Capitolo 28

757 52 1
                                    

Connor's P.O.V.

Mi sveglio nella mia camera e vedo Léa dormire accanto a me: non posso credere che sia successo tutto così in fretta e quanto in poco tempo mi sia innamorato di lei. Verso l'una e mezza l'ho fatta rimanere a dormire qui. Alla fine invece di dormire abbiamo fatto l'amore, anche se aveva detto che avrebbe voluto aspettare: la verità è che quando c’è attrazione non si può comandare la passione. È stato tutto così irreale, ma allo stesso tempo vero e intenso.
Non ci credo che lei mi abbia detto di sì. È così bello...
Ad un tratto si sveglia e mi lascia un bacio sulle labbra, dopo essersi stropicciata gli occhi. Dopo esserci scambiati il buongiorno, mi chiede se abbia qualcosa da prestarle per vestirsi.
Quando mi alzo, sento il suo sguardo bucarmi la pelle. Le lancio una mia maglietta grigia ed entrambi ci vestiamo. Il suo aspetto mattutino comunque è veramente sexy con i capelli scompigliati e la pelle fresca. La invito a fare colazione ma, prima che possa avvicinarmi alla porta, mi implora di rimanere un altro po’ a letto. Così rimaniamo a coccolarci e a parlare per conoscerci meglio, anche se mi sembra di conoscerla da una vita. Mi parla della sua famiglia e di come ha conosciuto Mary e Ale.
Più tardi decidiamo di alzarci per andare in cucina, dove troviamo James malaticcio e Brad e Mary amoreggiare tra una forchettata e l’altra.
- Uh la la! Qu'est-ce que tu veux dire à tes parents, ma chèrie?
MARY, IL FRANCESE DI MATTINA NO. TI PREGO.
- Je dis leur que j'ai dormi chez toi.
- Avec Connor?
- Mais no! Avec toi!
- Je ne veux pas mensonge à ton parents, Léa!
- S’il te plaît!
Sbuffa e dopo annuisce accettando, credo. Si abbracciano e ciò che si sono dette rimane per me un mistero. È stata una discussione, credo.
Continuano a parlare senza che io capisca, così mi metto a parlare con i ragazzi, visto che sono stato malamente isolato da Léa. Lei però, accorgendosi, torna da me per gettarmi le braccia al collo e baciarmi. Quando però lascia la stanza dicendo di dover recuperare le sue cose, Mary ride mentre si prende un'aspirina.
Strano che non abbia ancora commentato riguardo me e Léa... Forse ha già sparlato con lei senza che me ne accorgessi perché lo hanno detto in francese? Bah...
- Che ti ridi?
- Alza i tuoi livelli, Ball.
Io, Bradley e James alziamo il sopracciglio guardandola confusi.
- Cioè?
James starnutisce e Bradley fa una faccia schifata davanti la quantità di muco che fuoriesce dal naso del malato di casa. Si congeda stringendo la coperta di pile intorno al suo corpo e avvertendoci di non disturbarlo durante il sonno.
- Allora, una mattina io e Ale siamo rientrare a casa di Léa ed era deserta. Sentivamo dei rumori e alla fine abbiamo trovato Léa con un figo della madonna... - si ferma un attimo con la mente fra le nuvole mentre Bradley la colpisce piano sulla fronte - Comunque, questo fusto con i ricci e con addominali da urlo, - Bradley sta per incazzarsi e anch'io - lui l'aveva legata al letto e ci davano di brutto e la camera disordinata con giocattolini vari: una scopata con i fiocchi.
- Mh.
- Chi sarebbe questo? – Bradley s’intromette nella conversazione leggermente incazzato.
- Mi pare si chiamasse Pierre, ma tu sei molto più bello.
Lo bacia dolcemente per fermare i suoi bollori mentre penso a come soddisfare bene Léa. Avrei bisogno di 50 sfumature di grigio...

Ale's P.O.V.

