Capitolo 34

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Harry's P.O.V.

Invio un messaggio a Mary dicendole che sto per partire da casa mia per passarla a prendere. Dobbiamo andare all'aereoporto perché Ed era andato in vacanza in America ed è venuto qui solo perché gliel'ho chiesto. È stato molto gentile. Ultimamente ho passato molto tempo con lei per questo e penso... di essermene innamorato. Lei è così dolce, bella ed innocente, è impossibile non esserne cotti. Ieri notte l'ho persino sognata: eravamo io e lei e... ehm... facevamo l'amore. Era bello, pieno d'affetto e intenso.
Esco dalla casa dopo essermi sistemato bene i ricci. Non metto più la bandana: a lei non piace. Prendo l'auto e guido verso la casa. La trovo seduta sugli scalini e sorride nel vedermi. Ha i capelli lisci sciolti e un bel sorriso sulle labbra. Indossa una canotta rosa leggermente trasparente che abbinata ad una giacca bianca Sopra per coprirsi dal freddo ha una giacca bianca e una sciarpa grigio chiaro che le nasconde il collo.
Corre contro l'auto e apre la portiera entrando nel sedile accanto al mio.
- Aspetta a partire che non ho fatto in tempo a truccarmi.
Non accendo il motore e apre lo specchio cominciandosi a truccare. I suoi occhi chiari fissano lo specchio ed è ancora più bella. La sua semplicità e la sua eleganza la fanno sembrare più grande quando in realtà ha 17 anni. La osservo, così pura e semplice. È troppo bella per qualunque ragazzo, anche per il più bello della terra. Quando ha finito porge i trucchi nella borsa e si accorge del mio sguardo intenso.
- Che c'è? - chiede leggermente rossa ed imbarazzata.
- Nulla, sei carina, tutto qui.
Ancora più rossa guarda fuori dal finestrino ed io comincio a guidare. Il tragitto non dura molto e infatti poco dopo arriviamo all'aereoporto. Ci posizionamo vicino ad una pianta. Mary si controlla cinquecento volte allo specchio della sua trousse per vedere se sta bene anche se starebbe bene perfino con un sacco della spazzatura.
- Come sto? - chiede per la milionesima volta con il nervosismo chiaro in volto e sono al limite della pazienza.
- Mary, stai benissimo, te l'ho già detto. Ora calmati e pensa a qualcos'altro, OK? - le dico guardandola negli occhi e mettendo le mani grandi sulle sue spalle piccole.
Annuisce e respira profondamente per tranquillizzarsi. Ho gli occhiali da sole perciò la vista del luogo è un po' scura ma preferirei che non mi riconoscessero oggi.
- Questo è un ibiscus. - dice indicando la pianto accanto a noi.
Rido e lei alza un sopracciglio leggermente incazzata.
- Non riesci proprio a calmarti, eh? - dico ridendo.
- No, fra poco devo incontrare uno di quelli che ha ispirato la mia musica, con Thinking out loud mi sono avvicinata ancor più alla persona che amo e...
- Rallenta, rallenta. Ha ispirato la tua musica?
Arrossisce e abbassa lo sguardo. Guarda le mattonelle per terra perfettamente lucidate. Le alzo il mento con due dita costringendola a guardarmi negli occhi in attesa di una risposta. Abbassa lo sguardo di nuovo e apre la bocca, forse per finalmente parlare.
- Io... Scrivo delle canzoni...
- Davvero? - non sapevo che Mary componesse.
- Sì, ma... nulla di che, sono dei testi stupidi, tutto qui.

- Se magari me li fai leggere...
- Facessi...
- Mary...
- Scusa...
È terribile quando corregge gli altri ma anche adorabile.
Mi volto e vedo una persona molto buffa venire verso di noi. Attraverso gli occhiali, il cappello e dei brutti vestiti riconosco che è Ed. Dimenticavo che Mary voleva che lui si camuffasse così la stampa non l'avrebbe visto e la sorpresa sarebbe filata liscia. Lo abbraccio e Mary è lì impalata con i piedi incollati al pavimento. Ed alza gli occhiali e Mary trattiene un urlo tappandosi la bocca con le mani.
- Ed, lei è Mary, la ragazza che ha organizzato tutto questo.
Le porge la mano e se la stringono ma subito dopo Mary sviene. Cazzo. La prendo prima che cada a terra. Si è creata una folla intorno a noi e mi sto letteralmente cagando sotto dalla paura. Sono nel panico.
- C'È UN MEDICO QUI? - urlo alla folla ma nessuno di loro lo è.
- Harry! Devi fare la respirazione bocca a bocca! - mi suggerisce Ed.
Non ci penso due volte a poggiare le mie labbra sulle sue e a darle il mio fiato per farla risvegliare. Ho molta paura, non posso perderla. Ci sono dei sussulti di gente spaventata tra la folla ma nessuno lo è quanto me. Continuo a respirare dentro di lei con il mio fiato e poco dopo si risveglia. C'è un entusiasmo della folla e io ho il cuore risollevato. La abbraccio stretta a me annusando il suo profumo.
- Mi hai fatto prendere un colpo, non farlo mai più. - sussurro mentre la stringo ancora di più.
La faccio alzare e poi dico ad Ed di andare. Raggiungiamo l'auto e dico a Mary di sedersi accanto a me. Ed deve andare all'hotel prenotato Mary. Si trova nella piazza principale, un hotel di lusso.
- Tutto a posto? - chiedo mettendole una mano sulla coscia.
Lei la scansa e annuisce. Il silenzio è imbarazzante.
- Allora, dove devo esibirmi oggi per la festa della tua amica? - chiede Ed che ancora non si è tolto il camuffamento per problemi di sicurezza.
- Ho montato un palco per far esibire te, gli One Direction, le Little Mix e i The Vamps a casa di Zayn Malik.
- Wow! E quanto ti è costato?
- Tutti i miei risparmi, - ride - però i tre gruppi non li ho pagati perché sono miei amici e poi Zayn è il mio migliore amico. Ho pagato il palco, le luci, il catering, i tavoli e le decorazioni.
- Vuoi molto bene a questa ragazza, è tua sorella?
- No, no. È la mia migliore amica.
- Capito. E cosa dovrei cantare?
- Ehm... Dovrei avere una lista nella borsa. Un momento.
Prende la sua borsa e comincia a smuoverla cercando non so cosa. Alla fine tira fuori un foglio e lo passa a lui. C'è silenzio mentre continuo a guardare la strada.
- Bella! Come fa?
Osservo con la coda dell'occhio Mary strappare dalle mani il foglio al mio amico e diventare completamente rossa.
- Ho sbagliato, scusa... Ehm... Non avresti dovuto leggerla.
Tutta rossa lo ripone in borsa e arriviamo all'hotel e lasciamo Ed lì.
Dopo porto Mary a casa di Zayn e parcheggio davanti. Lei mi sussurra un grazie. Sya per uscire ma la fermo.
- Mary...
- Sì.
- Mi hai spaventato.
- Lo so.
- Non farlo mai più.
La avvicino mettendo una mano sul suo collo. Tutto accade in una frazione di secondo: la bacio. Risponde lasciandosi trasportare. Il bacio è lento e molto dolce e il cuore mi batte a mille. Si distacca da me ed esce dalla macchina con uno sguardo indecifrabile.

Make me crazy [b.w.s.] (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora