Capitolo 20

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Aggiornato.

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a_yo_soy_asi)

Connor's P.O.V.

Sono giorni che Mary non parla con Bradley. Lui chiede sempre di farlo ma lei non vuole saperne. Stanno soffrendo entrambi e non capisco perché non vogliono far pace, così saranno di nuovo la bella coppia che sono sempre stati.
Mary sembra star ancora più male di Brad e lo noto da quel suo sguardo spento che ha. Deve distrarsi e credo di avere anche un’idea sul come. Busso allora alla porta e quando mi invita ad entrare varco la soglia della camera.
Ci scambiamo un veloce buongiorno mentre batte velocemente le agili dita. È sabato mattina quindi non deve andare a scuola. Le propongo di andare ad incidere qualcosa, ma lei risponde che deve provare con Ale e Léa e poi con le Little Mix. Sono contento che vada almeno con loro, perché ha proprio bisogno di riprendersi, e cantare e ballare l’aiuterà.
- Tu e Brad non avete chiarito, vero?
- Se non c’è nulla da chiarire, non capisco perché dovremmo farlo.
Sbuffo perché invece è quello che serve ad entrambi per tornare col sorriso: hanno bisogno entrambi l'uno dell'altro e non possono negarlo.
- Mary, Brad deve spiegarti, dovete parlare invece.
- Non voglio sapere di lui.
Prende dei vestiti per cambiarsi, chiudendo la conversazione.
Sento il campanello suonare e Mary mi prega di andare ad aprire la porta. Quando la apro vedo la bellissima Léa, che mi saluta cordialmente. Rimaniamo a guardarci imbarazzati finché lei non abbassa lo sguardo arrossendo.
- Oh, scusa, entra. - ammicco spostandomi e facendola entrare. - Come stai?
La faccio accomodare in salone per continuare la conversazione.
- Bene, tu?
- Ora che ti ho visto, meglio.
Arrossisce di nuovo e non posso far a meno di sorriderle. Anche lei ricambia sfoderando un sorriso davvero affascinante, che mi fa incantare. Quando riprendo il controllo, chiamo Ale e Mary, ma tra le due arriva solo Ale, che si butta sul divano sconsolata.
- Che succede? – chiede la bella ragazza.
- Mary non vuole uscire dalla sua stanza, di nuovo.
- Quanto andrà avanti questa storia? – mi chiedo, sconsolato come Ale.
- Non so, ma devono chiarirsi. – ribatte Léa.
- Mary è sempre molto triste, non riesce a non pensarci.
In quel momento arriva la ragazza dagli occhi azzurri vestita e truccata. Tacchi neri, jeans chiari così stretti da far fermare la circolazione sanguigna, maglia rosa e sopra giacchetto.
- Dove vai tutti in tiro? – Ale è sospettosa e ha ragione.
- Da una parte … Non ve l’avevo detto? – la sua indicazione è decisamente troppo vaga.
- E noi? Dovevamo provare.
- Pensavo di avervi scritto di rimandare a stasera … Scusatemi. - seguiamo Mary andare in cucina e prendere una mela dal vestino - Non dovete sapere sempre dove vado, sono grande ormai.
In cucina ci sono James, Tristan e Bradley che stanno mangiando. Bradley sta mangiando Mary con gli occhi, ma nel suo sguardo si legge anche un po' di rimpianto, perché è convinto di averla persa. È solo questione di tempo, faranno pace.
- Dove dovresti andare, signorina? - domanda Tristan leggermente irritato.
- Io... Ehm... In libreria.
Deve andare in libreria come io sono alto un metro e novanta, come no.
- Mary, non ti faccio uscire altrimenti - ed ecco che parte il ricatto alla Tristan Evans.
- Devo andare da Zayn, mi ha chiesto se potevo passare da lui...
In quel momento Bradley sbriciola la fetta biscottata che teneva in mano e tutti lo osserviamo stupiti: beh, tiene molto a Mary.
- Scusate sono in ritardo, devo andare. - si giustifica la piccola prendendo la borsa e salutando Tris con un bacio sulla guancia.
Dà un bacio a tutti tranne che a Bradley, infatti quando se lo ritrova davanti non si muove, sgattaiola via da casa.
- Vi chiarirete, fidati. - lo tranquillizza James mettendogli una mano sulla spalla.
- Non lo so... - risponde Bradley mettendosi le mani nei capelli: a questo punto non lo so nemmeno io.

Mary's P.O.V.