Mi sveglio e stropiccio gli occhi prima di aprirli completamente: questa non è camera mia, non è nessuna camera della casa.
Oh cazzo.
Oh cazzo.
OH CAZZO, SONO ANDATA A LETTO CON TRISTAN!
Lo sveglio tirandogli il cuscino in faccia e subito si alza di scatto spaventato.
- Oh cazzo.
- Ma no!
- Ora che facciamo?
- Cazzo ne so io!
- Mi sento uno schifo...
- Non posso credere di aver tradito James...
- In fondo eravamo ubriachi, se fossimo stati lucidi non sarebbe mai successo.
- Non vorrei mai ferirlo.
- Pensi che io voglia ferire Yasmeen, scusa?!
- Non l'ho mai detto! Io... Io... Non so solo che fare...
Una lacrima riga il mio viso: odio questa situazione, odio esser venuta alla festa, odio essermi ubriacata, odio aver tradito James. Lacrime cadono calde e copiose sulle guance. Quando Tris se ne accorge, mi abbraccia di slancio, cominciando anche lui a piangere. Ci distacchiamo però non appena ci ricordiamo di essere nudi ci separiamo.
Vestiti, rimettiamo in ordine la stanza, mentre non faccio che piangere con i sensi di colpa a mille. Mi ferma e mi poggia le mani sulle spalle guardandomi negli occhi.
- Noi non dobbiamo dire nulla a nessuno, OK? In fondo non abbiamo fatto nulla che avremmo voluto fare, tranquilla.
- Non mi perdonerà mai.
- Per questo non dobbiamo dire nulla a nessuno.
- Va bene.
- OK?
- OK.
Ci camuffiamo per evitare di essere fotografati, altrimenti verrebbe subito la verità a galla.
Quando entriamo sembra non ci sia nessuno, così ci togliamo occhiali.
Quando vedo James sento un nodo alla gola.
- Ale! Dove sei stata? Mi sono preoccupato!
- Siamo rimasti a dormire lì, c’erano delle camere.
Da una parte la verità l'ho detta, ma una parte.
Mi congedo nella mia stanza salutando con un cenno della mano, chiudo la porta a chiave e mi getto sul letto.
Non ho voglia di lavarmi nonostante la puzza di alcol che emano: non servirà a cancellare l'errore da me commesso. Quando odoro il mio vestito decido che sia il caso di farmi una doccia, così sgattaiolo fuori dalla cameretta e mi infilo sotto il getto d'acqua della doccia.
Non so cosa fare, non ho idea di cosa fare.
Magari se prendessimo del tempo o se ci lasciassimo sarebbe meglio. No, perché i sensi di colpa non andrebbero via e James mi mancherebbe moltissimo. Forse la verità è la soluzione adatta.
Dio, la testa mi scoppia…
Finito di lavarmi, esco dal box della doccia e mi avvolgo nell'asciugamano.
James mi perdonerebbe nel caso in cui glielo dicessi? Non penso. Farò finta che nulla sia successo ma non ce la posso fare.

Mary's P.O.V.

Il mal di testa mi è passato ma della serata di ieri non ricordo molto. La mia memoria si ferma a me che bevo al bar.
Vorrei solo ricordare per sapere se ho sbagliato qualcosa che non potrò mai riparare, perché ho il presentimento di aver combinato qualche disastro. Sistemo i miei capelli in una cipolla e mi volto quando la bellissima voce di Bradley mi chiama.
- Possiamo parlare? - chiede timido avvicinandosi a me. Annuisco e ci sediamo mentre mi osserva con i suoi occhi castani che mi fanno morire.
- Dimmi tutto.
- Ieri sera ti ho trovato ubriaca e sono successe varie cose.
- Ah ...
- Quando siamo tornati a casa dopo il tuo pompino in macchina - subito divento rossa - ti ho portata in camera e rimboccate le coperte io stavo per andarmene ma mi hai fermato e chiesto di...
- Arriva al punto, Brad.
- Tu mi hai detto che mi odi ma mi ami.
Oh cazzo. Ora? Sono nel panico.
- Non dovresti dar peso a delle frasi dette da un'ubriaca. Non credi?
- È vero ma... Quello che hai detto, tu lo provi veramente?
- L'odio?
- Dico il fatto che tu mi ami.
- Ehm... Io... Ehm...
Sono nel pallone, non riesco ad aprir bocca. Dovrei rispondere un semplice "sì" ma non so se devo. Lui mi ama e me l'ha detto. Perché non posso dirglielo anch'io?
- Io... Direi di restare amici.
MA CHE CAZZO HO DETTO?!
- Amici?
- Io... Non lo so! Se non mi avessi detto nulla sarebbe tutto diverso!
- NON VUOI MAI ACCETTARE I TUOI SENTIMENTI! - rimango sbalordita dalla sua reazione. Lo fisso con gli occhi spalancati mentre lui abbassa lo sguardo, forse pentito.
- Non volevo sembrare scontroso ma... - sospira passandosi una mano fra i capelli - Senti, ti do tutto il tempo che vuoi per dirmi cosa provi: se pensi che dovremmo essere solo amici o…
- Non potrò mai essere solo tua amica e questo lo sappiamo entrambi.
- E se ci provassimo?
- A fare cosa?
- A essere solo amici.
Deglutisco.
È questo quello che voglio? Se è quello che vuole lui però, rispetterò la sua decisione.
- OK, se tu desideri essere amici, sarò tua amica.
Ci guardiamo negli occhi prima di saltargli addosso con le gambe allacciate al suo bacino, baciandolo con passione mentre lui mi tiene dalle cosce. Cadiamo sul divano, lui sopra di me, io sotto di lui, io con una temperatura corporea di mille gradi.
Le mie gambe rimangono nella stessa posizione mente ci strusciamo uno contro l'altro in modo sensuale, facendomi impazzire. Le labbra non si distaccano e sono travolta dalla passione. Amo il modo in cui mi fa sentire piccola sotto il suo corpo mentre tenta di spogliarmi.
- Scopate altrove!
Ci fermiamo quando sentiamo questo commento di Tristan.
VAFFANCULO!
Sbuffo alzandomi e lasciando Brad per la sua strada. E come al solito, non abbiamo risolto nulla.

Make me crazy [b.w.s.] (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora