Solo tua

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«Hermione Jean Granger, vuoi venire a vivere con me?»
Hermione era immobile, un sorriso ebete stampato sulla faccia.
Erano passate due settimane e Narcissa Malfoy era riuscita a recuperare il Malfoy Manor.
Draco non ci aveva pensato due volte e si era piombato nella stanza di Hermione.
«D-dove?» chiese Hermione, euforica.
«Mia madre è riuscita a recuperare la casa! Possiamo andarcene da qui, Potter e i due Weasley possono tornare al Buco!»
«Alla Tana, semmai» lo corresse lei.
«Quello che è. Allora, vuoi venire? Mia madre non darà alcun fastidio e mio padre..non c'è» mormorò Draco.
«I-io vorrei tanto, ma dovrei parlarne con i miei, non voglio lasciarli da soli».
«Granger, devo aspettare ancora per stare solo con te? Ho aspettato il momento per baciarti, ho aspettato che mi perdonassi, devo aspettare anche per vivere con te?» chiese Draco, con una nota di delusione nella voce.
«No, io voglio venire con te, non aspetto altro. Ma, vedi, devo almeno chiedergli se va bene..»
«Okay, Granger, però fai in fretta, sappi che se stasera non hai deciso, ti salto addosso e ti faccio il solletico. Sarò brutale» disse Draco, fingendo uno sguardo arrabbiato.
«Va bene» rispose Hermione, stampandogli un bacio sulle labbra.
***
«A-allora, io vorrei, ehm, be' vedete, D-Draco mi ha c-c-chiesto di...Oh Merlino, è più difficile di quanto pensassi» balbettò Hermione, rivolta ai suoi genitori.
«Ti ha chiesto di andare a vivere con lui, vero?» domandò la madre della ragazza.
«Come lo sai?! Comunque sì...Sua madre è riuscita a recuperare la loro casa, così mi ha proposto di andare con lui».
«Intuizione. Hermione, tesoro, io ti lascerei andare, ma ho paura. Tu hai ancora...»
«Il veleno nel sangue, lo so mamma. Ma se vivo così, sempre nel panico che possa succedermi qualcosa, non farò mai nulla. Tu cosa ne pensi, papà?»
Il padre alzò lo sguardo verso Hermione.
«Io penso che tu debba andare. Qualsiasi cosa succederà, devi essere felice. A me basta quello. E poi, il biondo mi piace. Prima lo odiavo, lo ammetto, ma da quando ho visto come sei felice con lui, io...Non ho potuto fare a meno di pensare che sia un bravo ragazzo» commentò l'uomo.
Hermione sorrise, poi si voltò verso la madre, speranzosa.
«Oh, e va bene. Ma sia chiaro, usa quel tuo benedetto telefono e contattaci! Te l'abbiamo regalato per usarlo!» esclamò la madre, abbracciando la figlia.
«Vi voglio bene».
***
Hermione era sdraiata sul suo letto, a occhi chiusi.
Poi, due grandi mani iniziarono a solleticarle la pancia.
«No! Basta, basta, ti prego, Draco!» urlò Hermione, fra le risate.
«Oh no, ti avevo avvisata, Granger!» ribatté Draco, sorridendo.
Dopo qualche risata, il ragazzo si fermò.
«Cos'hanno risposto?» chiese.
«Hanno detto...di no» mentì Hermione, con uno sguardo piuttosto serio sul volto.
«Oh» sussurrò Draco, imbronciato.
Dopo un minuto di silenzio, la ragazza confessò.
«Scherzo! Hanno detto di sì!» esclamò, saltandogli addosso.
«Quanto sei bastarda, Granger» disse Draco, poi la baciò intensamente.
Non voleva dirlo, ma si era seriamente spaventato.
La poggiò sul letto, continuando a baciarla. Giocava con i suoi ricci crespi.
Stava per toglierle la maglietta, ma furono interrotti.
