Chiusi la zip del borsone che avevo riempito con qualche vestito con un colpo secco. Ripensandoci, non riuscivo ancora a capacitarmi su come avesse fatto Kyle a convincermi a stare al ranch per il Ringraziamento. Non avevo dormito nulla, quella notte. Appena chiudevo gli occhi mi comparivano davanti agli occhi le scene delle mie feste passate. Christabel e Robert seduti al tavolo, le schiene dritte che trasmettevano autorità, gli occhi chini sul piatto, il rumore delle posate che si muovevano sul piatto. E in sottofondo, silenzio. Masticavo un tacchino delizioso, ma non riuscivo ad apprezzarlo a pieno. Era andata così per anni.
Sospirai e mi sedetti sul letto con la testa tra le mani e i gomiti poggiati sulle ginocchia. Non ce l'avrei fatta. Mi sarei messa a piangere come una bambina capricciosa davanti a tutti ed avrei fatto una pessima figura. Avrei rovinato la felicità e l'allegria della famiglia Hudson. Avrei soltanto combinato guai.
Il telefono, sul comodino di fianco alla lampada, squillò. Lo afferrai e me lo portai all'orecchio. "Pronto?".
"Ciao, Phoebe!" cinguettò una voce estremamente familiare. Maeve e Mayra erano partite due giorni prima per le ferie di famiglia, dopo aver tentato in ogni modo di estrapolarmi notizie su Kyle e sul perché mi avesse invitata da lui. Era evidente che la mia risposta non la aveva soddisfatte, ma ormai mi ero rassegnata al fatto che non avrebbero mai creduto in un'amicizia.
"Maeve! Che bello sentirti, come state?" domandai alla mia coinquilina.
"Splendidamente. Ma dimmi, sei già partita?".
"No.. credo che partiremo tra massimo mezz'ora" spiegai.
"Oh. Mi raccomando, poi vogliamo sapere ogni dettaglio.." disse maliziosa.
Sbuffai. "Scema! Sai benissimo come stanno le cose, su. Smettila".
"Musona! Dovresti lasciarti andare. Devo scappare, altrimenti spendo tantissimo e faccio spendere anche a te lo scatto alla risposta.. non scomparire, voglio sentirti in questa settimana".
"Ci puoi giurare" la salutai, schiacciando poi sulla cornetta verde.
Passai il tempo successivo a lavarmi la faccia e a truccarmi. Non volevo apparire una ragazza scialba, ma non avrei nemmeno esagerato. Un filo di mascara e un correttore per uniformare l'incarnato sarebbero stati ottimi per migliorare il mio aspetto.
Mi guardai e riguardai allo specchio. E se non fossi piaciuta a suo padre? Ero certa che mi sarei sentita un'intrusa.. e magari anche lui mi avrebbe ritenuto tale.
Spalancai la porta di casa, presa da un momento di sconforto, con l'intento di andare a disdire quella vacanza.
Però, mi scontrai con Kyle nel bel mezzo della rampa di scale che portava al piano inferiore dove c'era il suo appartamento.
"Scricciolo? Tutta questa fretta di partire da dove arriva?" ridacchiò.
"Veramente.. volevo dirti che avevo cambiato idea".
"Che cosa? Smettila, sul serio. Non stai andando al rogo" tornò immediatamente serio "ed io so che andrà tutto bene".
Deviai lo sguardo. Non ne ero così sicura, ma mi dispiaceva abbattere le sue certezze.
"Dai" mi prese per mano "torniamo su a prendere la valigia".
Neanche mi resi conto, intenta com'ero ad autoconvincermi che mi sarei divertita, che caricammo le valigie sul suo pick up ed imboccammo la strada per la periferia.
Quando riconobbi la strada sterrata su cui si trovava il ranch, il cuore cominciò a battere prima forte e poi fortissimo. Trattenni il fiato e chiusi gli occhi per un istante. Continuavo a ripetermi che sarebbe andato tutto alla perfezione, ma più che una certezza si trattava di una speranza.
STAI LEGGENDO
Inconsapevolmente
RomanceDall'Alabama alla California con il suo pick up blu. Phoebe sta scappando da una vita che non sentiva più sua, o che non era mai stata sua. Stockton é il luogo giusto per inseguire i suoi sogni, cancellando tutto ciò che é accaduto prima del trasfer...