Sono arrivata a casa Malik, suono il citofono e si apre il cancello. Percorro tutto il vialetto e Zayn mi apre la porta, invitandomi ad entrare. Mi fa accomodare al tavolo della cucina. Picchietto le dita sulla superficie laccata di legno finché non mi porge una tazza di caffè che infilo fra le mani.
Il mio stomaco brontola: una mela non basta... È così scortese chiedere del cibo?
Mentre sogno un bel po’ di uova, si siede di fronte a me per guardarmi negli occhi: il suo sguardo profondo mi mette a disagio.
- Allora... Che mi dici? - chiede rompendo il silenzio fra di noi, che cela un segreto enorme.
- Perché mi hai chiamato?
- Credo sia giusto parlare riguardo ieri. Che facciamo?
- Non dobbiamo dirci nulla, Zayn. Abbiamo deciso che non dobbiamo dire nulla. Tris non lo sa, nessuno.
- Mary...
- Per te era solo una cazzata?
- Per te ha significato qualcosa?
- No, però...
- Mary?
Mi prende la mano guardandomi un po' preoccupato e mi perdo nei suoi occhi e nelle sue labbra, quelle che hanno pronunciato il nome di Perrie.
- Non guardarmi così, è colpa tua se è successo. - mi lamento abbassando lo sguardo.
Toglie la sua mano dalla mia.
- Abbiamo sbagliato entrambi, non ne parliamo più. L'unica persona a cui dovresti dirlo è Bradley.
- Non capisco perché dovrei parlare con lui, è fidanzato con quella puttana di Lauren e di me non gliene frega niente, perciò perché dirglielo.
- Ma se non vuoi dirglielo è perché hai paura di ferirlo.
Mi alzo irritata. Non posso ferirlo: è stato lui a farlo! Lui ha preso il mio cuore e l'ha frantumato. Ormai c'è solo odio, non più amore.
- Anche se glielo dicessi lui non direbbe una sola virgola mentre se lui fosse stato nei miei panni e me lo dicesse, i miei tagli da otto diventerebbero sedici!
- Mary, di quali cazzo di tagli stai parlando?!
- Ieri eri troppo occupato a farmi un ditalino per accorgertene.
- Mary…
Sospiro in segno d'arresa. OK, glielo dirò, perché ormai sa troppo di me, un'informazione in più non farà la differenza. Sa dei miei gusti, degli interessi, delle passioni. Alzo la manica del giacchetto e gli mostro i tagli, che guarda sbigottito. Non aggiungo nulla, ma lui sembra aver capito tutto: mi stringe in un abbraccio, di cui forse avevo bisogno. Dopo un po' ci distacchiamo e lui mi accarezza una guancia in modo affettuoso. Alla fine Zayn si è rivelato un ragazzo dolce e premuroso e non quel playboy che credevo fosse.
Ad interromperci è lo squillo del mio cellulare, che fa risuonare About the boy delle Little Mix in tutta la stanza. Prendo il telefono ed è Perrie che mi chiama, dicendomi che mi aspettano fra 10 minuti lì. Attacco e chiedo al mio nuovo amico uno strappo fino all’indirizzo che gli faccio leggere, spiegando che devo andare dalle ragazze. Ovviamente lui annuisce, perché vuole rivedere Perrie.
Prende il mazzo di chiavi e ci dirigiamo verso la sua Porche nera, altro segno che dimostra quanto sia imballato di soldi.
Arriviamo davanti l'edificio e scendo dalla macchina seguita da Zayn. Entriamo e corro non troppo velocemente verso la sala prove, spalancando la porta.
- ECCOMI! - urlo con il fiatone frenandomi. Sto quasi per cadere con questi maledetti tacchi, facendo ridere le ragazze, smettendo però non appena vedono Zayn. - Grazie per il passaggio.
- Nulla, io vado.
Il suo sguardo si incrocia con quello di Perrie e si osservano attentamente, finché lei non arrossisce distogliendo lo sguardo: sì, Zerrie esiste ancora! Si guardano nello stesso modo in cui ci guardiamo io e Bradley, anzi, in cui guardavo Bradley, perché per lui non sono stata mai nulla.
- Ehi, pensavi a Brad? – mi sussurra Zayn dopo essersi avvicinato.  Annuisco e lui capisce tutto: è l’unico che mi consola e basta, mentre a casa tutti vogliono che parliamo. Zayn mi ascolta e mi tranquillizza, mi dà retta senza stare dalla parte di Brad.
Saluta tutte e rivolge un ultimo sguardo a Perrie prima di andarsene. Lo osservo mentre esce: sì, ieri ho fatto una cazzata, lo riconosco, ma non so se dirlo o tenerlo segreto. Velocemente infilo le scarpe da ginnastica, tolgo il giacchetto e cambio la maglietta mettendo una a maniche corte.
- Che facciamo oggi?
- Pensavo potresti farci vedere qualcosa di tuo, poi ti insegneremo la coreografia di Salute. Che dici?
Io adoro la coreografia di quella canzone! È la mia preferita in assoluto e impararla dai miei idolo è un onore, davvero.
Accetto la loro proposta e così prendo il cellulare dalla borsa per attaccarlo allo stereo. Parte la base di Wings perché è una delle poche coreografie pronte che ho e su cui ho lavorato di più. Anche mentre ballo non posso far a meno di pensare a Bradley. Al ritornello mi fermo e scoppio in lacrime: odio il fatto che Bradley sia sempre e costantemente presente nella mia mente.
Sento la musica fermarsi e più braccia avvolgermi.
- Ehi, è normale star male per un ragazzo... Passerà. - sento la voce di Jesy.
- Sono cose che succedono. Se ti ama ritornerà e si farà perdonare. - continua Leigh.
- Grazie, ragazze, ma nulla può cambiare il fatto che ami un' altra...
Singhiozzo e mi stringo a loro.
- Ho un’idea. – suggerisce Jesy, cominciando ad intonare una delle loro canzoni più belli per via delle armonie: Boy.

