Entrai nella stanza, fredda, triste.
Lei era sdraiata lì e lo guardò entrare.
«Ciao» disse.
«Ciao. Come stai?»
«Sono quasi morta, ma per il resto tutto okay. Grazie per avermi portata qua» disse Hermione, rimanendo passiva.
«Oh, prego»
Quindi non sa che ero andato via, pensò Draco.
«Si può sapere dove diavolo eri finito, Malfoy?!» chiese lei.
«Beh, io ero...»
«...Andato via. O sbaglio?» disse lei fredda, nonostante conoscesse già la risposta.
Il ragazzo rimase a bocca aperta, più che altro per il modo in cui la ragazza lo aveva accusato.
Non era suo solito essere così fredda, così arrabbiata. Era sempre un po' nervosa, questo è vero, ma non così tanto.
«I-io avevo pensato che ti dessi fastidio» mentì Draco.
«Oh no, tu avevi pensato di non essere adatto ad una vita così semplice e babbana e volevi tornare dai tuoi genitori! Come ho potuto illudermi che fossi cambiato? Sono una stupida» disse Hermione, totalmente fuori di sé.
«Sono cambiato! Io non mi faccio più condizionare dai miei genitori o...o da altri. Io sono io» esclamò lui.
«Allora, se questa persona che ho davanti sei davvero tu, puoi anche andartene» disse lei, sempre passiva.
«Io faccio quello che voglio, Mezz...»
L'aveva detto. Non era riuscito a trattenersi.
Lo sguardo della ragazza diceva tutto.
Rabbia, odio, dolore.
«Vattene» sussurrò lei.
«Ma io...»
«VATTENE!» urlò Hermione, con le lacrime agli occhi.
Nessuno l'aveva più chiamata così da prima della morte di Voldemort.
Draco uscì e si sentì uno stupido.
Era uno stupido.
«Dove vai, Malfoy?» chiese Harry.
«Via» fu tutto ciò che riuscì a dire il ragazzo, e se ne andò.
Harry entrò nella stanza e vide Hermione in lacrime.
Lei gli raccontò tutto e alla fine lui l'abbracciò.
«Harry, tornate a casa con me. Non voglio morire un'altra volta e non avere nessuno al mio fianco» mormorò la ragazza.
«Torniamo e non ti lasceremo più sola» disse Harry.
«Promesso?»
«Promesso»
***
Erano ormai passati 5 mesi da quel giorno.
Draco era tornato dai suoi, ma non passò un giorno senza che lui non pensasse alla Granger.
Hermione, Harry, Ron e Ginny ormai si erano stabiliti in casa Granger.
Hermione non si era più sentita male e si era rappacificata con Ronald.
Non erano più amici come prima, ma non si odiavano.
Era Settembre e l'aria fredda iniziava a circolare.
Soprattutto a Londra, in cui, a dirla tutta, non faceva mai troppo caldo.
Nella casa si espanse un piacevole profumo di pane tostato e cannella.
«Pronti per Hogwarts, ragazzi?» chiese, entusiasta, Ginny, quella mattina.
Esatto, Hogwarts.
I ragazzi avevano ricevuto una lettera dalla McGranitt pochi giorni prima.
-
Caro/a alunno/a,
Sono lieta di informarla che la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts è stata in parte ricostruita.
Non siamo tuttavia in grado di far proseguire negli studi tutti gli studenti. Perciò, in accordo con il Ministero della Magia, abbiamo deciso di non far continuare gli alunni degli ultimi due anni.
Ci farebbe comunque piacere che questi ultimi vengano a trovarci questo sabato, a Hogwarts.
Cari saluti,
Prof.ssa Minerva McGranitt
-
Si stavano tutti preparando per Hogwarts, per quell'ultimo saluto.
Hermione era così contenta, le mancava la sua scuola.
Le risate, gli incantesimi, il divertimento. Facevano parte del suo mondo, ormai.
Si fece una doccia veloce e si vestì. Addentò una fetta di pane e morse una mela.
Non aveva mai troppa fame la mattina. O forse solo quella mattina.
***
Arrivati a King's Cross, attraversarono il muro e raggiunsero l'Espresso di Hogwarts.
Hermione salutò i suoi genitori con un caloroso abbracciò e salì con gli amici.
Trovarono subito posto e si sedettero.
«Quanti ricordi...» disse Harry.
«Già...Vi va qualcosa dal carrello?» chiese Hermione.
Ovviamente Ron si fece avanti senza scrupoli.
«Hermione, vengo con te» disse Ginny e le due ragazze uscirono.
Raggiunsero il carrello, ma Hermione non ci fece nemmeno caso.
Lo vide. E lui vide lei.
Draco Malfoy era seduto da solo e la guardava.
Hermione rimase come paralizzata. Era cambiato. In meglio.
«Hey, ho preso tutto» disse Ginny, ma appena capì cosa stava succedendo, si zittì.
I due ragazzi si leggevano dentro. Gli occhi blu di lui e quelli marroni di lei raccontavano la stessa storia, solo da punti di vista differenti l'uno dall'altro.
«Vuoi parlargli?» chiese Ginny all'amica.
«N-no» rispose Hermione, anche se sapeva che avrebbe voluto tanto parlargli.
Draco la guardò andare via.
Avrebbe dovuto parlarle.
In qualche modo.
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Mudlove
Fanfiction«Granger, mi amerai di nuovo?» «No, non posso amarti di nuovo. Io non ho mai smesso di amarti e basta. Ma, vedi, ho semplicemente fatto quello che credevo fosse giusto. Ho provato a dimenticarti, sapendo che tu ti eri già dimenticato di me. Sono sta...