«Hey Hermione, ho saputo che...Ops, scusate» mormorò Ginny, sorridendo maliziosamente.
Hermione e Draco si alzarono dal letto contemporaneamente.
«Stava controllando...ehm..se respiravo bene. Respirazione bocca a bocca, no? Stavo soffocando!» disse la ragazza, per niente convincente.
«Certo, stavi soffocando. Quale miglior rimedio della respirazione bocca a bocca, no?» chiese Ginny, sarcastica.
«E-esatto! Comunque, hai saputo cosa?»
«Che vi trasferite! Complimenti! Quando partite?»
«Domani» disse Draco, cogliendo Hermione di sorpresa.
***
Era mattino.
Hermione aveva messo via tutte le sue cose, compreso lo strano libro color topo che conteneva la cura alla maledizione Detestatio, che la ragazza non era ancora riuscita a definire.
Scese le scale. I suoi genitori erano a lavoro, ma li aveva salutati per bene la sera prima. Ora era il turno dei suoi amici.
«Verremo ogni settimana a trovarti, mi raccomando non fare cazzate! Ti voglio bene» disse Ginny, abbracciando l'amica.
Poi le sussurrò: «Se ci sono novità, avvisami» e le fece l'occhiolino.
«Be', ci si vede, Hermione, Malfoy» li salutò Ron.
«Ciao Hermione, a presto. Malfoy, ci si vede» disse Harry.
Dopo qualche abbraccio, Draco e Hermione si smaterializzarono al Malfoy Manor.
Una volta oscuro, triste e pauroso, ora la grande casa brillava alla luce del sole.
Grandi fiori crescevano nel giardino e un familiare odore di mela verde si diffuse nell'aria.
«Wow, che meraviglia» commentò Hermione, stupefatta.
«Lo so, mia madre si è data da fare per migliorarla. Oh, a proposito, non c'è in casa, siamo solo io e te» disse Draco, tranquillamente.
Invece, Hermione iniziò ad agitarsi.
Entrarono nella casa, dove un enorme soggiorno ospitava vari ritratti e molte poltrone. Varie scale portavano in camere diverse.
«Eccoci qua, Granger!» esclamò il biondo, entrando in una grande stanza, dove i colori verde e argento risplendevano.
Un enorme letto era situato al centro.
«Questa è camera nostra?!»
«Ti piace?»
«È stupenda! Il letto è enorme, poi c'è la moquette, che io amo e guarda quanti quadri!» esclamò Hermione, correndo per la stanza.
Quando si girò, Draco era a pochi centimetri da lei.
«Bene. È il momento di inaugurare la stanza» disse, e finalmente poté poggiarla sul letto per iniziare a baciarla con forza.
Draco si sfilò la maglia e fece lo stesso con Hermione.
Premette i polpastrelli nella carne della ragazza e la sfiorò con delicatezza, facendola gemere.
Le sciolse i capelli, inizialmente raccolti una treccia disordinata. Le poggiò le labbra calde sul collo, sul décolleté e sui seni.
Hermione continuò a gemere e a respirare velocemente.
Si tolsero i pantaloni e le scarpe, gettandoli a caso sul pavimento.
Draco le baciò la valle tra i due seni e tornò a poggiare le labbra su quelle di lei.
Altri gemiti si sparsero nella stanza.
I due ragazzi si sfilarono l'intimo, continuando ad esplorarsi.
Quando Draco penetrò in lei, Hermione infilò le unghie nella carne del ragazzo e gemette ancora.
Questa volta, il biondo spinse più volte, e se non avesse baciato Hermione, la ragazza avrebbe urlato, probabilmente.
Quando ebbero finito, ci volle un po' per far tornare alla normalità i respiri e il battito dei loro cuori.
«Ora sei solo mia, Granger» le sussurrò Draco all'orecchio, facendola rabbrividire.
«Solo tua, Malfoy».

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