Fermo immagine

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Qualche giorno prima...

Louis' POV

Mi alzo svogliatamente al suono irritante della sveglia come ogni mattina negli ultimi tempi e mi vesto per un'ennesima giornata senza senso da quando Erica se n'è andata. Sono riuscito a rovinare tutto, come faccio sempre d'altronde, ormai dovrei averci fatto l'abitudine alla solitudine, alla sensazione di vuoto perché ho perso una parte di me.
Aprendo il frigo noto spiacevolmente che è vuoto, proprio come il sottoscritto, così vado a fare colazione dal mio caro amico Liam. Oggi non deve essere la mia giornata fortunata perché alzando lo sguardo la riconosco, è lì seduta che aspetta il suo solito cappuccino mentre mangia il croissant con la marmellata di albicocca. È la prima volta che la rivedo da quando aveva preso la sua roba da casa mia ed è tornata da quello stronzo del suo ex. Mi volto per uscire dal locale ma poi penso che è inutile perché abitiamo nella stessa città, prima o poi l'avrei rincontrata ma penso che avrei preferito che non fosse questa mattina.

"Un caffè senza zucchero" ordino senza troppa voglia di vivere, sedendomi poco distante da lei che mi nota subito ma non dice niente continuando a mangiare il suo cornetto. Non sembra che stia molto bene, ha davvero una pessima cera e vorrei chiederle come mai ma la mia stupidità me lo impedisce. Finito il mio caffè lascio i soldi sul bancone e mi allontano per andarmene.

"Aspetta Lou, devo darti il resto" sento richiamarmi Liam, che non ha mai accettato mance da parte mia.

"No, pago anche il cappuccino della bimba" rispondo mettendo il portafoglio nei jeans.

"Perché?" mi domanda confusa e rivolgendomi la parola per la prima volta dopo mesi che non ci parlavamo più.

"Se tu mi odi, non è obbligatorio che lo faccia anche io"

"Ma se tu non mi detesti sarà più difficile anche per me odiarti" dice quasi in lacrime, non l'avevo mai vista così distrutta. Vorrei poterla abbracciare, darle il mio conforto, vorrei stare al suo fianco e non lasciarla mai sola, ma poi ricordo che sono io la causa di tutto questo e mi sento ancora peggio.

"Allora non farlo" dico avvicinandomi molto a lei, la speranza è pur sempre l'ultima a morire.

"Louis, mi sposo tra tre giorni" e dopo questa frase, la mia cara coscienza sta già scavando la fossa a quella illusa della mia speranza che ha appena ricevuto una pugnalata dritta al cuore.

"Sì lo so, è stato carino Luke a volermi invitare...non contare sulla mia presenza" affermo poco prima di uscire dal locale e andare al lavoro dove mi aspetta una lunga giornata. Nello studio fotografico dovrei lavorare sul nuovo book di Dolce&Gabbana che dovrei consegnare tra una settimana, ma che non finirò nemmeno entro il prossimo mese se continuo a fissare quella sua foto scattata contro la sua volontà tempo fa'. Se ripenso a quanto mi odiasse all'inizio e come poi sono riuscito a farle cambiare idea, non posso credere di essere stato tanto stupido da fare di nuovo lo stesso errore.
Passo tutto il giorno seduto alla scrivania immerso nei pensieri e torno alla realtà solo quando sento bussare in modo insistente la porta che si apre poco dopo averla quasi sfondata. Alzo gli occhi dal computer per vedere chi è il vandalo che ha quasi buttato giù la porta.

"Muoviti, dobbiamo fermare questo matrimonio!" esclama convinto il collega di Erica che se non ricordo male dovrebbe chiamarsi Zayn?

"Cosa? Perché?" chiedo non capendo il suo comportamento strano.

"Perché sta facendo una stronzata e devi fermarla finché sei in tempo" afferma come se fosse il motivo più logico.

"Perché io?" domando confuso.

"Perché tu sei l'unico che può convincerla" continua lui.

"Ti sbagli!" gli rispondo arrabbiato, aveva davvero ragione la bimba, il suo collega è molto irritante.

"Senti, non so cosa sia successo fra di voi, so soltanto che lei non ha mai smesso di amarti"

"È perché non ha mai smesso di amarmi che si sposa con quello stronzo?" gli chiedo con lo stesso tono di prima.

"Sì, credo che nella sua stupidità, lei pensa che sia l'unico modo per dimenticarsi di te" dice spiegandomi la sua teoria che non sembra tanto assurda.

"Se accettassi di aiutarti, cosa dovrei fare?"

Appena finisco la frase vedo il suo sguardo illuminarsi mentre io inizio a preoccuparmi per quello che mi farà fare.

"Hai ancora l'invito al matrimonio?"

"Sì, ma non ci andrò" dico convinto perché qualunque cosa abbia in mente, non voglio assistere al momento in cui la perderò definitivamente.

"Se non vuoi venire, perché hai tenuto l'invito allora?" mi chiede anche se non capisco dove voglia arrivare.

"Perché forse ha ragione lei, questo è l'unico modo che è rimasto a entrambi per dimenticarci di questa lunga storia senza senso"

"O forse perché siete entrambi talmente stupidi da non rendervi conto dell'errore che state commettendo, lei a sposarsi e tu a non impedirglielo" mi rimprovera il suo segretario.

"Vieni a farmi la predica tu, che hai lasciato che la tua ragazza partisse per l'Italia senza nemmeno provare a fermarla?" lo accuso io girando il coltello in una piaga che non avrei dovuto citare dato il suo cambiamento istantaneo di espressione. Se prima era solo leggermente alterato, adesso è decisamente incazzato nero.

"Non hai pensato che probabilmente lo sto facendo per non farti fare la mia stessa cazzata?! Per non farti rimpiangere i giorni in cui sapevi che avresti potuto farle cambiare idea ma non l'hai fatto, perché troppo codardo e troppo orgoglioso? Se decidi di accettare e fermare questa messa in scena fatti trovare domani mattina davanti la casa di Miriam per le undici, ti aspetterò per mezz'ora al massimo. Se non ti presenti, non farti vedere neanche alla cerimonia" mi dice tutto d'un fiato prima di uscire sbattendo la porta e lasciandomi letteralmente senza parole...suonava molto come una minaccia l'ultima parte del discorso. L'ho fatto infuriare di brutto, non credo di averlo mai visto così anche perché effettivamente non lo conosco molto ma in qualche modo anche lui tiene molto a Erica. Forse prima di fidanzarsi con la sua amica aveva preso una sbandata per il suo capo, come biasimarlo, io la penso da anni e non so ancora come farò a stare senza di lei.
Mi porto il lavoro a casa dato che la scadenza non attende e non posso spostarla per la quarta volta, non voglio perdere anche questo posto, amo davvero fare il fotografo. Mi piace l'idea di poter imprigionare in uno scatto un momento che resterà così per sempre. Non importa quanto tempo passi o quanto possa cambiare ciò che è raffigurato nella cornice, la fotografia rimarrà sempre uguale per non dimenticare i momenti migliori che abbiamo vissuto. Riguardando la foto di me e lei insieme felici alla mia festa, vorrei che il tempo si fosse bloccato in quella notte proprio come i nostri sorrisi in questo scatto.

Ti fidi di me? (one direction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora