Dammi un'occasione

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5 anni prima...

Joe's POV

Ecco un 'altra giornata monotona, inizia con me rintronato dal sonno che cerco di mettere lo stesso paio di scarpe e non una diversa dall'altra, continua con 2 ore di lezione, pausa sigaretta, lezione, pausa rimorchio, e si conclude con una lezione se la ragazza non ci sta...ma questo non mi è mai successo. Guardo tutte le ragazze che ci sono nell'aula ma più della metà hanno già conosciuto la mia camera e l'altra metà sono nuove. Ci sono 4 o 5 bionde che sembrano barbie, 2 o 3 rosse sicuramente tinte, le altre sono tutte castane e una sembra mortisia con i capelli neri, lisci e la pelle bianchissima. Entrando in ritardo come sempre, tutti gli occhi delle ragazze sono su di me, credo che quella del secondo banco stia sbavando. Ma la mia attenzione viene attirata da una mora che da quando sono entrato non ha mai alzato lo sguardo, quasi fossi invisibile.

"Scusi il ritardo", dico continuando a fissare la ragazza che sembra non abbia nessuna intezione di notarmi.

"Il solito ritardatario...vada a sedersi", mi risponde la prof. Guardando tra i posti vuoti vedo che c'è ne uno proprio vicino lei. Mi siedo mettendo la borsa con i libri sul tavolo spostando un po' la sua, osserva perplessa il suo zaino ma poi ritorna a scrivere i suoi appunti. Possibile che questa ragazza non mi degni di uno sguardo? Prendo un quaderno e decido di provare a flirtare con lei, step one: parlarle con una scusa qualunque.

"Hai una penna?"

Finalmente stacca gli occhi dal suo foglio e rimaniamo a guardarci per quello che a me sembra un'eternità mentre non è nemmeno un minuto. Dopo lei cerca qualcosa nel portapenne ma subito non capisco cos'è perché sono troppo concentrato sul suo viso, con quei occhi grandi e le labbra così morbide.

"Tieni", mi dice disinteressata lasciando la penna sul mio quaderno. Lei torna subito a seguire la lezione mentre io continuo a guardarla e a osservare tutti i suoi movimenti. Mi chiedo se si sente un po' osservata perché è da circa un'ora che non faccio altro. All'improvviso vedo un pezzo di carta che mi arriva sul banco, lo apro e leggo:

Se continui a fissarla così si consuma XD

Mi volto e trovo il mio migliore amico che ride divertito. Gli rilancio indietro il biglietto e girandomi vedo la ragazza che mi guarda ma abbassa subito lo sguardo sul suo libro e arrossa leggermente. Allora non gli sono del tutto innocuo. Questa cosa mi fa sorridere involontariamente e sento qualcosa allo stomaco, un fastidio che mi tormenta come se avessi il ciclo o almeno credo sia una cosa simile. Finita la lezione seguo la ragazza fuori dalla classe che si dirige tranquillamente verso il bar e si siede a un tavolo. Io mi metto di fronte a lei che mi guarda confusa.

"Ci conosciamo?"

"No, ma lo faremo presto piccola"

"Ho un nome"

"E sarebbe?"

"Erica...starei aspettando un'amica"

"È un piacere Erica, sei libera sta sera?"

"No, adesso devi alzarti perché sta arrivando Miriam"

"Non me ne vado finché non accetti"

"Sta sera non posso davvero, non è una scusa per scaricarti"

"Oggi pomeriggio?"

"Non ti arrendi mai?"

"Dammi il tuo indirizzo e ti passo a prendere alle 4"

"Non voglio uscire con te", appena pronuncia quest'ultima frase rimango sconvolto. Nessuna mi aveva mai detto di no ed è davvero un colpo basso per me.

"Perché?"

"Perché non ti conosco e non mi fido", detto questo si alza e raggiunge la sua amica che nel frattempo si era seduta ad un altro tavolo. Io rimango lì fermo e non capisco bene quello che è successo, com'è possibile che una ragazza mi rifiuti? Nel pomeriggio vado a farmi una passeggiata nel parco vicino al campus e rifletto su quello che è successo oggi a pranzo, è una cosa nuova per me e non so bene come affrontarla. Dovrei ascoltarla e non tormentarla più? Naaah, non è da me. Aspetterò che esca dalle lezioni e la seguirò fino a casa e lì troverò un modo per convincerla.

Finalmente finiscono i corsi e lei esce per ultima. La seguo rimanendo più o meno a 10 metri di distanza, giusto per non farmi notare troppo. Mentre cammina si ferma a parlare con una tipa, probabilmente la sua amica di sta mattina, e io mi nascondo dentro a una cabina telefonica e prendo la cornetta fingendo di chiamare. Non sento bene quello che dicono, ma capisco solo qualche parola tipo 'ragazzo', 'figo da paura' e 'non mi interessa'. Sicuramente staranno parlando di me, poi vedo Erica che prende il cellulare e chiama. All'improvviso suona il telefono della cabina e rispondo chiedendomi chi possa chiamare.

"Pronto?"

"Ti diverti a seguirmi?", mi giro verso la ragazza che non c'è più e sento qualcuno che mi tocca la spalla. Voltandomi la vedo dietro di me mentre chiude la chiamata con un sorriso che dice 'ti ho beccato'.

"No, io...veramente...", non so come giustificarmi perché non c'è nessuna scusa credibile che possa inventarmi.

"Ci vediamo a lezione", mi dice andando via. La fermo dal polso e le dico:"Non accetto un no, se non hai un motivo valido"

"Ne ho due, bastano?", mi chiede con aria di sfida.

"Quelli di sta mattina non valgono, il fatto che non ti fidi è perché non mi conosci, cosa ovvia dato che ci siamo visti oggi per la prima volta"

"E quindi?"

"Dammi un'occasione"

Mi guarda con uno sguardo freddo, quasi arrabbiato perché ho ragione e risponde:"Ok, sta sera vado ad una festa con la mia amica, ci vediamo lì?"

"Va bene allora a dopo"

"A proposito, com'è che ti chiami?"

Ti fidi di me? (one direction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora