|35|

5K 278 29
                                    

Suonai alla porta del numero civico 7, pregando mentalmente che fosse quello giusto. Odiavo sbagliare indirizzo, era così terribilmente imbarazzante che mi metteva immediatamente a disagio. Avevo già detto a Kyle che, se fosse stato sbagliato, ci avrebbe pensato lui a scusarsi con gli abitanti di quella graziosa villetta.

Ma, per fortuna, non ce ne fu bisogno.

Tyson spalancò la porta e, non appena ci vide - soprattutto, non appena vide il suo coinquilino - anche gli occhi si aprirono in un'espressione di meraviglia. Non si aspettava di trovarci lì, ma soprattutto non si aspettava di trovare lui.

"Kyle, Phoebe! Che piacere vedervi" esclamò, dedicando un'occhiata ai due trolley appoggiati ai nostri piedi "Non credevo sareste mai venuti, ma.. entrate. Ci avete fatto una bella sorpresa".

Ci incamminammo nel corridoio dell'abitazione. Accidenti, era carina. Proprio una baita di montagna, con le pareti in legno chiaro che trasmettevano subito una magnifica sensazione di casa.

Trovai ancora più accogliente il salotto, sulla nostra sinistra. Forse, perché era lì che tutti si erano riuniti quella fredda sera di dicembre.

Osservai dal corridoio il gruppo dei miei amici, ritenendomi, forse per la prima volta in assoluto, veramente fortunata. Sorrisi tra me e me, con la consapevolezza che al mondo c'era qualcuno che mi voleva molto bene.

Mi risvegliai dai miei pensieri quando Maeve mi saltò addosso, stringendomi in un abbraccio piuttosto caloroso. Okay, decisamente molto caloroso. Nonostante questo, non mi feci problemi a ricambiare.

"Ti avevo detto che sarei venuta" esclamai ridendo.

Ma lei, giustamente, dovette contraddirmi. "No, cara. Tu mi avevi detto che forse saresti venuta. E di certo non ti aspettavo con il tuo bel migliore amico, visto come eri ridotta per lui ieri sera".

Le tirai una gomitata nello stomaco per farla stare zitta. Non volevo tirasse fuori l'argomento Kyle, perché non volevo che lui sentisse nuovamente parlare di quanto successo al cimitero.

Passai a salutare tutti quanti. Mayra aveva preso posto sulla poltrona di fianco al camino, tra le braccia di Tyson. Maeve stava bisticciando con Erick su chi dei due meritasse il cuscino che entrambi definivano il più comodo. Alla fine, ovviamente, vinse lei. Logan, Jake e Cameron sembravano dormicchiare l'uno sulle spalle dell'altro. Ed erano appena le dieci di sera!

Mi spostai verso Trent e quella che - dedussi - era la sua ragazza. Non conoscevo bene nemmeno lui. In realtà, l'avevo solamente visto di sfuggita. Così mi presentai ad entrambi.

"Ciao, sono Phoebe" porsi loro la mano.

Trent ricambió la stretta di mano. Ero dell'idea che, da quella, si potesse capire una buona parte del carattere di una persona. E lui mi parve immediatamente forte e determinato.

Lei, invece, era così minuta e delicata che apparentemente sembrava potersi spezzare da un momento all'altro. "Piacere, Allison" disse soltanto, con una vocina così lieve che avrei tranquillamente assegnato ad una bambina di dieci o undici anni. Fisicamente, però, era davvero carina. Una bambola: bionda con due grossi occhi azzurri, ciglia lunghe e guance arrossate dal calore del fuoco.

Tyson richiamò me e Kyle. "Se volete seguirmi, vi mostro le vostre stanze" si atteggió, facendoci scoppiare a ridere.

Come mi aveva già anticipato due giorni prima, avrei avuto una camera interamente per me. La stanza era veramente carinissima, con le tende e le lenzuola di un graziosissimo color lavanda. Le pareti, questa volta, erano in muratura, ma il soffitto presentava delle meravigliose travi a vista. Mi incantata a guardarmi intorno a tal punto che non avevo neanche notato Tyson e Kyle allontanarsi.

InconsapevolmenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora