEMA, IDIOTA? Assolutamente no».
«Oh, eccome se lo sei, Hermione Granger!» esclamò Draco, sorridendo.
«Come fai a dirlo?!»
«Hai detto stronza, viziata, antipatica, lurida, scema, idiota. Dimmi se non è gelosia!»
Hermione non rispose.
«Hey, guarda che non c'è stato altro. Per me ci sei solo tu, la mia Granger preferita» le disse Draco. «Comunque, mi fai impazzire quando fai la gelosa».
La ragazza abbozzò un sorriso.
«Invece tu, l'hai fatto con qualcun altro?» domandò il biondo.
«Solo con te. Due volte» rispose Hermione.
Draco esitò, prima di proseguire.
«Non è vero. Tre volte» disse.
«No, d...» cercò di dire, ma due labbra morbide combaciarono con le sue.
Hermione fu colta di sprovvista, ma non si fermò.
Questa volta fu tutto più veloce, ma allo stesso tempo più bello.
Draco non aveva la preoccupazione di poterle far male, quindi era più rilassato.
Le sfilò il maglione e il reggiseno e si tolse la maglia, buttandola a terra.
Prese a morderle la pelle liscia, come per marchiarla.
La trattava come se fosse un diamante prezioso.
Hermione raccolse un po' della sua audacia e gli sbottonò i jeans.
Lo stesso fece Draco.
Lei delineò con le sue dita pallide il fisico del ragazzo, dal collo alla fine della schiena.
Tremava, ma non perché avesse paura o freddo.
Sospirò più volte di piacere, facendo sorridere Draco.
Si sfilarono l'ultimo indumento che li copriva e si ritrovarono totalmente nudi.
Senza neanche cercare la sua approvazione, il biondo le fece aprire le gambe e vi s'infilò dentro.
Hermione trattenne il fiato e quando lui fu in lei, lo baciò con più forza che mai, tanto da farle dimenticare il dolore.
Draco si sdraiò affianco a lei, senza fiato.
Quando i loro respiri tornarono regolari, si guardarono.
«Te l'ho detto che erano tre volte» disse il ragazzo, sorridendo.
«Non mi avverti mai!» esclamò Hermione.
«Se no che gusto ci sarebbe?»
Giusto, che gusto ci sarebbe?

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