Qualche giorno dopo...
Mary's P.O.V.
Sono le quattro e non mangio dalle tre di ieri. Non vado a scuola da quattro giorni, strano che Tristan me l'abbia lasciato fare. Non parlo quasi nessuno, massimo "sì" o "no" ed è già tanto. Non ho più fame, non ho voglia di studiare, non ho voglia di cantare, non ho voglia di fare nulla, solo di stare qui perennemente sotto il piumone. So di essere in condizioni terribili ma non me ne frega un cazzo. Tristan mi ha bussato cinque volte per sapere se volevo qualcosa ma ho risposto sempre con un semplice "no" interrotto da un singhiozzo: non faccio altro che piangere.
Mi è passata la voglia di vivere perché lui è la mia vita, quello che mi faceva stare bene. Il cuore non c'è, è stato rimpiazzato da un enorme vuoto.
Bradley non ha mai bussato, non ha mai telefonato o provato a parlarmi, non gli importa nulla di me, una ragazza che si sta struggendo per lui. Non credo che riuscirò mai ad amare nessun altro in vita mia.
Ho delle occhiaie profonde: stanotte non ho dormito, ero troppo occupata a pensarlo. Sento bussare.
- Tristan, va via, non voglio nulla. - dico trattendo ancora le lacrime.
- Non sono Tristan.
Mi siedo subito.
- Harry? - chiedo incredula.
- Sì, sono io. Posso entrare?
- Un attimo.
Raccolgo le forze per spostare le coperte e alzarmi. Gli apro la porta e mi guarda sorridendo.
- Ehi. - sussurro.
- Possibile che tu sia bella anche in questo stato? - si complimenta con me e sorrido un poco.
Non pensavo potessi esserne più in grado. Lo faccio entrare e noto solo ora il disordine ma non me ne importa nulla. Mi siedo sul letto e lui pronuncia un "wow" notando il mio cumolo di fazzoletti sul comodino. Mi metto a gambe incrociate e lui mi fissa con i suoi occhi smeraldo.
- Come stai?
- Che cazzo di domanda inutile, Harry.
Butto la testa sul cuscino e lui sospira. Sono risultata più scortese di quanto pensassi.
- Scusa...
- Non è colpa tua. Il mio problema si chiama Bradley William Simpson, ha 19 anni, capelli ricci castani come i suoi occhi da lasciar senza fiato, non molto alto e fottuto stronzo per esser stato a letto con Lauren.
- Il mio si chiama Mary Evans ma non so se ha un secondo nome, ha 17 anni, capelli mossi castani, occhi azzurri, bassina ma bellissima e si strugge d'amore per una persona che non la merita.
- Non mettermi un peso sulla coscienza, ti prego. - nascondo il viso fra le mie mani e successivamente poggio la testa sulle sue gambe.
Mi accarezza i capelli mentre osservo i suoi occhi profondi.
Che cos'ho fatto di male? Soffro e anche lui. Siamo così dannatamente sfortunati...
Il suo sguardo si posa verso non so cosa così seguo la strada che hanno percorso i suoi occhi e mi accorgo cosa sta guardando: la mia chitarra.
- Sai suonarla? - mi chiede. Annuisco e non so dove prendo la forza di alzarmi e prenderla. La imbraccio e cerco di suonarla con la mano tremante. Lui la sposta e incastra le sue dita con le mie.
- Se non te la senti fa nulla.
Annuisco e la poggio sul letto al mio fianco. Mi rannicchio su di lui e mi sorride dolcemente.
- Da quanto non esci da casa? - annusa i miei capelli e aggiunge : - E da quanto non ti lavi?
- Sette giorni. La doccia mi ricorda Bradley.
- Perché? Anzi, non dirmelo, non voglio sapere che avete combinato là dentro.
Ride ed io lo seguo.
Non pensavo potesse essere ancora possibile ridere ancora.
Lui mi sta dando un micro barlume di speranza di vivere di nuovo perché sono morta dentro. Forse dovrei davvero lavarmi ma non mi va proprio.
- Come mai sei qui? - rompo il silenzio che si era creato fra noi due.
- Ed mi ha detto che non andrà via da Birmingham finché non lo incontrerai per sentire i tuoi pezzi.
- Io non vado più a scuola e pretendi che incontri il grandissimo Ed Sheeran per fargli sentire la mia musica di merda? Non se ne parla.
- Allora esci prima da sola per ricominciare la tua vita sociale.
- Non lo so...
- Da quanto non mangi?
Perché sa tutto di me? Perché capisce cosa faccio e cosa non?
- Da ieri pomeriggio.
- Hai bisogno di mangiare e di fare una bella dormita. Anche di una doccia e di prendere un po' d'aria.
Mi sembra Tristan o forse è peggio perché non è nemmeno mio fratello però il modo in cui si preoccupa per me è così dolce e sembra un orsacchiotto.
- Perché non ci provi? Buttati.
- Ci ho pensato ma non nel senso che credi tu.
- Hai pensato al... al... - non riesce nemmeno a dirlo per quanto è sconvolto.
- Suicidio? Sì, Harry, l'ho pensato.
L'ho davvero preso in considerazione. Avevo aperto la finestra e mi stavo sporgendo un po' troppo. Ho pensato che potevo farlo, tanto la mia vita senza lui non ha motivo di esistere ma alla fine ho rinunciato, ho troppe cose da fare ancora, come andare in mongolfiera.
Ho sempre amato la mangolfiera, forse perché sono affascinata dal principio con il quale vola.
Mi ritrovo a fissare le labbra di Harry: perché in questo momento sembrano così attraenti? Aspetta, com'è diventato Bradley?
- Sei davvero tu? - chiedo incredula.
- Sì, sono io. Mi dispiace Mary, io sono stato uno stronzo. Non voglio Lauren, io voglia te da tre fottutti anni. Amo solo te e soltanto te, ti prego perdonami.
- Ti amo anch'io.
Subito mi avvento sulle sue labbra baciandole fameliche. Mi stringe i glutei mentre mi porta su di lui a cavalcioni. Lo bacio con passione e mi sembra un'eternità che non accade.
- Mary... - mugola Harry fra le mie labbra.
CAZZO. È Harry, non Bradley! Perché ho sognato che fosse lui? Come era possibile che fosse Bradley? Sembrava così reale il nostro dialogo...
Mi distacco subito pentita della mia azione.
- Scusa, scusa, non so che mi è preso.
Forse la mancanza di sonno mi ha provocato delle allucinazioni...
- Hai sognato Bradley, vero?
Come fa sempre a capire tutto? Annuisco guardando verso il basso ma mi alza il mento con due dita costringendomi ad avere un contatto visivo con lui.
- Piccola, mi dispiace, ti sto solo confendendo. È meglio che vada via.
Dio, se è vero! Quando mi ha chiamato "piccola" ho sentito le farfalle nello stomaco. Mi lascia un bacio sulla guancia e prende la giacca sgattaiolando via dalla mia camera.
Devo incontrare Ed Sheeran, superare la mia depressione, chiarire con Harry e con me stessa.
E ora?
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Make me crazy [b.w.s.] (IN REVISIONE)
Fiksi PenggemarUna volta la tua vita era semplice: gli amici, due fratelli, i genitori, la scuola, i ragazzi... Poi, d'un tratto, ti ritrovi a vivere con tuo fratello maggiore , i suoi due migliori amici, la tua migliore amica e il ragazzo che ami: sembra diverten...