Roy

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2 anni prima...

Erica's POV

Appena uscita dalla biblioteca, vedo il ragazzo che ho fatto quasi cadere dalla scala che mi raggiunge rischiando di essere investito diverse volte e quando finalmente arriva da me dice riprendendo fiato:"Aspetta...Hai perso gli occhiali da sole vicino alla scala"

Lo guardo confusa da questa sua corsa suicida e folle fatta solo per ridarmi gli occhiali. Mentre pian piano il suo respiro torna normale e non più affannato come prima mi viene in mente chi mi ricorda e al posto di ringraziarlo gli chiedo:"Ma tu sei il ragazzo che si era fatto quasi tutte le ragazze del corso di diritto penale?"

"No, credo che tu mi abbia scambiato per qualcun altro, io mi sono appena trasferito" mi risponde abbastanza imbarazzato e forse anche un po' deluso.

"Oh scusami...gli assomigli molto, comunque grazie per gli occhiali" dico poco prima di iniziare a imprecare per aver perso il bus.

"Se non hai fretta posso accompagnarti a casa in macchina dato che ti ho fatto perdere il bus" mi propone sentendosi in colpa.

"No, non preoccuparti. Chiamo un mio amico, a domani" affermo mandando un messaggio a Harry, il mio ragazzo.

"Domani?" mi chiede lui confuso.

"Sì, io vengo spesso in questa biblioteca. È un buon posto per studiare" dico prima di entrare nell'auto del nano che fortunatamente era già in zona e guarda dalla testa ai piedi il ragazzo con i miei occhiali da sole ancora in mano.

"Allora ci vediamo domani, Erica" dice sorridendo ma cambia subito espressione appena realizza quello che ha detto e la cambio anche io quando mi rendo conto che mi ha chiamato per nome. Lui inizia a salutarmi con la mano mentre mi mostra uno dei suoi sorrisi più falsi ma non faccio in tempo a chiedere spiegazioni perché Harry parte subito al verde del semaforo. Voltandomi noto che sembra sollevato dalla partenza improvvisa del mio fidanzato...come conosce il mio nome?
"Chi era quello?" mi chiede Harry geloso.

"Un nuovo dipendente della biblioteca" rispondo semplicemente chiedendomi il motivo del suo atteggiamento. Il fatto che stiamo insieme non può impedirmi di parlare con tutti i ragazzi carini.

"E sapeva già il tuo nome?" mi domanda scettico.

"Conosci quella cosa chiamata educazione?" gli dico anche se in realtà non so nemmeno io come lo sapesse, ma questo è meglio non dirglielo.

"E lui come si chiama?" continua il suo interrogatorio, non capendo il senso di questa domanda.

"Roy" dico il primo nome che mi viene in mente.

"Ha anche un cognome Roy?"

"Vuoi anche il codice fiscale?"

Nessuno dei due apre più bocca per il resto del tragitto, neanche la radio ci fa un po' di compagnia dato che è rimasta spenta. È da qualche settimana che io e Harry non riusciamo a parlare senza finire per litigare ma non capisco questo suo nervosismo. Ho provato diverse volte a cercare informazioni, ad avere delle risposte ma lui continua a non dirmi nulla ed io non la reggo più questa situazione, l'atmosfera tesa che si crea ogni volta che rimaniamo soli. Basterebbe una goccia per far scoppiare una tempesta. Siamo come due calamite che non si attragono più perchè non stiamo ai poli opposti. Il mio sesto senso, che spesso mi spaventa per quanto sia preciso, mi dice chiaramente che tra me e Harry è cambiato qualcosa che mi è incomprensibile, e questo non sapere ci sta allontanando pian piano l'uno dall'altra. Vorrei affrontare questo argomento sta sera ma non mi va di discutere, così mi limito a fingere che non ci siano problemi e cado nel mondo dei sogni ancor prima che mi raggiunga a letto. Durante tutta la notte sono tormentata dai miei soliti incubi ma questa volta riconosco il volto di Joe, è Roy! Deve trattarsi sicuramente di un errore, il ragazzo della biblioteca si è appena trasferito. Però ripensadoci Roy è proprio il ragazzo che frequentava il mio stesso corso di diritto penale. Perché l'ha negato allora? Forse non va fiero del suo passato oscuro...effettivamente non ne sarei tanto fiera neanche io. Provo a ricordarmi il vero nome di Roy ma al momento mi sfugge, lo leggerò domani sul cartellino che avrà su quella maglietta gialla orrenda ma che a lui dona molto. Al mio risveglio Harry non c'è, è già andato al lavoro e non mi ha nemmeno lasciato un biglietto. Oggi non ho nessun corso dato che ormai mi mamcano pochi esami alla laurea e come avevo detto a Roy vado in biblioteca per studiare ma quando arrivo mi perdo tra i thriller e decido di iniziarne uno mentre aspetto che la voglia di studiare mi assalga. Noto la presenza di qualcun altro oltre a me nel mio angolo nascosto dove mi siedo sempre, di solito qui non c'è mai quasi nessuno. Sono troppo presa dal libro per prestare attenzione alla persona seduta di fronte a me che cerca vanamente di attirare la mia attenzione. Dopo diversi tentativi sembra essersi arreso ma quando penso che finalmente se ne sia andato mi arriva una matita in testa e alzando gli occhi dalle pagine scritte vedo lo sguardo colpevole di Roy.

