Via da tutto

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"L'unico rimedio è il sangue di ciò che di bello riceverai. Altrimenti morirai. Morirai. Morirai. Morirai..."
La ragazza si svegliò di sobbalzo e si rese conto di essere totalmente sudata.
Era un incubo, per fortuna.
Tremava, ma si calmò nel sentire una voce straordinariamente confortevole.
«Granger, tutto bene?» sussurrò Draco, guardando con espressione assonnata Hermione.
«S-sì, sto bene. Devo andare in bagno» rispose.
Per fortuna era tutto buio, così Malfoy non l'avrebbe vista piangere.
Com'era possibile che in quei giorni piangesse così tanto?!
Non sapeva darsi una spiegazione.
Erano le 5,00 di mattina.
Hermione si chiuse la porta del bagno alle spalle e fece un profondo respiro, prima di sciacquarsi la faccia.
Era da qualche giorno che faceva lo stesso sogno.
Si legò i capelli in uno chignon disordinato, prima di tornare in stanza.
Malfoy dormiva. Sembrava così sereno, tutto il contrario di com'era nella realtà.
Si sdraiò accanto al biondo e prese a disegnargli piccoli cerchi virtuali attorno alle nocche.
«Hai fatto un incubo?» chiese Draco, svegliandosi.
Hermione annuì.
«Scusa se ti ho svegliato» disse lei.
«Ero già sveglio. Hai parlato nel sonno. Dicevi "morirò" e "ti amo"» le raccontò il ragazzo.
«Oh. E tu perché non dormivi?»
«Stavo pensando. A proposito, volevo chiederti sc...»
«Tranquillo» lo interruppe Hermione «Ho sbagliato io. Ma la prossima volta che mi punti la bacchetta addosso, ti pietrifico».
«Non scaldarti, Granger» disse Draco, abbozzando un sorrisetto.
Un silenzio imbarazzante calò nella stanza.
«Dovremmo dormire» sussurrò la ragazza.
«Va bene, 'notte» rispose, dando le spalle a Hermione, ma sempre ridendo.
«Malfoy, non...non è che tu..»
«Lo so che vuoi che ti abbracci» le sussurrò all'orecchio, facendole il solletico.
«Non è vero» borbottò Hermione, arrossendo.
«Quindi posso girarmi?»
«Oh, e va bene. Puoi, ehm..» non fece in tempo a finire la frase che Draco la circondò con le braccia.
Sapeva essere piuttosto stuzzicante quando voleva. Cioè sempre.
***
«Lei è in pericolo, Signorino» disse la McGranitt, rivolta a Malfoy.
Si era presentata in casa Granger quella mattina e aveva detto di dover riferire qualcosa di molto urgente. Harry, Ron, Ginny, Hermione e Draco la ascoltavano.
«Sappia che per me è stata una scelta ardua venirla ad avvisare, dopo quello che lei ha fatto, Draco. Ma non potevo non dirglielo. Lei deve andarsene di qua, il più presto possibile. È ricercato, vogliono portarla ad Azkaban!» esclamò la professoressa.
«Dove diavolo posso andare?! Non conosco posti sicuri» disse Draco, guardando torvo la McGranitt.
«Io un posto sicuro lo conosco. Ma ha bisogno di qualcuno che venga con lei, in modo che non sia rintracciabile» concluse la donna.
Hermione, ovviamente, si fece avanti per prima.
«Vado io. Non che io voglia, ma tutti sanno che io e Dra...Malfoy ci siamo sempre detestati, quindi non cercherebbero me di sicuro» disse, imbarazzata.
Dopo un momento di esitazione, la McGranitt annuì.
«Dovete partire ora, non bisogna perdere tempo. Signor Potter, Signore e Signorina Weasley, dovrete coprire la Signorina Granger. Non deve essere scoperta».
La professoressa parlò con i genitori di Hermione, mentre quest'ultima e Draco presero le proprie cose.
«Herm, scrivimi ogni tanto. Ti verremo a trovare» disse Ginny, abbracciando l'amica.
«Se quello ti tocca, chiamaci» fu ciò che le disse Harry.
Ron si limitò ad abbracciarla.
«Quanto la fate lunga..» borbottò Draco.
«Avanti, prendetemi il braccio» disse la McGranitt.
«Ciao mamma, ciao papà» terminò la Granger.
I tre si smaterializzarono di colpo davanti ad una vecchia casupola in pietra.
Entrarono e tutto ciò che videro fu un cucinino, un bagno striminzito e una camera da letto.
«Mh, che bel posticino» si lamentò Draco.
«Senta, Signorino, è già tanto che lei sia qui grazie a me, quindi stia zitto. Signorina Granger, cosa ne pensa?» chiese la donna.
«Va benissimo, grazie» disse, sorridendo.
«Bene, se avete bisogno, sapete dove trovarmi. Arrivederci» disse la professoressa, prima di smaterializzarsi.
«Va benissimo?! Scherzi, Granger?» esclamò, esterrefatto, il biondo.
«Meglio che rischiare di morire. Guarda, si può persino fare il tè» rispose, osservando la cucina.
«Perché sei venuta con me?» chiese Draco.
«Io...Non volevo stare da sola, ecco. E poi pensavo che fra tutti, andassi abbastanza bene io» mormorò.
«Non hai pensato che magari io volessi qualcun'altro?!» esclamò il biondo.
«Oh, be', non ci ho pensato, hai ragione, magari dovrei andare via» sussurrò, abbassando lo sguardo, ma le sue labbra furono catturate da quelle di Malfoy.
Un brivido percorse la schiena della ragazza.
Come avrebbe voluto andare più in fondo, incastrare la lingua con la sua, ma sapeva che era meglio fermarsi.
«Scherzavo, Granger, vorrei solo te» le disse Draco, sorridendo maliziosamente.
Era maledettamente affascinante.
«Te la farò pagare!» gli urlò, fra le risate.

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