Superman

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Vado all'ospedale da Miriam ma lei ha già fatto la pausa pranzo così mi prendo un panino al bar lì vicino.

"Ehi Erica come va?" mi chiede Liam.

"Bene, oggi ho avuto degli imprevisti sul lavoro ma per il resto bene"

"Che tipo di imprevisti?"

"Tipo Louis che fa un book di Armani nel mio studio"

"Ah si, me ne aveva parlato...non vedi l'ora di rivederlo oggi pomeriggio?"

"No! Ma perché tutti pensate che mi interessi?"

"Perché? Non è così?"

"No, comunque dopo non torno in ufficio ho una commissione urgente"

"Lo sai che starà lì per tutta la settimana"

"Una settimana??!!"

"Pensi di ammalarti per i prossimi giorni?"

"Non è male come idea ma non posso, in questo periodo ho molte sentenze e non posso mancare"

"Cosa farai oggi pomeriggio?"

"Shopping"

"Cosa devi comprare?"

"Un vestito per la festa in maschera di Halloween che faranno ad Oxford"

"Come ti vestirai?"

"Sarò Lois Lane e Luke sarà Clark Kent"

"Vuoi farmi credere che un avvocato non ha una gonna e una camicetta?"

"No, è una buona scusa per fare compere"

"Sei proprio come Louis"

"Non penso di avere niente in comune con quel ragazzo"

"Ami fare shopping?"

"Si, ovvio"

"Anche a Louis piace farlo"

"Se fosse il contrario probabilmente sarebbe gay"

"Sto parlando dello shopping"

"Oh...davvero?"

"Si, ed entrambi pensate sempre ai doppi sensi"

"Era inevitabile prima"

"Parlavamo del vestito che devi comprare, c'era poco da fraintendere"

Nel pomeriggio giro tutto il centro commerciale e alla fine prendo una minigonna blu, una camicetta bianca e una maschera azzurra per non farmi riconoscere nel caso si accorgessero che non sono una studentessa. Questo celeste mi fa pensare ai suoi occhi, dei quali mi innamoro ogni volta di più perdendomi in quel cielo senza confini. È come una droga da cui non riesco uscirne e senza non so stare. E il suo sorriso è qualcosa di stupendo, talmente bello che non ci sono parole per descriverlo. Quando sono con lui mi sento completa, sicura e vorrei stare sempre tra le sue braccia dove mi sento protetta. Lui è il mio sole in una giornata di pioggia, è l'arcobaleno dopo la tempesta, è la luce nei miei giorni bui ma sa essere anche il mio incubo peggiore e non solo durante la notte. Mentre guardo le vetrine vedo Niall che viene nella mia direzione.

"Ciao Erica"

"Ciao Niall, anche tu hai bisogno di rinnovare il guardaroba?"

"No, ho preso un regalo per un'amica"

"Cosa le hai preso?"

"Una collana, non posso fartela vedere perché è già dentro il pacchetto"

"Sarà sicuramente bellissima"

"Tu invece cosa hai comprato?"

"Dei vestiti per la festa di Halloween ad Oxford, potresti aiutarmi a trovare qualcosa per Luke?"

"Si certo, come si veste?"

"Da Clark Kent"

"Superman"

"No, Clark prima di entrare nella cabina telefonica"

Entriamo in diversi negozi e faccio provare a Niall diversi completi, quando troviamo quello perfetto mi cambio anche io vestendomi da Lois e ci guardiamo insieme davanti allo specchio.

"Ma perché non si veste con il costume di Superman?"

"Perché a Luke non piace indossare le mutande sopra la calzamaglia"

"Preferisce vestirsi da giornalista nerd che essere il tuo eroe?"

"Non è proprio così..."

"Sta sera sei libera?"

"Si, non ho impegni"

"Ti va di andare a vedere un film di paura al cinema? Siamo in tema, sabato è Halloween"

"Che ne dici se invece andiamo a mangiare una pizza?"

"Pizza+film horror anche meglio"

Usciti dal centro commerciale torno a casa a posare la roba e ci diamo appuntamento davanti al cinema per le otto. Era talmente felice della mia proposta mai fatta che non sono riuscita a dire di no. Adesso però dovrò inventarmi un'altra scusa perché non posso certo dire a Luke 'vado al cinema con il dottor sexy Horan', e devo stare anche attenta a quella vipera velenosa di Ashton che continua a mettermi i brividi. Vado in bagno ma mentre io sto aprendo la porta tirandola verso di me qualcuno lo sta facendo da dentro e mi cade sopra.

"Scusa, sono inciampato nell'asciugamano che era a terra" mi dice Ashton mentre cerca di alzarsi.

"Perché eri nel mio bagno?"

"È più grande di quello che c'è sotto"

"Ok, ora alzati"

"C'è un problema"

"Si, tu sei sopra di me!"

"No, non posso alzarmi"

"Che stai dicendo?"

"Se mi alzo mi cade l'asciugamano" e mi rendo conto adesso che ha solo quello addosso.

"Non puoi rotolare da un lato?"

"Si sfilerebbe comunque"

"Ma sai legare un asciugamano intorno alla vita?"

"Se tu non fossi entrata"

"Nel mio bagno?!"

"Allora chiudi gli occhi", li copro con le mani e non so per quale assurdo motivo sfrega il suo naso contro il mio.

"Mi spieghi cosa stai facendo?" non mi risponde e fa sfiorare le sue labbra con le mie. A quel contatto subito lo allontano, riapro gli occhi non capendo il suo gesto. Lo sposto di lato, mi alzo senza voltarmi e mi chiudo in bagno più confusa che mai. Ma perché tutte le persone poco sane di mente le conosco io?!

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