"Scusa mi dispiace, non l'ho fatto apposta" si scusa immediatamente.

"Sei appena arrivato e hai già tempo da perdere con una matita?" gli chiedo annoiata perché mi ha interrotto mentre ero presa bene dalla lettura.

"Anche tu ne hai da perdere dato che non stai studiando" contrabbatte lui mettendosi comodo sulla poltroncina dov'è seduto e posizionando i suoi piedi sul tavolino che ci divide.

"Aspetto con ansia che mi venga la voglia di studiare" rispondo mettendomi con le gambe incrociate sotto il suo sguardo divertito.

"A che anno sei dell'università?"

"L'ultimo, mi mancano pochi esami...tu invece?"

"Io mi sono ritirato tre anni fa', ho fatto diversi lavori" mi risponde guardando un punto non definito alle mie spalle.

"Immagino che lavorare in biblioteca non sia stato sempre il tuo sogno" affermo chiudendo il libro, consapevole che oggi non lo finirò.

"Decisamente no, sto ancora cercando la mia vocazione" dice convinto mentre osserva ogni mio singolo movimento. Mi sento in soggezione sotto il suo sguardo penetrante dal quale non riesco a divincolarmi. Credo che siamo rimasti fermi così per almeno un quarto d'ora, dopo di ché mi riprendo da questo stato di trans alzandomi in piedi e cammino verso di lui con il libro in mano e gli occhi puntati sulle mie vans rosse.

"Vorrei prendere questo" dico ritrovando il coraggio e portando il mio sguardo sul suo che in questo momento sembra che mi stia leggendo dentro, è una sensazione strana.

"Ok, lo registro e ti restituisco il libro"
Alzandosi dalla sua comoda poltroncina ci ritroviamo più vicino del dovuto e lui si avvicina mentre io non mi muovo. Dopo qualche secondo che a me sembra eterno Roy prende il libro dalle mie mani e mi supera andando all'entrata dove segna il prestito. Io lo seguo senza dire una parola e rimango incantata a guardare le sue labbra che si stanno muovendo...vuol dire che mi ha detto qualcosa che io ho totalmente ignorato.

"Non mi rispondi?" mi chiede lui confuso. Non so nemmeno di cosa stesse parlando.

"Certo che lo leggerò" provo a dire sperando che mi avesse chiesto qualcosa riguardante il libro.

"Non ne dubito ma io ti ho chiesto se sta sera sei libera?" ripete la domanda di prima un po' perplesso dalla mia risposta.

"No, è impegnata" risponde Harry che è appena arrivato dietro di me e voltandomi noto che lo sta incenerendo solo con lo sguardo.

"Non sapevo che fosse fidanzata" si giustifica il ragazzo con la maglietta gialla.

"Ora lo sai" dice il riccio prendendomi per mano e portandomi verso l'uscita mentre io continuo a guardare il ragazzo dietro al bancone che mi sorride.

"Ciao Erica"

"Ciao Roy" rispondo e lui mi guarda con un espressione strana, probabilmente il suo nome non è Roy.

Ti fidi di me? (one direction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora