Per ora

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«Hermione? Hermione, svegliati! È urgente!»
Ginevra scuoteva la ragazza come fosse un sacco di patate.
«Che vuoi, Ginny?»
«Devo parlarti. E anche tu devi, o no?»
Hermione si alzò di malavoglia dal letto e si mise a sedere, stropicciandosi gli occhi.
«Sì» sussurrò.
«Innanzitutto, dov'eri sta notte?! Mi sono spaventata!» esclamò la rossa.
«Oh, be', ero in giardino. Non riuscivo a dormire».
«Cosa ti ha detto Malfoy?»
«Come fai a sapere che c'era Malfoy?» chiese, stupita, Hermione. «E, comunque, ha detto di volermi spiegare perché ha fatto quello che ha fatto. E si è avvicinato a me...L'ho allontanato, avevo paura. Ma l'ho visto il braccialetto con la M, lo teneva in mano» disse, con voce triste.
Ginny le sorrise, dolcemente.
«Ieri ho parlato con lui. Mi ha detto delle cose, ma non so se è il caso di dirtele ora...»
«Cosa ti ha detto?!?!» urlò Hermione.
«Oh, va bene. Ha detto che voleva proteggerti, allontanarti. Sapeva di essere pericoloso e non voleva mettere in pericolo anche te. Ha dovuto prendere una pozione, per facilitare gli insulti, non sarebbe mai riuscito a dirti quelle cose veramente. O almeno è quello che mi ha detto lui» concluse Ginny.
Hermione era sorpresa. Sollevata, da un lato. Ma insicura, dall'altro.
«Ho paura, Ginny. Ho paura di tutto questo, ho paura di amare e di essere amata. Ho paura di soffrire, di essere felice. Ho paura di morire. E di vivere» mormorò, abbassando lo sguardo.
«Se devi vivere in una costante situazione di paura, è meglio che ti fai fuori, no?» rispose l'amica, uscendo dalla stanza.
Aveva ragione, in fondo.
Avrebbe parlato con Draco. Non sapeva cosa dirgli, precisamente, sapeva solo che era la cosa giusta da fare.
***
Hermione aspettò la notte per parlare con Draco.
Non era sicura che sarebbe venuto di nuovo nel giardino, ma almeno sarebbero stati soli se fosse venuto, e non circondati da Ginny, Harry e Ron.
Si sedette sulla panca e aspettò.
Poi notò qualcosa che brillava sul prato.
Si avvicinò, puntando la bacchetta contro l'oggetto luminoso.
«Wingardium Leviosa» sussurrò.
Un minuscolo ciondolo d'oro si levò da terra.
Hermione lo prese in mano e lo guardò.
M.
Il ciondolo del braccialetto che le aveva regalato Draco.
«Granger?»
Era venuto.
Hermione si girò di scatto, nascondendo il ciondolo.
«Fa freddo, che ci fai qui?» chiese Draco.
«I-io non lo so...» mentì lei.
«Posso parlarti, adesso?»
Hermione annuì, avvicinandosi a lui.
«Perché non sei tornato prima? Un anno. 365 giorni senza notizie su di te! Io..Oh Merlino, tu non sai quanto mi sono spaventata quando sei svenuto davanti a me» disse, cercando di mantenere la voce ferma, ma di nuovo sentiva di dover piangere, di sfogarsi.
«Io non sapevo di non essere più ricercato, non sono mai uscito di casa. I-io..Bevevo» balbettò Draco.
«T-tu bevevi...Anche fossi stata ricercata da Voldemort, Bellatrix, il Ministero o il mondo intero, IO sarei venuta a cercarti lo stesso! Credevo che tu fossi...» disse, ma non riuscì a trattenere le lacrime.
«Volevo proteggerti! Granger, eri in pericolo con me, non potevi restare!» esclamò il biondo.
«Potevi dirmelo normalmente! Tu hai detto che io sono un errore. Che noi siamo un errore. E poi hai detto c-che mi avevi solo..scopata» sussurrò, continuando a piangere.
«Non te ne saresti andata! Io ho bevuto una pozione, non ti avrei mai detto quelle cose davvero!»
«Come faccio ad esserne sicura?»
«Avrei preso il Veritaserum se avessi voluto dire la verità! E non sarei qui, adesso» rispose lui.
Hermione era confusa, ferita, ma al contempo sollevata.
«Granger, mi amerai di nuovo?»
«No, non posso amarti di nuovo. Io non ho mai smesso di amarti e basta. Ma, vedi, ho semplicemente fatto quello che credevo fosse giusto. Ho provato a dimenticarti, sapendo che tu ti eri già dimenticato di me. Sono stata malissimo, i-io piangevo ogni notte. Ma ero quasi riuscita a scordarmi di te, fino a quando non sei tornato» rispose lei.
«Mi dispiace. Sono un codardo» disse Draco.
Hermione abbassò lo sguardo e le lacrime caddero sull'erba.
«Io non ti scoperei mai» sussurrò poi il ragazzo. «Io bacerei ogni singolo centimetro di te e...e ti morderei il labbro e...e ti accarezzerei le palpebre» disse, ridendo.
Anche Hermione sorrise. Adorava quando le accarezzava le palpebre.
«I-io non penso di poter stare con te. Per adesso» sottolineò Hermione. «Ma ti voglio così tanto...»
«Ti aspetterò» rispose Draco.
Poi le porse il braccialetto d'oro.
«Ho perso la M. Ma voglio che lo abbia tu».
Hermione accennò un sorriso, prima di avvicinarsi al ragazzo e abbracciarlo. Il solito profumo di mela verde entrò in lei.
Voleva baciarlo, ma non poteva. Non in quel momento.
Si ritrovarono con le labbra a pochi centimetri di distanza.
«Non ora, mi dispiace» mormorò Hermione allontanandosi, prima di prendere il braccialetto e tornare in casa.
A Draco non dispiaceva. La voleva così tanto, che si sarebbe accontentato di vederla camminare per il soggiorno. Per ora.

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