Capitolo 41

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Tristan's P.O.V.

La mia Doni non mi risponde. Non voglio andare a casa sua senza aver prima avvertito: Zayn non ne sarebbe felice. Nonostante sia più alto di lui, un po' mi intimorisce.
Non vuole rispondere, uffa. Qualcuno bussa alla mia camera e io invito ad entrare. La mia sorellina varca la soglia e mi chiede di parlare. Annuisco e si siede al mio fianco.
- Tristan, io... Hai visto che c'era Simon Cowell prima?
- Sì, e...?
- Beh, mi ha offerto un lavoro, vuole che lavori come compositrice.
- MARY, È FANTASTICO! - l'abbraccio, anzi, quasi la stritolo, per la felicità. Sono davvero felice per lei. Si distacca e sorride.
- Io devo ancora rispondergli ma non so che dire... Solo che prima ho fatto un sogno strano: era Natale e a Birmingham c'era la neve, poi festeggiava con noi anche Perrie e dopo Brad mi regalava un anello infine arrivava la mamma e cantavamo insieme All I want for Christmas!
- E...?
- È un segno, Tris! Devo andare da lei!
- Dalla mamma?!
Non la vedo da tanto tempo, molto tempo: abbiamo più o meno troncato i rapporti, stava troppo male e non riusciva a stare con noi.
- Sei sicura, Mary?
- Sì, l'unica persona che può aiutarmi nella decisione più importante della mia vita è lei.
- OK... Quando vuoi partire?
- Adesso.
- Vuoi andare a Exeton adesso?! Ma sono tre ore di macchina! Domani non va bene?
- Ho bisogno di lei adesso.
- Non possiamo, io ora devo andare via.
I suoi occhi cominciano ad annebbiarsi dalle lacrime.
- No, non piangere, ti prego. - dico riabbracciandola.
- Scusami ma è troppo tempo che non la vedo e mi manca da morire.
- Anche a me, sai?
- Lo so...
- Sai che ti dico? Sono le quattro quindi se partiamo ora arriviamo lì verso le sette se non c'è traffico.
- E se prendessimo un treno?
- Vedi se sono disponibili dei treni.
Prende il cellulare e controlla il sito. Insieme vediamo gli orari. C'è n'è uno fra mezz'ora ma non al ritorno fino a domani. Dovremo usare la mia auto, ho capito.
- Preparati per un lungo viaggio in auto e un cambio: rimaniamo la notte lì, magari in un albergo. - annuisce ed esce dalla camera.
Prendo uno zaino e metto dentro lo stretto necessario. Sono nervoso, non la vedo da tanto tempo, da quando era in depressione. Ricordo i comodini pieni di medicinali, i suoi occhi azzurri spenti, cosa in comune con Mary.
Anche i suoi occhi sono spenti quando è triste, come ogni volta che sta male per Bradley. Entrambe sono state male per amore, entrambe con gli occhi spenti. Dopo poco esco dalla camera e Mary è all'ingresso pronta.
- Ragazzi, dove andate?
Connor arriva di fronte a noi con un braccio intorno alla vita di Léa e più tardi anche James e Ale con le mani intrecciate ed infine Bradley.
- Allora? - insiste Con.
- Noi andiamo a Exeton, a Devon.
- A Exeton? A fare che? - chiede Ale.
- Qu'est-ce qu'il y a, Mary?
- Je dois parler avec maman.
Léa rimane stupita ed io non ho capito nemmeno una parola di quello che si sono dette. Francese era la materia in cui andavo peggio. Sicuramente stanno parlando del perché della nostra fuga nella città natale, vista la situazione. Bradley si avvicina a Mary e le prende le mani facendo poi sfiorare i loro nasi.
- Torni presto, vero?
- Sì, promesso.
- Sei la mia piccola principessa, lo sai?
- Sì, lo so. - risponde arrossendo.
Le lascia un leggero bacio sulle labbra e stranamente sorrido: solo ora mi rendo conto di quanto sia stato così stupido in tutto questo tempo. Ho ostacolato il loro amore più volte perché temevo che Mary ci stesse male come poi è successo ed è normale che mi preoccupi per lei, è la mia sorellina. Le sussurra qualcosa all'orecchio e lei diventa rossa. Si scambiano un ultimo bacio e gli altri guardano loro male.