Do you remember what he said?
I do. He told you he'd never ever hurt you
Oh, here we go again
Another breakup, make up.
When you gonna wake up?

I'm gon' be the one to call him out
Look how many times he let you down
When's he gonna learn to be a real man
I'll be the one to say you're beautiful
One more word, he never said at all
I'm just sayin' you need to go

Forget that boy, forget that boy
I know a bad boy ain't good enough for you
You're holding back tears in your eyes
Bad boy wanna fight
But I never see him fighting for you
He'll never realize what he's got until it's gone
And he'll lose you forever
Girl, you'll be alright, forget that boy

Questa canzone è così vera e loro hanno ragione.
- Devo dimenticarlo, sul serio.

Ale's P.O.V.

Sono stretta tra le braccia di James in mezzo alle lenzuola. Sorrido, perché con lui sono sempre felice.
Ci guardiamo negli occhi sorridendoci come degli ebeti mentre giocherello con i suoi capelli ribelli. I nostri respiri cominciano a diventare regolari. È bello fare l'amore: stare vicini a chi si ama, con l'anima a nudo (in tutti i sensi) di fronte al tuo ragazzo e guardarlo negli occhi senza pronunciar parola alcuna, perché vi capite al volo. Mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Mi piace guardarlo negli occhi e scavare nel profondo della sua anima.
- Ehi, quando registriamo una tua demo?
Ed ecco che tutta la mia felicità scompare: sto continuando a mentirgli e non mi piace. Purtroppo finché Mary non mi dà il segnale di parlare raccontando tutta la verità non posso fare nulla. Odio le relazioni con le bugie e sfortunatamente la mia è una.
Balbetto cose insensate giocherellando nervosamente con le mani, perché non so proprio cosa raccontargli.
- Ehi, piccola, che devi dirmi?
Sbuffo mettendomi seduta e sistemando il cuscino. Copro con il lenzuolo il mio corpo nudo mentre James mi cinge la vita spostando i miei capelli da un lato e mettendo la testa nell'incavo del mio collo.
- Non mi piace mentirti …
- Allora dimmi qual è il problema.
- Non posso, James.
- Perché?
Mi guarda negli occhi facendomi venire ancora di più i sensi di colpa: ok, devo dirglielo, non posso continuare così. In quel preciso istante, quando sto per spalancare la bocca, il mio IPhone squilla, ed è Mary.
- Dimmi.
- Bradley è a casa?
- Sì, ma non puoi continuarlo ad evitare.
- Comunque, ho finito di provare con le Little Mix, dovrei arrivare tra un’oretta circa. Fatti trovare pronta ed esci con Connor, poi andiamo a prendere Léa.
- Okay, credo riuscirò a farmi anche la doccia in un’ora.
- Mh … sesso con James?
- Certo che sì.
Scoppiamo a ridere prima di salutarci e chiudere la chiamata. James mi chiede chi fosse e rispondo al suo sguardo dicendogli che è Mary.
- Mi dici ora che dovevi dirmi?
- Non fa nulla, aspetterà.
- OK.
Mi rannicchio sui suoi addominali scolpiti ed osservo ogni centimetro del suo corpo estremamente sexy. Anche lui mi guarda dal basso verso l'alto. Entrambi stiamo a guardarci negli occhi: gli specchi dell'anima.

Make me crazy [b.w.s.] (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora