La signora Gloria fu estremamente gentile con me. Diceva di sapere dove fosse Kyle, quando nemmeno la sua famiglia ne era a conoscenza. In realtà, non ne era certa nemmeno lei. Ma si era offerta di accompagnarmi nel luogo in cui - secondo lei - avrei potuto trovarlo.
Non mi disse neanche di che luogo si trattasse, né mi spiegò come lo conoscesse. Le domandai informazioni più e più volte, ma continuava a ripetere che non spettava a lei rispondere ai miei interrogativi.
Mi sentivo presa in giro. Prima Kim, che mi parlava di un brutto momento della vita del fratello di cui però non poteva dirmi nient'altro. E poi anche la donna misteriosa della villetta incantata. Stessa storia.
Cosa avevano tutti da nascondermi?
Gloria guidava la sua cinquecento nelle strade del paesino. Mi stava accompagnando lei, poi sarei tornata con Kyle. Sempre che lo avessimo trovato. E che lui volesse passare del tempo con me.
"Posso chiederti una cosa?" azzardai.
Lei ridacchiò. Sembrava allegra, ma nei suoi occhi era sempre presente un velo di tristezza. "Vediamo se posso risponderti" disse semplicemente.
"Perché mi stai portando da Kyle, se nemmeno sai chi sono? Vuole stare da solo, ha escluso tutti i suoi amici e i suoi familiari da quello che sta facendo. Perché mi stai portando da lui?".
Un silenzio di tomba si creò nell'abitacolo. Non fiatava nessuno, nemmeno una mosca. Ed io fremevo di impazienza.
"Perché lui ti ha portato nella casetta sull'albero, ragazza".
"Non capisco il collegamento".
"Non posso dirti altro" concluse, alzando il volume della musica. Segno che non avrei più dovuto disturbarla.
Altri minuti interminabili trascorsero in silenzio. Pensai a quella mattina, alla riunione per le feste di capodanno che mi aveva condotta in quella strana situazione. Se me lo avessero detto prima, non ci avrei creduto.
Decisi di mandare un messaggio a Maeve, che si stava sicuramente preoccupando per me. Ero quasi scappata di casa, senza dire nulla, per cercare il mio migliore amico. Come minimo, avrei dovuto aggiornarla. Scrissi che stavo bene, che non avevo trovato Kyle ma potevo essere sulla buona strada. Aggiunsi anche che le avrei fatto sapere per la vacanza. L'intera situazione che circondava gli Hudson - in particolare il figlio maschio - mi stava prendendo moltissimo. Non avevo la testa per pensare di festeggiare senza di lui.
"Questo è il suo pick up" mi risveglió Gloria dai miei sogni ad occhi aperti.
Accidenti, era il suo. Anche le ammaccature corrispondevano.
Il cuore mi batteva all'impazzata nel petto. Bum bum bum. Sembrava un martello pneumatico pronto ad esplodere.
"Vai da lui" continuò la donna, vedendo che non davo segni di vita. Sembravo in estasi, ad ammirare un'automobile.
Annuii. "Grazie, veramente. È stata fenomenale. Le devo un favore" esclamai, saltando giù dalla vettura ed osservandola mentre si allontanava.
Solo a questo punto mi impegnai nel capire dove fossi.
Mi guardai attorno.
Perché tutto faceva pensare ad un... cimitero?
Ero nel parcheggio di un cimitero, in un tranquillo pomeriggio di dicembre, a cercare il mio migliore amico. E meno male che ero scappata da Birmingham per avere un po' di tranquillità! Certe cose credevo succedessero soltanto nei film.
Deglutii. Non mi piacevano i cimiteri. Mi ricordavano il funerale di Pearle, la lapide di Pearle con la frase agghiacciante che Christabel e Robert avevano fatto incidere. E poi, la tomba di nonna Philippa. La mia unica amica in 18 anni di vita. Che, però, non c'era più.
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Inconsapevolmente
RomanceDall'Alabama alla California con il suo pick up blu. Phoebe sta scappando da una vita che non sentiva più sua, o che non era mai stata sua. Stockton é il luogo giusto per inseguire i suoi sogni, cancellando tutto ciò che é accaduto prima del trasfer...