- Che è successo qua? - chiede Ale leggermente arrabbiata visto che la sua amichetta non le ha raccontato nulla.
Mette le braccia conserte ed è adorabile. Léa la imita e guardano Mary.
- Vi spiegherò tutto quando ritornerò, promesso, ora dobbiamo andare. - dice Mary abbracciandole.
Annuiscono e dopo aver salutato tutti partiamo. I ragazzi vanno via e Mary esce da casa.
- Tristan? - mi richiama Ale.
Mi volto e lei si avvicina a me.
- Stai attento con Mary, ok?
- In che senso?
- Sai perfettamente che è molto sensibile e vulnerabile, non voglio che soffra ancora, OKZ?
- Nemmeno io.
- Fallo per lei, per Léa, per tutti noi, fallo per me.
Annuisco ed intreccia le sue dita con le mie. Abbasso lo sguardo e noto il braccialetto di James al suo polso: perché questo mi dà leggermente fastidio? Stanno insieme, che me ne può fregare? Poi sto con Doniya e basta. Mi lascia un bacio sulla guancia. Perché mi sento così strano? Raggiungo Mary e mi siedo sul sedile del guidatore. Comincio a guidare e Mary accende la radio. Meglio, così mi distraggo. Siamo sempre sintonizzati su Capital FM, è la nostra stazione radio preferita. Io e Mary canticchiamo un po' di canzoni varie mentre guido. Devo richiamare Doni, devo sapere perché non mi rispondeva.
- Mary, puoi comporre il numero di Doni? - la interrompo mentre canticchia sulle note di Salute delle Little Mix. Risponde di sì e prende il mio cellulare. Compone il numero e mette in vivavoce. Spengo la radio e dopo poco risponde la voce della mia bella ragazza.
- Ehi, piccola! Dove ti eri cacciata? Non hai risposto alle mie chiamate...
- Scusami, Tris, ho avuto da fare, ho fatti dei giri con Zayn e non ho avuto davvero tempo, scusami.
- Tranquilla, amore.
- Che fai? Se non sei impegnato potremmo fare sesso telefonico...
Dio, la sua voce è così sensuale.
- No, per favore! - dice mia sorella coprendosi il viso con le mani.
Sghignazzo e Doniya non parla più.
- Mary, ehi... Scusami, non sapevo fossi lì.
- Tranquilla, è abituata a cose simili. Vive con quattro ragazzi, credo sia comprensibile.
Ridiamo mentre Mary fissa fuori il finestrino.
- Ci vediamo stasera, amore?
- Non posso, piccola, stiamo in macchina. Andiamo a Exeton.
- Exeton? E perché?
- Abbiamo avuto una crisi familiare, vero, Mary?
- Tris, non è una decisione che posso prendere su due piedi. - ribatte la mia dolce sorellina.
- Tris, non ho capito nulla, si sente malissimo, ci sentiamo dopo, ciao.
Attacca la telefonata. Riaccendiamo la radio e rimprendiamo a cantare. Passano tante canzoni e quando arriva una canzone degli One Direction e cambia stazione radio.
- Mary? È successo qualcosa con Harry?
- No ... In realtà sì, ieri ci siamo baciati ed è stato... bello.
- Bradley lo sa?
- Ho preferito evitare, ci siamo appena riconciliati.
- Dovresti farlo.
- Ma non stiamo insieme.
- Ma è come se lo foste. Vi completate, andate d'accordo, vi amate. Non importa se ufficialmente non sei la sua ragazza perché non te l'ha chiesto, tu sei comunque la sua ragazza, la ragazza non ufficiale di Bradley Will Simpson.
Sorride alle mie parole ma è vero, loro sono così. Restiamo ad ascoltare Poison di Rita Ora nonostante a Mary non faccia impazzire.
- Provi qualcosa per Harry?
- Se arrossisco ai suoi complimenti vuol dire che mi piace?
- Diventi nervosa in sua presenza?
- Un pochino. E ogni tanto mi viene da balbettare.
- Forse provi qualcosa per lui ma sei confusa.
- Che strano parlare di ragazzi con mio fratello. - ridiamo assieme.
Ancora circa mezz'ora e arriviamo davanti la nostra vecchia casa. È quasi buio ma non importa. Parcheggiamo e guardo Mary: è davvero nervosa.
- Mary, hai paura?
- Tanta?
- Sì...
- Anch'io.
Le sorrido e le prendo la mano.
Sono pronto, sono pronto.

Make me crazy [b.w.s.] (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora