Bella presa!

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2 anni prima...

Joe's POV

È da una settimana che sono tornato a Londra dopo essere stato via per 3 anni a Manchester. Non vedo l'ora di rincontrare il mio migliore amico, con il quale ci siamo tenuti in contatto per tutto questo tempo e ci siamo visti anche qualche volta. Mentre non ero a Londra ho frequentato diverse ragazze ma non c'è stato mai nulla di serio, nessuna relazione che durasse più di due o tre giorni. Continuavo a pensare a Erica, non l'ho più vista da quella mattina quando se n'era andata senza dire niente. Mi ha lasciato un vuoto dentro, come se si fosse presa una parte di me. I primi giorni senza di lei mi sembrava di impazzire perchè vedevo il suo viso nel volto di tutte le ragazze e poi ho iniziato a vederlo anche in quello dei ragazzi! Nel silenzio della notte sentivo la sua voce chiamare il mio nome, e nell'oscurità intravedevo i suoi occhi dolci e il suo bellissimo sorriso. In ogni ragazza cercavo qualcosa che mi ricordasse lei, so che è sbagliato ma lei per me è come una dipendenza. O almeno lo era, credo che mi abbia fatto bene il trasferimento così l'ho potuta dimenticare più facilmente non vedendola tutti i giorni a lezione. Chissà se si ricorderà di me, se mi riconescerà dato che in questi anni sono cambiato molto, se io la riconoscerò perchè potrebbe essere cambiata anche lei. Credo che sia almeno da un'ora che sono immerso nei miei pensieri mentre sono in piedi su questa scala a sistemare questo libro che sta iniziando a pesare. È il secondo giorno che lavoro in biblioteca e credo che mi licenzieranno entro la fine della prossima settimana. All'improvviso la scala si muove verso destra facendomi tornare immediatamente alla realtà mentre rimango appesso con un braccio alla libreria e con l'altro tengo il libro. Guardando in basso noto una ragazza disperata che cerca di aiutarmi spostando la scala verso di me ma non aspettandomi questo spostamento, lascio cadere il libro che la ragazza prende al volo prontamente.

"Bella presa!" affermo appena ritrovo l'equilibrio e scendo per riprendermi il libro.

"Scusa, per sbaglio mi sono appoggiata alla scala" dice lei imbarazzata per l'accaduto.

"Non..." mi blocco appena la riconosco, è proprio Erica. Rimango imbambolato davanti a lei, con le labbra leggermente schiuse e un'espressione sconvolta e allo stesso tempo sorpresa.

"Ti senti bene?" mi chiede preoccupata dal mio stato di shock.

"Sì, posso aiutarti?" le chiedo subito cercando di non pensare alla figura di merda che mi sono appena fatto.

"Sai dove posso trovare il codice civile nuovo?"

"Sì certo, te lo porto subito" le rispondo sparendo nel magazzino che c'è dalla parte opposta della biblioteca. In realà non so nemmeno da dove iniziare per trovare il volume che mi ha chiesto ma non posso nemmeno tornare a mani vuote. Provo a cercare qualche collega per chiedere almeno in che settore sia ma sembra che stiano tutti giocando a nascondino e io sono lo sfigato che li deve trovare prima che lei trovi me senza libro. Constatato il fatto che oggi non è decisamente il mio giorno fortunato, la sento chiamarmi e fingo di cercare il suo libro mentre lei mi raggiunge.

"Stavo cercando il codice" dico voltandomi verso di lei e notando che probabilmente l'ha trovato da sola.

"Tra i libri fantasy?" mi domanda perplessa mentre io sto scavando la fossa dove sotterrarmi.

"Sono nuovo, lavoro qua solo da due giorni" provo a giustificarmi.

"Comunque l'ho trovato, grazie lo stesso" dice sorridente andando verso l'uscita. La guardo andarsene per la seconda volta ma questa volta la seguo e non me la lascio scappare. Esco dalla biblioteca, attraverso la strada facendomi quasi investire da due auto e una moto e finalmente riesco a fermarla prima che prenda il bus.

"Aspetta..." prendo fiato per la corsa appena fatta e poi continuo:"Hai perso gli occhiali da sole vicino alla scala"

Lei all'inizio mi guardava con aria un po' confusa non capendo bene il motivo della mia corsa da centometrista che non facevo più dai tempi del liceo ma dopo sembra avere un'illuminazione e dice convinta:"Ma tu sei il ragazzo che si era fatto quasi tutte le ragazze del corso di diritto penale?"

"No, credo che tu mi abbia scambiato per qualcun altro, io mi sono appena trasferito" le dico sperando di convincerla.

"Oh scusami...gli assomigli molto, comunque grazie per gli occhiali" risponde poco prima di iniziare a imprecare per aver perso il bus.

"Se non hai fretta posso accompagnarti a casa in macchina dato che ti ho fatto perdere il bus" le propongo sentendomi in colpa e anche curioso di scoprire dove abita.

"No, non preoccuparti. Chiamo un mio amico, a domani" afferma convinta anche se non ne capisco la ragione.

"Domani?" le chiedo io confuso.

"Sì, io vengo spesso in questa biblioteca. È un buon posto per studiare" dice prima di entrare nell'auto dell'amico che mi sta squadrando dalla testa ai piedi.

"Allora ci vediamo domani, Erica" mi lascio sfuggire il suo nome dalle labbra prima che me ne renda conto. Lei mi guarda con uno sguardo indecifrabile mentre io le sorrido e la saluto con la mano intanto che il suo amico sfreccia via con la sua macchina. Tiro un sospiro di sollievo e inizio a pensare a una scusa credibile da raccontarle domani per spiegarle il motivo per cui so il suo nome. Torno a meditare sulla scala dov'ero prima e mi perdo nuovamente nel mio mondo. Mi sbagliavo lei si ricorda di me, ero proprio quello che si era fatto tutte le ragazze del corso di diritto. La mia fama di playboy continua a seguirmi come un'ombra nonostante i tre anni a Manchester, ma ora sono cambiato e non solo fisicamente. Perché non l'ho fermata quella mattina? Perché se n'è andata quando mi aveva promesso che sarebbe rimasta? Perché ho lasciato che bevesse troppo così che ora non si ricorda nemmeno il mio nome? Perché sono stato così stupido da lasciarla scappare? Perché il fato ha voluto questo? Dicono che il nostro destino sia già stato scritto nelle pagine della nostra vita...ma se trovo il mio autore, non finirà tanto bene per lui.

Ti fidi di me? (one direction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora