Epilogo

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"We keep this love in a photograph
We made these memories for ourselves
Where our eyes are never closing
Our hearts were never broken
And time's forever frozen, still."
-Ed Sheeran, Photograph
***
5 anni dopo
La pioggia batteva impetuosa sulle finestre di Villa Malfoy, rendendola tenebrosa e cupa. Nuvole cineree minacciavano il cielo sopra alle teste di Draco Malfoy, Hermione Granger e Jasmine Malfoy.
«Mami, ti piace questo disegno?» chiese la piccola, che in 5 anni era diventata davvero carina: i capelli ricci castano chiaro le cadevano sulle spalle, mentre gli occhi azzurri erano rimasti gli stessi di sempre; aveva le guance piene e le labbra sottili.
Hermione era occupata a guardare inquietata il tempo fuori: non le era ancora passata la paura dei tuoni, dopotutto.
«Oh, bravissima amore, è davvero stupendo» disse, sorridendo dolcemente.
«Non ti piacciono i tuoni, vero mamma?»
«Non molto».
«Anche a me facevano paura, ma papi mi ha insegnato un modo per farmi stare meglio. Te lo faccio vedere?» chiese, entusiasta, Jasmine.
Hermione lo conosceva benissimo, ma non voleva deludere la bambina.
«Va bene, vediamo se funziona».
Le due si sedettero sul divano di pelle e Jasmine prese le mani della mamma.
«Allora, chiudi gli occhi» disse.
Hermione sorrise e obbedì.
«Adesso, respira profondamente tante volte» aggiunse Jasmine, mostrando alla mamma come fare e lei la imitò.
Poi, la piccola si avvicinò ad Hermione e le stampò un bacetto sulla guancia.
«Ecco fatto. Passata la paura?»
«Sì! Come hai fatto? Sei stata bravissima!» si complimentò la ragazza.
Una voce profonda e dolce le interruppe.
«Tutto merito del papà, vero Jas?»
Draco, che aveva guardato tutta la scena, si sedette vicino a loro e batté il cinque alla figlia.
Hermione si avvicinò all'orecchio di Draco e gli sussurrò: «Conoscevo già la cura alla paura dei tuoni, solo il bacio era un po' diverso». Poi gli baciò le labbra.
«Che schifo!» esclamò Jasmine.
I due ragazzi risero all'unisono.
«Mami, io ti ho fatto passare la paura, ora voglio un regalo» pretese la bimba.
«Quello che vuoi».
«Un fratellino! Voglio un fratellino!»
Hermione arrossì, mentre Draco sorrise.
«N-non so s-se si può f-f-fare...»
«Jas, ti accontenteremo al più presto, dacci solo un po' di tempo per...andare a prendere il fratellino» disse il biondo, ridendo.
«Veloci, però!» esclamò Jasmine.
«Tu che dai ordini? Oh no, qua ci vuole la tortura...» disse Draco.
«No, no, la tortura no!» pregò la bambina, ma il papà ormai le stava già solleticando tutta la pancia.
Jasmine strillava e rideva al contempo.
«MAMI, MAMI, AIUTAMI!»
Hermione fece per aiutarla, ma Draco iniziò a fare il solletico anche a lei.
«Draco, non ci provare! Oh no, smettila!» urlò, ridendo.
«Non ci penso neanche!».
Dopo qualche minuto, Draco si fermò.
«Per oggi mi fermo qui. Jasmine, vai in camera tua a prendere il libro di Cerenetola, così te lo leggo»
«CENERENTOLA, PAPÀ!» lo corresse la piccola, prima di correre via per le scale.
Hermione sorrise, poi appoggiò la testa al petto di Draco.
«Chissà da chi ha preso...Allora, Granger, quando glielo diamo il fratellino?»
«C-C-cosa? T-tu non scherzavi?» chiese, sorpresa, la ragazza.
«No...Tu non vuoi?»
«Certo che voglio! Cioè, non nel senso che pensi, nel senso che..»
«Ho capito il senso, Granger. Il fatto è che non riesci a resistere alla tentazione di togliermi i vestiti di dosso, vero?»
«...In effetti...» sussurrò, ma Draco la sentì.
«Volevo dire di no!» esclamò Hermione.
«Sì, certo» rispose il biondo, per poi baciarla. Le morse il labbro, facendola gemere, e proseguì a baciarle il collo.
Stava per sfilarle la maglietta, ma qualcuno lo fermò.
«MAMMA! PAPÀ!» esclamò Jasmine.
«Scusa, piccola, ma se vuoi il fratellino...»
Hermione tirò un pugno sul braccio di Draco, che rise.
«Papi, mi racconti Cenerentola col tuo modo? Mi piace di più».
Il ragazzo annuì e si sedette sul divano, mentre Hermione e Jasmine gli si avvinghiarono alle braccia.
«C'era una volta Cenerentola. Ella aveva lunghi capelli castani, di un riccio così crespo da sembrare un nido di rondine. I suoi occhi erano di un colore simile al cioccolato, così grandi e profondi. Era bellissima, da togliere il fiato al principe...»

                                                                                                                                     FINE

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